In Egitto i pagani festeggiavano il trionfo della luce sulle tenebre (inteso come trionfo della consapevolezza sull'oscurantismo), feste e cerimonie erano ispirate alla nascita del dio Aton, generato dalla vergine Kore (etimologia greca, Kore significa fanciulla).
Spesso il disco solare veniva rappresentato con un neonato. Si noti come la nascita del sole rappresenti un fattore temporale di morte e rinascita all'interno di un immortale eterno presente. Questo particolare era noto sin dall'Antica Grecia.
Celebrazioni avvenivano un po' dappertutto nella notte fra il 24 ed il 25 dicembre.
Anche l'imperatore Costantino fu cultore del dio Sole, in qualità di Pontifex Maximus dei romani. Raffigurò il Sol Invictus, sulle monete dell'epoca, con l'iscrizione Soli Invicto Comiti, "Al compagno Sole Invitto", definendo quindi il dio come un compagno dell'imperatore.
Persino il caotico imperatore Eliogabalo, ucciso a quattordici anni per via del suo meraviglioso egocentrismo che rasentava il dionisiaco, tentò di fare suo il culto del sole semplicemente accostandovi il proprio nome e facendo edificare templi.
Analogie troppo evidenti da passare inosservate, Cristo ed il cristianesimo non erano altro che l'antico culto del Sole.
Anche il simpatico Babbo Natale si rifà a culture pagane fra elfi e gnomi, l'antico costume di Babbo natale era di colore verde, divenuto poi bianco e rosso per via del marketing adottato dalla Coca-Cola che pensò bene di vestire questo personaggio coi colori della compagnia.
Babbo Natale così come tutti lo conosciamo è una figura affettuosamente estrapolata dalvescovo San Nicola di Mira (città della Turchia odierna).
Era noto l'affetto che questo vescovo nutriva verso i bambini, di lui si narra che amava fare regali ai fanciulli in cambio di visite nelle loro case cogliendo l'occasione per parlare del Cristo e del cristianesimo.
Il suo amore per i fanciulli non veniva fermato nemmeno dal freddo e dalla neve, il vescovo portava i suoi giocattoli e le sue parole amorevoli.
La sua slitta carica di doni era però trainata dai cani e non dalle famose renne.
Il vescovo San Nicola è considerato il proprio patrono da parte di marinai, mercanti, arcieri, bambini, prostitute, farmacisti, avvocati, prestatori di pegno, detenuti. È anche il santo patrono della città di Amsterdam e della Russia.
Il Babbo Natale di oggi riunisce le rappresentazioni premoderne del portatore di doni, di ispirazione religiosa o popolare, con un personaggio britannico preesistente. Quest'ultimo risale almeno al XVII secolo, e ne sono rimaste delle illustrazioni d'epoca in cui è rappresentato come un signore barbuto e corpulento, vestito di un mantello verde lungo fino ai piedi.
La dimora tradizionale di Babbo Natale cambia a seconda delle tradizioni. Negli Stati Uniti si sostiene che abiti al Polo Nord (situato per l'occasione in Alaska) mentre in Canada il suo laboratorio pieno di elfi è indicato nel nord; in Europa è più diffusa la tradizione finlandese e Babbo Natale abita nel villaggio di Rovaniemi, in Lapponia. Secondo i norvegesi Babbo Natale risiede a Drøbak, dove si trova l'ufficio postale.
Negli Stati Uniti la tradizione vuole che la notte della vigilia di Natale si lascino un bicchiere di latte e dei biscotti per Babbo Natale mentre in Inghilterra il suo pasto consiste invece di mince pie e sherry. I bambini inglesi e statunitensi lasciano anche fuori casa una carota per le renne.
Secondo la tradizione olandese di Sinterklaas, invece, i bambini "mettono fuori la scarpa", ovvero riempiono una scarpa con del fieno (tradizione probabilmente derivante dall'antico culto di odino)
Marco Dimitri
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