IRPEF: I dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano sono esentati. Retribuzioni, pensioni e indennità di fine rapporto a propri impiegati e salariati, ancorché non stabili, sono esenti dall’Irpef e dall’imposta locale sui redditi.
lunedì 6 dicembre 2010
Agevolazioni fiscali alla Chiesa:l'esenzione dall'Irpef e dall'Irap
IRPEF: I dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano sono esentati. Retribuzioni, pensioni e indennità di fine rapporto a propri impiegati e salariati, ancorché non stabili, sono esenti dall’Irpef e dall’imposta locale sui redditi.
IRAP: La legge stabilisce poi, per quanto riguarda le retribuzioni corrisposte ai sacerdoti dalla Chiesa cattolica, che non costituiscono base imponibile ai fini dell'Irap. Occhio di riguardo anche per il trattamento fiscale dei proventi derivanti dall'attivitá lavorativa dei religiosi appartenenti agli enti ecclesiastici. Il Tuir consente agli enti religiosi, per quanto riguarda le spese relative all'opera prestata in via continuativa dai membri degli enti religiosi, ai fini della determinazione del proprio reddito di impresa, la deduzione, per ciascuno dei propri membri che prestano la loro opera nell'attivitá commerciale imponibile, di un importo corrispondente all'ammontare del limite minimo annuo previsto per le pensioni corrisposte dal Fondo pensioni dei lavoratori dell'Inps.
Mentre i dipendenti della Santa Sede e dello Stato della Cittá del Vaticano sono esentati dall'irpef. Le retribuzioni, di qualsiasi natura, le pensioni e le indennitá di fine rapporto corrisposte dalla Santa Sede, dagli altri enti centrali della Chiesa cattolica e da altri enti gestiti direttamente dalla Santa Sede ai propri dignitari, impiegati e salariati, ancorchè non stabili, sono esenti dall'irpef e dall'imposta locale sui redditi.
fonti
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