mercoledì 1 giugno 2011

L' AFFERMAZIONE DEL CRISTIANESIMO: DA PIO VII A GIOVANNI PAOLO I (DODICESIMA PARTE)


ANNI: 1800-1823 (e.v.).
Pontificato di Pio VII - (Barnaba Chiaramonti)
In questi anni il SSV entra in contatto, e lo assolda, con singolare individuo: Karl Schulmeister di origine svizzera. In realtà il Schulmeister era un maestro del "triplo gioco" che vendeva le sue informazioni al miglior offerente; fu, allo stesso tempo:
Pio VII- capo del contro-spionaggio di Napoleone
- capo del servizio di spionaggio austriaco
- membro, di scarsa rilevanza, del SSV.
Nel frattempo la mattanza ordinata da Pio VII, sulla base dei rapporti, consegnati dal SSV, continua.
1800 - Gregorio Silvestri impiccato per cospirazione politica.
1800 - Ottavio Cappello, patriota rivoluzionario, impiccato.
1800 - Giovanni Battista Genovesi, patriota, è stato squartato e poi bruciato; la sua testa è stata esposta al pubblico.
1801 - Teodoro Cacciona, impiccato e poi squartato per aver rubato un abito ecclesiastico.
1805 - Paolo Salvati, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere del papa.
1806 - Bernardo Fortuna, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere francese.
1806 - Tommaso Rotilesi, impiccato per aver ferito un ufficiale francese.
**** - Sommano a 161 le esecuzioni capitali, comminate da questo "mite" pontefice, per i motivi più disparati e cospirazione politica.
Nel 1809 Napoleone ordina al generale Radet di occupare il palazzo del Quirinale, centro del potere papale.
I cardinali Pacca e Consalvi dispongono lo scioglimento, almeno formale, del SSV e ordinano il trasporto dei suoi "archivi segreti" in un posto sicuro di Venezia.
Nel 1814 il papa, nuovamente prigioniero, viene trasferito a Fontainbleau.
ANNI: 1823-1829 (e.v.)
Pontificato di Leone XII - (Annibale della Genga)
Il movimento di ribellione all'assolutismo del papa-re e di altri sovrani d'Europa, comincia a farsi pericolosamente sentire e il SSV si attiva per eliminare queste nuove tendenze liberali e libertarie.
Vengono creati nuovi gruppi speciali, segreti quali gli "Abiti Neri", la "Società dei Tredici", i "Seguaci di Jehu'" e i "Gruppi Sanfedisti" che si affiancano ai già noti Ordine Nero e Circolo Octagonus. Si realizza così una vasta rete di spie e traditori che si infiltreranno nel movimento Carbonaro, producendo a volte danni significativi.
In particolare l'agente Francesco Capaccini si rese noto per la sua attività di infiltrato nella Carboneria olandese.
1825 - Leonida Montanari, carbonaro, decapitato per "offeso" pubblicamente il papa.
1825 - Angelo Targhini, carbonaro, decapitato per avere ferito una spia papalina.
1828 - Luigi Zanoli, carbonaro, decapitato per avere ucciso uno sbirro del papa.
1828 - Angelo Ortolani, carbonaro, impiccato per aver ucciso una guardia papalina.
1828 - Gaetano Montanari, carbonaro, squartato per tentato omicidio dell'emissario del papa card. Agostino Rivarola.
1828 - Gaetano Rambelli, carbonaro, impiccato per evere ferito un emissario del papa.
**** - Altre 29 condanne a morte per futili motivi (simpatizzanti carbonari) e reati comuni.

ANNI: 1829-1830 (e.v.)

Pontificato di Pio VIII - (Francesco Saverio Castiglioni)
In poco più di un anno di pontificato è riuscito a comminare 13 condanne capitali per reati politici e comuni.

ANNI: 1831-1846 (e.v.)

Pontificato di Gregorio XVI - (Bartolomeo Alberto Cappellari)
Questo pontificato è stato, per la chiesa, un vero sfacelo. Il territorio dello stato pontificio si riduce dell'80 per cento a causa delle continue sommosse che lo conquistano e istituiscono numerosi governi locali indipendenti. Il papa cerca di salvare il salvabile chiedendo l'intervento provvisorio dell'esercito austriaco.
Il SSV e la "Santa Inquisizione" fanno quello che possono per arginare il disastro, convincendo il papa a firmare un numero straordinario di condanne a morte. Un record storico.

1833 - Giuseppe Balzani, patriota e liberale, decapitato per aver "offeso" il papa.
1840 - Luigi Scopigno, liberale, decapitato per furto di oggetti sacri.
1844 - Pietro Rossi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Luigi Muzi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Giovanni Battista Rossi, decapitato per un piccolo furto.
**** - Oltre a quelle elencate il sant'uomo autorizzò altre 110 condanne a morte mediante impiccagione, decapitazione e squartamento, per futili motivi e su imposizione dell'inquisizione.
Se ne ha notizia da una memoria scritta da "Mastro Titta", a quei tempi carnefice di Roma e costretto, in quel periodo, ad un vero tour de force.

ANNI: 1846-1878 (e.v.)

Pontificato di Pio IX - (G.M. Mastai Ferretti)
 Il pontefice che Giuseppe Garibaldi definì, senza esitazioni: "il metro cubo di merda". Definizione che, senza dubbi, potrebbe essere estesa ai suoi predecessori e a quelli che lo seguiranno, indipendentemente dal loro "volume".
Alla definizione di Garibaldi occorre poi aggiungere quella di "protervo citrullo" perchè il 18/7/1870, Pio IX si dichiara, si auto-definisce, si proclama:

INFALLIBILE
una trovata che seppellirà la setta cattolica sotto una valanga di risate provenienti da ogni parte del mondo.
Sono anni di profondi cambiamenti che il SSV non è in grado di seguire e di influenzare. Il Servizio è in fase di stallo anche se si può attribuirgli l'assassinio del Conte Pellegrino Rossi, consigliere del papa e di idee troppo liberali, non gradite dai responsabili dei SSV.
L'unico personaggio di rilievo è Wilhelm Stieber, grande avventuriero che, allo stesso tempo, riesce ad imbrogliare i servizi segreti prussiani, quelli austriaci e quelli vaticani.
Il 20 Settembre 1870, l'esercito piemontese attraverso la breccia di Porta Pia, occupa Roma e mette fine al millenario Stato Pontificio. Vittorio Emanuele II si insedia nel Quirinale, sede storica del papa e questi si atteggia a "prigioniero".
Quello che era l'orgoglioso e pretenzioso stato pontificio è ora ridotto ad una superficie di 0,44 chilometri quadrati.
Al nero bilancio di questo pontificato mancano ancora:
1848 - Pellegrino Rossi, assassinato per le sue idee liberali
1849 - Romolo Salvatori, decapitato per consegnato ai Garibaldini l'arciprete di Anagni.
1851 - Gustavo Paolo Rambelli, Gustavo Marloni e Ignazio Mancini, decapitati per avere ucciso tre preti.
1854 - Antonio de Felici, decapitato per avere attentato al cardinale Antonelli.
**** - ecc.
**** - ecc.
**** - ecc.
Infine per comprendere la criminalità di questo straordinario "metro cubo di merda" è sufficiente ricordare che quando i patrioti dell'Unificazione Italiana entrarono nelle carceri pontificie, per liberare alcune decine di prigionieri, incatenati al buio da tanto tempo da aver perso la vista e l'uso delle gambe, trovarono nei sotterranei mucchi di scheletri e di cadaveri in putrefazione, in un misto di tonache di frati e di monache, di vestiti civili di uomini e di donne, divise militari e scarpe, simile a quanto trovato nei campi di sterminio nazisti.
Furono rinvenuti anche giocattoli di bambini sacrificati con i loro genitori. (L. Cascioli)
Chiedetevi dunque: da chi ha imparato il cattolicissimo Hitler?

ANNI: 1878-1903 (e.v.)

Pontificato di Leone XIII - (Gioacchino Pecci)

ANNI: 1903-1914 (e.v.)

Pontificato di Pio X - (Giuseppe Sarto)
 Dopo una inevitabile e comprensibile stasi di attività imposta dalle condizioni oggettive in cui versa lo stato pontificio, sotto questo pontificato viene creato il "SODALITIUM PIANUM", una nuova branca del SSV, affidata ad un nuovo astro dello spionaggio vaticano: il prete Umberto Benigni.
Più che occuparsi dello spionaggio verso l'esterno, il Sodalitium Pianum si occupa dello spionaggio verso l'interno inteso a scoprire e denunciare tutti quegli appartenenti al clero che si sono fatti coinvolgere da quelle idee liberali e moderniste che possono minare alla base la ormai precaria esistenza della chiesa, del Vaticano e di quel poco che ancora rappresenta.
Il Benigni svolge questo compito con dedizione ed una attività di tutto rispetto scoprendo e denunciando almeno 300 religiosi "infettati" dalle moderne idee liberali.

ANNI: 1914-1922 (e.v.)

Pontificato di Benedetto XV - (Giacomo della Chiesa)
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale è stato un grande stimolo per i vari Servizi Segreti e, in particolare, per quello vaticano. Pescare nel torbido è nella natura di questi servizi.
Iniziata la guerra, il Kaiser di Germania Guglielmo II, paventa l'apertura di un nuovo fronte da parte dell'Italia che reclama i suoi territori irredenti.
Mediante approcci con il pontificato (diplomatici e/o segreti) Guglielmo II chiede al vaticano di operare per dissuadere l'Italia dall' entrare in querra o, quanto meno, di schierarsi al fianco di Germania ed Austria.
Dato che certi favori costano, il Kaiser versa enormi somme al vaticano (si parla di milioni di marchi) mediante l'apertura di appositi conti cifrati in Svizzera. Oltre tutto il Kaiser offre al vaticano anche il possesso delle terre irredente, oltre al Trentino austriaco, che avrebbero consentito al vaticano stesso la ricostituzione dello Stato Pontifcio ed uno sbocco sul mare.
Parte di questo denaro verrà impiegato per tacitare alcune testate giornalistiche favorevoli all'intervento in guerra dell'Italia, avvenuto, malgrado queste ingerenze, nel 1915. Il resto del denaro residuo resterà sepolto nei forzieri del vaticano.
In questo periodo si profila un nuovo scandalo, quello di Monsignor Rudolph Gerlach, ciambellano e confidente del papa, che si scopre essere contemporaneamente spia dei SSV e agente dei Servizi Segreti tedeschi. Il processo che ne seguì vide parzialmente coinvolto anche il generale italiano Luigi Cadorna.
Negli ultimi anni del suo pontificato Benedetto XV diede un grande impulso ai servizi segreti facendo preparare i futuri "diplomatici e/o spie" presso la "Pontificia Accademia dei Nobili Ecclesiastici".
Nel 1918, lo Zar Nicola II viene giustiziato, con tutta la famiglia, in uno scantinato di Yekaterinenburg.
E il Vaticano esulta! Infatti lo zar, ortodosso, si era sempre opposto alle infiltrazioni del cattolicesimo nelle terre di Russia.

ANNI: 1922-1939 (e.v.)

Pontificato di Pio XI - (Achille Ratti)
Durante questi anni il SSV si produce in una ridda di operazioni intese ad infiltrare nella Russia ortodossa, numerose talpe e spie che dovranno aprire uno spazio alla la dottrina cattolica.
Nel 1929, per coordinare questa proliferazione di iniziative, viene creato, in seno ai SSV il "Collegium Russicum".
Tra le improvvide iniziative di questo strano Collegium occorre ricordare il prestito di 10 milioni di dollari offerto a Lenin, il quale accetta, ringrazia e prosegue per la sua strada, considerando i cattolici alla stregua degli ortodossi e di tutti gli altri parassiti che succhiano la linfa vitale della nuova Russia.
Nel 1919, lo sconosciuto Benito Mussolini, fondatore dei funesti "fasci italiani", durante una riunione politica in piazza S.Sepolcro a Milano, propugna l'espropriazione di tutti i beni delle congregazioni religiose.
Poi, nel 1929, come capo del governo italiano, e con la coerenza di pensiero che sempre lo distinguerà, firma i cosidetti e infami "Patti Lateranensi" con i quali riconoscerà di fatto l'esistenza di uno Stato del Vaticano e gli elargirà, tra altre ricche concessioni, un indennizzo pari a 85 milioni di dollari l'anno. Indennizzo per cosa? In teoria come risarcimento per quanto perduto dopo Porta Pia, in pratica perchè il vaticano sconfessasse gli altri partiti politici che si opponevano all'avvento del fascismo. Cosa che l'Entità del Card. Pietro Gasparri fece assai bene, con discrezione, costringendo all'esilio Luigi Sturzo ed eliminando il Partito Popolare di matrice cattolica. Per 85 milioni dollari si può vendere anche la "mamma"; in fondo i 30 denari di Giuda erano solo bruscolini.
Mussolini venne definito dal papa come l'uomo della Provvidenza; da quel momento clero e fascismo furono come "culo e camicia", due ruoli che potete attribuire come vi pare.

Considerato che la religione, in un mondo di citrulli plagiati sin dalla nascita, è stata e resta ancora un formidabile "instrumentun regni", il vaticano assicura il suo appoggio (ben retribuito!) ai vari, squallidi, dittatori di destra che si sono succeduti nei primi anni del '900:
- nel 1933 firma un concordato con Hitler
- nel 1940 firma un concordato con Salazar
- nel 1953 firma un concordato con Franco


ANNI: 1939-1958 (e.v.)

Pontificato di Pio XII - (Eugenio Pacelli)
 Per descrivere la vita e le malefatte di questo "santo padre", (una vita di inganni, di spionaggio, di tradimenti e di menzogne), non basterebbe un intero volume. In questo contesto sarà sufficiente elencare alcuni momenti salienti della sua nefasta carriera.
Nel 1933, in qualità di nunzio apostolico a Berlino, definisce con Franz Von Papen i termini e i necessari accordi per la fima del concordato avvenuto a Roma il 20/7/1933, con la Germania di Hitler, rendendo così pienamente palese l'appoggio del vaticano al nazismo.

(Franz Von Papen - Pacelli - Rudolf Bultman)

Informato dalle sue spie del SSV sull'attività del famigerato Rasse-Hierat Institut (accoppiamenti programmati tra esemplari di pura razza ariana e/o la sterillizazione e l'omicidio di centinaia di individui ritenuti impuri), il nunzio apostolico non dice una sola parola.

Nel 1938, mentre si era in attesa del Conclave per l'elezione del nuovo pontefice, il suo "grande amico" Hitler, per favorire la sua elezione a pontefice, organizza la spedizione a Roma di un treno speciale carico d'oro, per un valore di 3 milioni di marchi, da distribuire eventualmente come "bustarelle" agli altri cardinali del conclave, per orientare il loro voto.
L'operazione, chiamata "Eitles Gold", fu particolarmente curata nei dettagli da Heinrich Himmler che fece giungere il treno direttamente alla stazione ferroviaria interna al vaticano.

Comunque, Eugenio Pacelli viene eletto papa l'1/3/1939 senza la distribuzione di "bustarelle" ed è a questo punto che il treno misteriosamente "scompare", cioè svanisce nel nulla, si volatilizza.
Ancora oggi non è noto che fine abbia fatto; l'ipotesi più attendibile è che i lingotti, stampigliati con l'imbarazzante marchio della Reickbank, siano stati nuovamente fusi con il marchio dello stato pontificio. Dal canto suo il vaticano ha sempre spudoratamente sostenuto che il treno in questione sia stato ...rubato.

Anche se i nostri due, Eugenio e Adolfo, vanno d'amore e d'accordo e si scambiano sistematicamente ed "ufficialmente" auguri di buon compleanno, Pio XII non rinuncia alla sua innata tendenza al doppio gioco e mediante i SSV comunica agli Alleati ed alla Resistenza Francese, notizie sui movimenti delle truppe tedesche ed altre informazioni di natura strategica.

Intanto nel firmamento dei grandi criminali appare un nuovo astro, Ante Pavelic fervente cattolico e fondatore del movimento nazional-fascista degli ustascia croati.
 Il movimento si proponeva di "liberare" la Croazia dalla fastidiosa presenza della setta ortodossa, dagli zingari, dagli ebrei, dai comunisti, eccetera. Come poteva Pio XII non essere d'accordo!
Nel 1939 Pavelic viene ricevuto a Roma dal papa, che elogia apertamente il nazionalfascismo croato e lo considera "avanguardia del vero cristianesimo" nei Balcani. Della stessa opinione è naturalmente l'arcivescovo di Zagabria, Alojzije Stepinac che elogia altrettanto apertamente i massacri compiuti dagli ustascia nel campo di concentramento di Jasenovac, con il fattivo contributo di alcuni frati francescani, armati sino ai denti, guidati da "padre" Simic di Knin e corresponsabili di altri estesi massacri nei pressi di Banja Luka.
Tanto per dare un'idea di questo individuo (responsabile del massacro di 150 mila croati) basti ricordare che, in occasione di un suo compleanno, i suoi fedelissimi gli donarono un cestello colmo di occhi umani estirpati agli infedeli ortodossi. (Curzio Malaparte-1948)
Nel Novembre 1948, dopo essere stato a lungo ospite del vaticano, venne scortato da agenti dei SSV (guardie del corpo) a Genova e, a bordo della nave Sestriere, raggiunse l'America munito di passaporto di comodo procuratogli dagli stessi solerti servizi segreti vaticani che si trattenero, "per il favore", circa 200 milioni di franchi svizzeri (oro e diamanti) facenti parte del tesoro rapinato in Croazia negli anni del suo funesto potere.

Tanto per mettere le cose in chiaro:
Il 20 Gennaio 1942, in una villa sul Lago Wansee, quindici gerarchi nazisti di alto rango parteciparono a una riunione presieduta da Reinhard Heydrich. Nel testo finale, approvato all'unanimità, si stabiliva come attuare la "soluzione finale", ovvero lo sterminio di tutti gli ebrei d'Europa. Secondo Adolf Eichmann, che assistette all'inquietante vertice di Wansee, dovevano essere assassinati 11 milioni di ebrei.
Il 9 Febbraio, esattamente 20 giorni dopo, il SSV informò il Vaticano della riunione e delle sue conclusioni. Il 18 Marzo 1942, il Vaticano ricevette le prime informazioni degli agenti dello spionaggio papale sugli assassinii di massa e le deportazioni di ebrei in Slovacchia, Croazia, Ungheria e nella Francia occupata. (Rif. 348)
Quindi chi oggi sostiene che il Pacelli non intervenne, almeno moralmente, per impedire il massacro, "perchè non lo sapeva" è un bugiardo.

Fonte di enormi guadagni fu anche l'organizzazione del cosidetto "Corridoio Vaticano",
costituito in collaborazione con i "tecnici" argentini della famigerata "Organizzazione Odessa", nata in previsione della disfatta nazista, per favorire la fuga in Sud America di quei gerarchi che si erano ben meritati il diritto al capestro; non è necessario rammentare qui i nomi di Mengele, Eichmann, Priebke ai quali occorrerebbe aggiungere almeno altri 5000 nominativi riportati nelle liste del Centro Simon Wisenthal di Vienna.
 Il Corridoio Vaticano, voluto e sostenuto dal card. Eugène Tisserant, capo dei SSV, provvedeva a prelevare dai loro provvisori nascondigli, i candidati alla fuga, mediante agenti "accompagnatori" (in genere preti), scortarli in Svizzera e successivamente a Roma ospitandoli presso apposite strutture
(ad es. il Collegio di San Gerolamo degli Illirici, diretto dal prete Krunoslav Dragonovic'), nelle quali trascorrevano rilassanti soggiorni in attesa della preparazione dei documenti falsi (fabbricati presso le stesse strutture).
Alla fine venivano scortati a Genova per un imbarco immediato o, in alternativa,

in Spagna dove venivano traghettati in Marocco a bordo di un lussuoso yatch, il "Djeilan", di proprietà di una avventuriera, Marguerite D'Andurain, anch'essa agente dell'Entità, poi uccisa , a Tangeri, da un altro agente, perchè ormai sapeva troppo.
Era un'organizzazione un po' "costosa" ma molto efficiente!

In previsione delle elezioni politiche del 18 Aprile 1948, venne diffusa la notizia di una possibile scomunica contro gli appartenenti ai movimenti della Sinistra italiana. Si voleva così scongiurare l'eventuale e paventato pericolo di un "bivacco di cosacchi sulla piazza di San Pietro".
Il papa è un uomo di parola. Pertanto l'1/7/1949, rilevata la consistenza di 8.137.047 di votanti a favore del Fronte Popolare, li acomunica quali "apostati della fede cristiana", con apposito decreto promulgato e debitamente inserito negli "Acta Apostolicae Sedis"


Tale scomunica venne poi reiterata e confermata dal successore Giovanni XXIII, a cura del card. Alfredo Ottaviani (responsabile del Santo Uffizio), con apposito atto dell'1/4/1954, ufficializzato con l'inserzione nei soliti Acta Apostolicae Sedis.
Stranamente, in questi ultimi anni, si è fatto di tutto per dimenticare questa scomunica, per altro tutt'ora operante, che in qualche modo rammenta la "vendetta del marito tradito (chiesa) che si taglia i testicoli per punire la moglie fedifraga".

ANNI: 1958-1963 (e.v.)

Pontificato di Giovanni XXIII - (Angelo Roncalli)
E' stato un pontificato abbastanza "tranquillo". In questi cinque anni l'attività dei SSV si limita ad infiltrare qualche decina di spie nei paesi comunisti dell'est Europa.
Il Sodalitium Pianum, per quello che gli compete, aumenta i controlli nei vari dipartmenti del vaticano impegnati nella preparazione del Concilio Vaticano II, che si aprirà l'11/10/1962. Questo concilio, sollecitato da nuove esigenze avanzate dal mondo esterno, arriverà ad aperture inconsuete e mai viste nell'ambito della chiesa. Il papa stesso lascia intendere che "l'inferno non esiste".
Sarà un breve boccata di aria fresca. I pontefici che seguiranno si affretteranno a rinnegare in buona parte i risultati di questo concilio.


ANNI: 1963-1978 (e.v.)

Pontificato di Paolo VI - (G.B. Montini)
 L'elezione di Giovan Battista Montini a papa avviene all'ombra di oscure trame che coinvolgono la massoneria italiana. Subito dopo l'elezione il papa nomina Umberto Ortolani, noto massone, "Gentiluomo di Sua Santità".
Già collaboratore del card. Tisserant nell'attuazione del Corridoio vaticano, Pio VI incappa in un grave infortunio con la nomina di Alighiero Tondi quale suo segretario particolare. Il SSV ed il Sodalitium Pianum scoprono che, dal 1944 e per oltre 24 anni, il Tondi è stato una talpa del KGB e che, nel corso della sua "carriera" , ha denunciato e fatto arrestare almeno 250 agenti che il Collegium Russicum era riuscito ad infiltrare nell'Unione Sovietica e nei paesi dell'est comunista.
Cacciato Alighiero Tondi, il papa ordina in "gran segreto", nel Gennaio 1974, al Sodalitium Pianum di attivarsi per scovare altre talpe ed eventuali elementi massoni che si sarebbero infiltrati nei palazzi vaticani: è l'operazione detta "Nessun Dorma".
E qui viene il bello: terminate le ricerche il papa omette per qualche tempo, di prendere ufficialmente in considerazione il corposo rapporto sull'indagine, compilato da Mons. Edouvard Gagnon, sino a quando tale rapporto verrà misteriosamente (e provvidenzialmente) ...rubato.
Ma Gagnon siamo seri!!! Certi nomi della clerico-massoneria romana non si devono assolutamente fare!!!
Siamo nel 1967 - In vaticano nasce un nuovo Ente la Prefettura per gli Affari Economici della Santa Sede. Organo che avrebbe dovuto mettere ordine nel caotico e incotrollato giro di denaro della sede. Durerà poco perchè il responsabile dell'ente, Card. Egidio Vagnozzi, si dimetterà quasi subito spaventato da quello che aveva scoperto.
Durerà comunque il tempo sufficiente perchè con gli agenti del SSV ed il fattivo intervento di individui quali Michele Sindona e Licio Gelli (capo della loggia massonica P2) venga finanziato il colpo di stato dei Colonnelli in Grecia. Il tutto è passato alla storia con il nome di "Operazione Tatoi".

Nel 1969 l'infaticabile, Paolo VI darà vita ad un altro misterioso ente lo IOR-Istituto per le Opere Religiose (si fa per dire), in seguito conosciuto come Banca Vaticana, affidata alle cure del noto filibustiere americano Paul Casimir Marcinkus e sotto il diretto controllo del papa, che coscientemente o meno, lascierà le briglie sul collo al Marcinkus dandogli spazio e possibilità per spericolate manovre finanziarie che verranno alla luce negli anni seguenti con uno scandalo di tali proporzioni da fare il giro del mondo.

Nel 1972 il SSV ed il Sodalitium Pianum, tornano a lavorare a pieno ritmo ed in collaborazione con il MOSSAD (intelligence istraeliana) e con la DIGOS italiana sventano un attentato organizzato a Roma, da membri del movimento palestinese Settembre Nero, contro il Primo Ministro Israeliano Golda Meir.
Nel 1976 il Mossad coopererà a sua volta con il SSV per sventare un attentato al papa organizzato da un mercenario internazionale, "Ramirez Carlos detto lo sciacallo". I mandanti sono rimasti ignoti.
ANNI: 1978-1978 (e.v.)
Pontificato di Giovanni Paolo I - (Albino Luciani)
Questo pontefice è durato poco più di 20 giorni. Colpa sua? Quasi sicuramente si. Subito dopo la sua elezione aveva cominciato a ficcare il naso su fatti e misfatti dello IOR con la collaborazione di un agente del SSV: padre Giovanni da Nicola.
Certi fatti, certe trame oscure, non dovevano venire a galla. Fu così che papa Luciani fu assassinato la sera del 28 Settembre 1978, dopo aver dato la "buona notte" alla sua cameriera personale: suor Vincenza Taffarell.
Quattro giorni dopo il suo informatore, Giovanni da Nicola, venne trovato impiccato in parco di Roma. Di suor Vincenza Taffarell, che lo rinvenne cadavere la mattina seguente, si sono perse le tracce.
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