Pontificato di Pio VII - (Barnaba Chiaramonti)
In questi anni il SSV entra in contatto, e lo assolda, con singolare individuo: Karl Schulmeister di origine svizzera. In realtà il Schulmeister era un maestro del "triplo gioco" che vendeva le sue informazioni al miglior offerente; fu, allo stesso tempo:
- capo del contro-spionaggio di Napoleone
- capo del servizio di spionaggio austriaco
- membro, di scarsa rilevanza, del SSV.
Nel frattempo la mattanza ordinata da Pio VII, sulla base dei rapporti, consegnati dal SSV, continua.
1800 - Gregorio Silvestri impiccato per cospirazione politica.
1800 - Ottavio Cappello, patriota rivoluzionario, impiccato.
1801 - Teodoro Cacciona, impiccato e poi squartato per aver rubato un abito ecclesiastico.
1805 - Paolo Salvati, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere del papa.
1806 - Bernardo Fortuna, impiccato e poi squartato per avere derubato un corriere francese.
1806 - Tommaso Rotilesi, impiccato per aver ferito un ufficiale francese.
Nel 1809 Napoleone ordina al generale Radet di occupare il palazzo del Quirinale, centro del potere papale.
I cardinali Pacca e Consalvi dispongono lo scioglimento, almeno formale, del SSV e ordinano il trasporto dei suoi "archivi segreti" in un posto sicuro di Venezia.
Nel 1814 il papa, nuovamente prigioniero, viene trasferito a Fontainbleau.
Vengono creati nuovi gruppi speciali, segreti quali gli "Abiti Neri", la "Società dei Tredici", i "Seguaci di Jehu'" e i "Gruppi Sanfedisti" che si affiancano ai già noti Ordine Nero e Circolo Octagonus. Si realizza così una vasta rete di spie e traditori che si infiltreranno nel movimento Carbonaro, producendo a volte danni significativi.
In particolare l'agente Francesco Capaccini si rese noto per la sua attività di infiltrato nella Carboneria olandese.
1825 - Angelo Targhini, carbonaro, decapitato per avere ferito una spia papalina.
1828 - Luigi Zanoli, carbonaro, decapitato per avere ucciso uno sbirro del papa.
1828 - Angelo Ortolani, carbonaro, impiccato per aver ucciso una guardia papalina.
1828 - Gaetano Montanari, carbonaro, squartato per tentato omicidio dell'emissario del papa card. Agostino Rivarola.
1828 - Gaetano Rambelli, carbonaro, impiccato per evere ferito un emissario del papa.
**** - Altre 29 condanne a morte per futili motivi (simpatizzanti carbonari) e reati comuni.
ANNI: 1829-1830 (e.v.)
Pontificato di Pio VIII - (Francesco Saverio Castiglioni)
Pontificato di Gregorio XVI - (Bartolomeo Alberto Cappellari)
Il SSV e la "Santa Inquisizione" fanno quello che possono per arginare il disastro, convincendo il papa a firmare un numero straordinario di condanne a morte. Un record storico.
1833 - Giuseppe Balzani, patriota e liberale, decapitato per aver "offeso" il papa.
1840 - Luigi Scopigno, liberale, decapitato per furto di oggetti sacri.
1844 - Pietro Rossi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Luigi Muzi, decapitato per un piccolo furto.
1844 - Giovanni Battista Rossi, decapitato per un piccolo furto.
**** - Oltre a quelle elencate il sant'uomo autorizzò altre 110 condanne a morte mediante impiccagione, decapitazione e squartamento, per futili motivi e su imposizione dell'inquisizione.
Se ne ha notizia da una memoria scritta da "Mastro Titta", a quei tempi carnefice di Roma e costretto, in quel periodo, ad un vero tour de force.
Pontificato di Pio IX - (G.M. Mastai Ferretti)
INFALLIBILE
L'unico personaggio di rilievo è Wilhelm Stieber, grande avventuriero che, allo stesso tempo, riesce ad imbrogliare i servizi segreti prussiani, quelli austriaci e quelli vaticani.
1849 - Romolo Salvatori, decapitato per consegnato ai Garibaldini l'arciprete di Anagni.
1851 - Gustavo Paolo Rambelli, Gustavo Marloni e Ignazio Mancini, decapitati per avere ucciso tre preti.
1854 - Antonio de Felici, decapitato per avere attentato al cardinale Antonelli.
**** - ecc.
**** - ecc.
**** - ecc.
Furono rinvenuti anche giocattoli di bambini sacrificati con i loro genitori. (L. Cascioli)
Pontificato di Leone XIII - (Gioacchino Pecci)
Pontificato di Pio X - (Giuseppe Sarto)
Più che occuparsi dello spionaggio verso l'esterno, il Sodalitium Pianum si occupa dello spionaggio verso l'interno inteso a scoprire e denunciare tutti quegli appartenenti al clero che si sono fatti coinvolgere da quelle idee liberali e moderniste che possono minare alla base la ormai precaria esistenza della chiesa, del Vaticano e di quel poco che ancora rappresenta.
Il Benigni svolge questo compito con dedizione ed una attività di tutto rispetto scoprendo e denunciando almeno 300 religiosi "infettati" dalle moderne idee liberali.
Pontificato di Benedetto XV - (Giacomo della Chiesa)
Mediante approcci con il pontificato (diplomatici e/o segreti) Guglielmo II chiede al vaticano di operare per dissuadere l'Italia dall' entrare in querra o, quanto meno, di schierarsi al fianco di Germania ed Austria.
Dato che certi favori costano, il Kaiser versa enormi somme al vaticano (si parla di milioni di marchi) mediante l'apertura di appositi conti cifrati in Svizzera. Oltre tutto il Kaiser offre al vaticano anche il possesso delle terre irredente, oltre al Trentino austriaco, che avrebbero consentito al vaticano stesso la ricostituzione dello Stato Pontifcio ed uno sbocco sul mare.
E il Vaticano esulta! Infatti lo zar, ortodosso, si era sempre opposto alle infiltrazioni del cattolicesimo nelle terre di Russia.
Pontificato di Pio XI - (Achille Ratti)
Mussolini venne definito dal papa come l'uomo della Provvidenza; da quel momento clero e fascismo furono come "culo e camicia", due ruoli che potete attribuire come vi pare.
Considerato che la religione, in un mondo di citrulli plagiati sin dalla nascita, è stata e resta ancora un formidabile "instrumentun regni", il vaticano assicura il suo appoggio (ben retribuito!) ai vari, squallidi, dittatori di destra che si sono succeduti nei primi anni del '900:
- nel 1933 firma un concordato con Hitler
- nel 1940 firma un concordato con Salazar
- nel 1953 firma un concordato con Franco
Pontificato di Pio XII - (Eugenio Pacelli)
Nel 1933, in qualità di nunzio apostolico a Berlino, definisce con Franz Von Papen i termini e i necessari accordi per la fima del concordato avvenuto a Roma il 20/7/1933, con la Germania di Hitler, rendendo così pienamente palese l'appoggio del vaticano al nazismo.
(Franz Von Papen - Pacelli - Rudolf Bultman)
Nel 1938, mentre si era in attesa del Conclave per l'elezione del nuovo pontefice, il suo "grande amico" Hitler, per favorire la sua elezione a pontefice, organizza la spedizione a Roma di un treno speciale carico d'oro, per un valore di 3 milioni di marchi, da distribuire eventualmente come "bustarelle" agli altri cardinali del conclave, per orientare il loro voto.
L'operazione, chiamata "Eitles Gold", fu particolarmente curata nei dettagli da Heinrich Himmler che fece giungere il treno direttamente alla stazione ferroviaria interna al vaticano.
Comunque, Eugenio Pacelli viene eletto papa l'1/3/1939 senza la distribuzione di "bustarelle" ed è a questo punto che il treno misteriosamente "scompare", cioè svanisce nel nulla, si volatilizza.
Ancora oggi non è noto che fine abbia fatto; l'ipotesi più attendibile è che i lingotti, stampigliati con l'imbarazzante marchio della Reickbank, siano stati nuovamente fusi con il marchio dello stato pontificio. Dal canto suo il vaticano ha sempre spudoratamente sostenuto che il treno in questione sia stato ...rubato.
Anche se i nostri due, Eugenio e Adolfo, vanno d'amore e d'accordo e si scambiano sistematicamente ed "ufficialmente" auguri di buon compleanno, Pio XII non rinuncia alla sua innata tendenza al doppio gioco e mediante i SSV comunica agli Alleati ed alla Resistenza Francese, notizie sui movimenti delle truppe tedesche ed altre informazioni di natura strategica.
Intanto nel firmamento dei grandi criminali appare un nuovo astro, Ante Pavelic fervente cattolico e fondatore del movimento nazional-fascista degli ustascia croati.
Il movimento si proponeva di "liberare" la Croazia dalla fastidiosa presenza della setta ortodossa, dagli zingari, dagli ebrei, dai comunisti, eccetera. Come poteva Pio XII non essere d'accordo!
Nel 1939 Pavelic viene ricevuto a Roma dal papa, che elogia apertamente il nazionalfascismo croato e lo considera "avanguardia del vero cristianesimo" nei Balcani. Della stessa opinione è naturalmente l'arcivescovo di Zagabria, Alojzije Stepinac che elogia altrettanto apertamente i massacri compiuti dagli ustascia nel campo di concentramento di Jasenovac, con il fattivo contributo di alcuni frati francescani, armati sino ai denti, guidati da "padre" Simic di Knin e corresponsabili di altri estesi massacri nei pressi di Banja Luka.
Tanto per dare un'idea di questo individuo (responsabile del massacro di 150 mila croati) basti ricordare che, in occasione di un suo compleanno, i suoi fedelissimi gli donarono un cestello colmo di occhi umani estirpati agli infedeli ortodossi. (Curzio Malaparte-1948)
Nel Novembre 1948, dopo essere stato a lungo ospite del vaticano, venne scortato da agenti dei SSV (guardie del corpo) a Genova e, a bordo della nave Sestriere, raggiunse l'America munito di passaporto di comodo procuratogli dagli stessi solerti servizi segreti vaticani che si trattenero, "per il favore", circa 200 milioni di franchi svizzeri (oro e diamanti) facenti parte del tesoro rapinato in Croazia negli anni del suo funesto potere.
Tanto per mettere le cose in chiaro:
Il 20 Gennaio 1942, in una villa sul Lago Wansee, quindici gerarchi nazisti di alto rango parteciparono a una riunione presieduta da Reinhard Heydrich. Nel testo finale, approvato all'unanimità, si stabiliva come attuare la "soluzione finale", ovvero lo sterminio di tutti gli ebrei d'Europa. Secondo Adolf Eichmann, che assistette all'inquietante vertice di Wansee, dovevano essere assassinati 11 milioni di ebrei.
Il 9 Febbraio, esattamente 20 giorni dopo, il SSV informò il Vaticano della riunione e delle sue conclusioni. Il 18 Marzo 1942, il Vaticano ricevette le prime informazioni degli agenti dello spionaggio papale sugli assassinii di massa e le deportazioni di ebrei in Slovacchia, Croazia, Ungheria e nella Francia occupata. (Rif. 348)
Quindi chi oggi sostiene che il Pacelli non intervenne, almeno moralmente, per impedire il massacro, "perchè non lo sapeva" è un bugiardo.
Fonte di enormi guadagni fu anche l'organizzazione del cosidetto "Corridoio Vaticano",
costituito in collaborazione con i "tecnici" argentini della famigerata "Organizzazione Odessa", nata in previsione della disfatta nazista, per favorire la fuga in Sud America di quei gerarchi che si erano ben meritati il diritto al capestro; non è necessario rammentare qui i nomi di Mengele, Eichmann, Priebke ai quali occorrerebbe aggiungere almeno altri 5000 nominativi riportati nelle liste del Centro Simon Wisenthal di Vienna.
Il Corridoio Vaticano, voluto e sostenuto dal card. Eugène Tisserant, capo dei SSV, provvedeva a prelevare dai loro provvisori nascondigli, i candidati alla fuga, mediante agenti "accompagnatori" (in genere preti), scortarli in Svizzera e successivamente a Roma ospitandoli presso apposite strutture
(ad es. il Collegio di San Gerolamo degli Illirici, diretto dal prete Krunoslav Dragonovic'), nelle quali trascorrevano rilassanti soggiorni in attesa della preparazione dei documenti falsi (fabbricati presso le stesse strutture).
Il papa è un uomo di parola. Pertanto l'1/7/1949, rilevata la consistenza di 8.137.047 di votanti a favore del Fronte Popolare, li acomunica quali "apostati della fede cristiana", con apposito decreto promulgato e debitamente inserito negli "Acta Apostolicae Sedis"
Tale scomunica venne poi reiterata e confermata dal successore Giovanni XXIII, a cura del card. Alfredo Ottaviani (responsabile del Santo Uffizio), con apposito atto dell'1/4/1954, ufficializzato con l'inserzione nei soliti Acta Apostolicae Sedis.
Stranamente, in questi ultimi anni, si è fatto di tutto per dimenticare questa scomunica, per altro tutt'ora operante, che in qualche modo rammenta la "vendetta del marito tradito (chiesa) che si taglia i testicoli per punire la moglie fedifraga".
Pontificato di Giovanni XXIII - (Angelo Roncalli)
Il Sodalitium Pianum, per quello che gli compete, aumenta i controlli nei vari dipartmenti del vaticano impegnati nella preparazione del Concilio Vaticano II, che si aprirà l'11/10/1962. Questo concilio, sollecitato da nuove esigenze avanzate dal mondo esterno, arriverà ad aperture inconsuete e mai viste nell'ambito della chiesa. Il papa stesso lascia intendere che "l'inferno non esiste".
Sarà un breve boccata di aria fresca. I pontefici che seguiranno si affretteranno a rinnegare in buona parte i risultati di questo concilio.
ANNI: 1963-1978 (e.v.)
Pontificato di Paolo VI - (G.B. Montini)
Cacciato Alighiero Tondi, il papa ordina in "gran segreto", nel Gennaio 1974, al Sodalitium Pianum di attivarsi per scovare altre talpe ed eventuali elementi massoni che si sarebbero infiltrati nei palazzi vaticani: è l'operazione detta "Nessun Dorma".
E qui viene il bello: terminate le ricerche il papa omette per qualche tempo, di prendere ufficialmente in considerazione il corposo rapporto sull'indagine, compilato da Mons. Edouvard Gagnon, sino a quando tale rapporto verrà misteriosamente (e provvidenzialmente) ...rubato.
Ma Gagnon siamo seri!!! Certi nomi della clerico-massoneria romana non si devono assolutamente fare!!!
Nel 1972 il SSV ed il Sodalitium Pianum, tornano a lavorare a pieno ritmo ed in collaborazione con il MOSSAD (intelligence istraeliana) e con la DIGOS italiana sventano un attentato organizzato a Roma, da membri del movimento palestinese Settembre Nero, contro il Primo Ministro Israeliano Golda Meir.
Pontificato di Giovanni Paolo I - (Albino Luciani)
Certi fatti, certe trame oscure, non dovevano venire a galla. Fu così che papa Luciani fu assassinato la sera del 28 Settembre 1978, dopo aver dato la "buona notte" alla sua cameriera personale: suor Vincenza Taffarell.
Quattro giorni dopo il suo informatore, Giovanni da Nicola, venne trovato impiccato in parco di Roma. Di suor Vincenza Taffarell, che lo rinvenne cadavere la mattina seguente, si sono perse le tracce.
Interessante...
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