lunedì 20 dicembre 2010

AFFARI DI SANTA ROMANA CHIESA: IL SUO ISTITUTO BANCARIO È MOLTO, MOLTO PARTICOLARE…


IOR“Banca Vaticana colpita da scandali finanziari… di nuovo“, così stamane titola il giornale inglese Independent che fa una bella inchiesta su come l’ istituto finanziario del Vaticano conduce i suoi affari. Affari, non sempre, degni di un’  Opera Pia. CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE E A DIO? - Questa non è una banca. Gli ATM (i bancomat) sono in latino, i sacerdoti utilizzano un ingresso privato, ed un ritratto a grandezza naturale di Papa Benedetto XVI è appeso al muro. L’ Istituto per le Opere Religiose (il famigerato IOR) è una banca, ed è di nuovo sotto osservazione, tra accuse di riciclaggio di denaro sporco che hanno portato a settembre la polizia a sequestrare 23 milioni di Euro in attività del Vaticano. I critici sostengono che anche questo caso dimostra come la “Banca del Vaticano” non ha mai perso la sua propensione per la segretezza e per gli scandali.
 Il Vaticano sostiene il sequestro dei beni è un “malinteso” ed esprime ottimismo, “sarà tutto chiarito in fretta”. Ma i documenti del tribunale presentati da procuratori affermano che la Banca Vaticana deliberatamente violi le leggi anti-riciclaggio“, con lo scopo di nascondere “destinazione, proprietà e l’origine del capitale”. I documenti, secondo gli investigatori rivelano “che il clero può avere intrattenuto rapporti per conto di uomini d’affari corrotti e con la mafia”. In particolare, emergono due operazioni poco chiare: una nel 2009 in cui è stato fatto uso di un nome falso e un altro nel 2010 in cui la Banca Vaticana ha ritirato 650.000 euro da un conto bancario italiano, ma ha ignorato le richieste della banca (italiana) di rivelare dove il denaro era diretto. Sembra di capire non nel Regno dei Cieli…

I RICCHI, IL CAMMELLO E LA CRUNA DELL’ AGO… – ”Le nuove accuse di irregolarità finanziarie non potevavo arrivare in un momento peggiore per il Vaticano, già colpito dalle rivelazioni sui preti pedofili che ha regolarmente protetto”. L’indagine di corruzione ha anche dato una nuova speranza ai sopravvissuti dell’Olocausto che hanno cercato, finora senza successo, di citare in giudizio il Vaticano negli Stati Uniti, sostenendo che il bottino dei loro beni trafugato dai nazisti è stato conservato, in tutti questi anni, nella banca vaticana. Ma questo non è certamente il primo scandalo in cui si trova coinvolto lo IOR. “Nel 1986, un consulente finanziario del Vaticano è morto in carcere dopo aver bevuto caffè allungato col cianuro” (Michele Sindona). Un altro è stato trovato penzolante da una corda sotto il Blackfriars Bridge (Il Ponte dei Frati neri) di Londra nel 1982, le sue tasche erano piene di soldi e di pietre, il suo nome Roberto Calvi. Gli “incidenti” hanno offuscato la reputazione della banca ed hanno sollevato sospetti di legami con la mafia. Non solo, è lievitato di centinaia di milioni di dollari anche il costo sostenuto dal Vaticano negli scontri legali con le autorità italiane”.
di Pietro  Salvato / giornalettismo.com


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