ROMA - L'omosessualità? E' un "peccato assai più grave delle imprese del premier". Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto, torna ad attaccare i gay, nel maldestro tentativo di difendere il presidente del consiglio. L'alto prelato, noto per i suoi attacchi di tipo omofobo e antisemita, parla dalle pagine virtuali del sito ultracattolico Pontifex, da tempo impegnato in quella che sembra essere una campagna contro gli omosessuali.
Il pretesto per far parlare il vescovo in pensione è la situazione politica italiana, alla luce del richiamo del Papa, da Berlino, al mondo politico al rispetto delle regole etiche. Un richiamo che, però, secondo l'82enne Babini - a capo della diocesi di Grosseto fino al 2001 -, non riguarderebbe il presidente del Consiglio. "Io credo che oggi sia in atto una vera caccia al Berlusconi se penso che buona parte dei giornali é dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni - sottolinea il presule - Penso che sarebbe utile lasciare governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti.
Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà". Quando l'intervistatore cerca di fargli notare che "lo stile di vita del leader lascia a desiderare", Babini si lancia in un maldestro tentativo di difesa del premier: "Certo, non mi sembra un modello, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con latesta. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i Baccanali. Non é pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non é il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui". Se proprio bisogna attribuire alle colpe, queste dovrebbero ricadere su certi giornalisti "spesso giovani, che con una penna in mano o un microfono, cercano la popolarità e dimenticano il senso della prudenza". Quanto alle critiche mosse da Vendola nei confronti di Berlusconi, Babini le liquida con l'ennesimo attacco omofobo: "Io non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l'altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi".
Esternazioni choc, che arrivano dopo analoghe invettive, 1 spesso contro omosessuali, ebrei (alcune delle quali smentite tramite la CEI, ma sempre confermate dall'autore dell'intervista) e musulmani. "Nella storia sono stati perseguitati ed é vero - dichiarò a proposito degli ebrei - Ma loro non fanno e non hanno mai fatto molto per farsi benvolere ed amare, hanno i loro peccati commessi come e forse più degli altri e poi sono tremendamente attaccati ai soldi". E ancora: "Gli ebrei usano la shoa come una clava".
Ma il suo vero chiodo fisso (e quello del sito che continua ad interpellarlo sui temi più disparati) sono sempre stati gli omosessuali. Dopo aver sostenuto la necessità di "non dare la comunione a Vendola e agli omosessuali conclamati", Babini aveva anche affermato che "gli omosessuali sono dei malati" ("nel nome di un populismo da quattro soldi non é possibile paragonare un gay con un normale", dichiarò ancora). Infine, sull'Islam: "E' una religione violenta ed anticristiana e distinguere tra Islam moderato e estremo non ha senso. L'Islam é unico e il brodo di coltura sono proprio i Paesi moderati. Nazioni islamiche ricche ad Haiti non hanno mandato neppure un soldo. Bisogna svegliarsi dal letargo e difendersi dall'Islam, prima di essere colonizzati". Frasi forti e dalle quali, in passato, è stato anche costretto a prendere le distanze l'attuale vescovo di Grosseto, Franco Agostinelli: "Sono davvero scocciato - disse - perché quelle parole non rispecchiano assolutamente il pensiero della nostra diocesi. Sono pronunciate da una persona anziana che parla per sé, non a nome della comunità dei cattolici di Grosseto. Babini è anziano e ha anche qualche problema di salute".
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