lunedì 20 dicembre 2010

BERLUSCONI VENDE L' ITALIA AL VATICANO .


Berlusconi PapaMentre il paese è spaccato tra quelli che considerano Berlusconi il padre di tutti i mali e quelli che lo hanno assunto come il salvatore della patria, la Chiesa ha scelto di sostenere il presidente del Consiglio. Servono a poco le rassicurazioni che il cardinale Angelo Bagnasco elargisce con ipocrita generosità nell’ intervista a “la Repubblica”. Il capo dei vescovi italiani si affretta a chiarire che “che non c’è nessuno spostamento a destra”, che la “Chiesa non fa politica”. Bagnasco appare come un specialista parolaio, un venditore di detersivi esperto e consumato, ma non convince. Nonostante l’ affabulazione furba e manipolatoria resta agli atti quel suo gradimento manifestato subito dopo il voto che ha confermato la fiducia a Berlusconi. “Gli italiani si sono espressi in modo chiaro e democratico per la governabilità”, queste le parole del venditore porporato che non ha esitato a chiarire che il desiderio degli italiani deve essere “da tutti rispettato e perseguito”.

Insomma, quella fragile fiducia ottenuta con una compravendita di parlamentari, per Bagnasco è il “desiderio” di tutti gli italiani.
La Chiesa ha venduto l’ anima a Berlusconi, non vi è altra spiegazione. L’ex artigliere Ratzinger lo elogia per aver difeso il crocifisso in Europa. Bertone ci va a pranzo prima del voto di fiducia e incassa dal Cavaliere la sua rassicurazione che “non sarà mai contro il Vaticano”.
E’ una trattativa chiarissima quella condotta dalle gerarchie ecclesiastiche. Se il Vaticano ha venduto l’ anima a Berlusconi, quest’ultimo lo ricompensa vendendogli il Paese. Tutte le istanze economiche e legislative della Chiesa saranno soddisfatte.
Sottrazione di risorse alla sanità e all’ istruzione, quelle laiche e pubbliche, per finanziare quelle private, confessionali e integraliste. Leggi ad hoc per mortificare i diritti civili in questo Paese. Questo il futuro disegnato dall'alleanza Berlusconi-Vaticano (rigorosamente in ordine alfabetico, considerata la pari potenzialità di produrre danni).
Casini non piace più, l' eretico divorziato e risposato in barba all'indissolubilità del matrimonio cattolico, l' uomo fatto coerenza, che difende la famiglia ai Family Day, è divenuto un ostacolo all'avanzata del potere temporale del Vaticano.
L'asse con Gianfranco Fini, che ha aperto ai gay e alle coppie di fatto, è un pericolo. Soprattutto dopo che l'ex democristiano ha chiarito al venditore Bagnasco la sua intenzione di non cedere sul progetto politico intrapreso e che non entrerà nel governo Berlusconi. Il gioco si fa duro e in questa partita a tre (Berlusconi, Casini, Vaticano), l'esponente Udc sa di avere alcuni assi a sua disposizione.
C'è una parte crescente dell' episcopato e delle associazioni cattoliche che vedono Berlusconi come una maledizione. Il Forum delle associazioni familiari, in occasione della Conferenza nazionale della Famiglia, svoltosi lo scorso novembre a Milano, ha "pregato" il premier di non partecipare ai lavori. Il motivo? "La sua presenza crea imbarazzo", parole di Francesco Belletti, presidente del Forum.
Poi c'è la guerriglia che Casini, coadiuvato da Fini, può scatenare in Parlamento ostacolando l'approvazione delle leggi "ad personam " del Vaticano.
Come dimenticare poi la Lega dei riti celtici, con Bossi che azzittisce con voce rozza le ingerenze del Vaticano nella politica contro l'immigrazione.
In questo scenario il Partito Democratico non riesce a fare ancora la sua parte. Stenta a darsi un'identità laica nonostante la fuoriuscita della Binetti, approdata nelle file dell'Udc.
Il mondo cattolico del Pd è ancora diviso al suo interno con i cattolici laici da una parte e i clerico-fascisti targati Opus Dei dall'altra. Una condizione di stallo che mina la credibilità del leader e produce continue fratture interne.
Non ci si aspetta una resa dei conti in casa democratica, ma farebbe bene al Paese conoscere la posizione ufficiale del partito di Bersani in merito ai temi etici.
In mancanza di ciò, è sempre più frequente l'assunzione di posizioni "estremiste" contro il mondo cattolico che abita il Pd. Ma anche fuori dal partito, in quelle sacche della società civile e delle associazioni che spingono verso una secolarizzazione del Paese, c'è confusione, estremismo ed ignoranza.
Condizioni che trovano una spiegazione nel legittimo desiderio di affrancamento della politica dal potere delle gerarchie ecclesiastiche, ma che non giustifica nel modo più assoluto l'attacco indiscriminato contro i cattolici.
Così può succedere che nel corso di un dibattito sulla contraccezione, un filosofo rapito da fanatismo acuto, esponente della Consulta di Bioetica romana, teorizzi sull'impossibilità per un cattolico di essere, al tempo stesso, laico e credente. Nonostante avesse al suo tavolo una senatrice Pd, cattolica dichiarata, intervenuta a difesa dell'aborto e della laicità dello Stato.
E' il segno dei tempi, le castronerie e gli esempi di fanatico eccesso li puoi trovare anche dove meno te li aspetti.
Parola di ateo.


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