lunedì 20 dicembre 2010

E i soldi dell'8 x mille?

La Chiesa italiana destina i fondi derivanti dall'8 x mille alle esigenzedi pastorale e di culto della popolazione, al sostentamento del clero e agli interventi caritativi in Italia e nel Terzo In modo trasparente. 

Chissà che fine fanno i soldi dell'otto per mille. Dai tanti scandali che affliggono la nostra Repubblica gli italiani hanno imparato a diffidare. Diffidare di chiunque non conosciamo bene e di cui la rettitudine è al di sopra di ogni dubbio. Ma la Chiesa italiana? Conosco il mio parroco, ho un amico missionario, conosco le suore della scuola materna... che hanno un volto e una voce e so per esperienza diretta e prolungata che non tradiranno la fiducia dei fedeli. Ma la Chiesa tutta intera, quale volto ha, quale voce ha? C'è da fidarsi? In altri termini, posso affidare tranquillamente il mio denaro, con un'offerta, e una piccola parte del denaro che lo Stato affida alle religioni, chiedendo ai cittadini di votare per decidere come debba avvenire la ripartizione (otto per mille)? C'è chi non si fida perché tutto sommato gli piace non fidarsi e una Chiesa che tradisse la fiducia farebbe il gioco della sua parte ideologica. C'è chi ha detto, e scritto, che la Chiesa non dice come distribuisce i fondi dell'otto per mille; e li distribuisce in modo iniquo, oscuro e arbitrario. Tutto ciò è falso. È legittimo esprimere critiche al sistema di sostentamento della Chiesa e all'otto per mille in particolare; è anche legittimo criticare il modo in cui i fondi sono ripartiti; ciò fa parte del libero scambio delle opinioni, d'altronde nessun sistema è perfetto né eterno, e tutto è migliorabile. Ciò che non è lecito è dire il falso. La Chiesa rende pubblici destinazioni e rendiconto in tanti modi; sulle pagine (a pagamento) di alcuni giornali, su televideo Rai, su internet, tramite le locandine distribuite nelle parrocchie, mediante i settimanali diocesani e altri canali ancora. E la destinazione viene discussa e votata dai vescovi italiani nella loro assemblea di maggio: nessun arbitrio. Le destinazioni sono tre: le esigenze di pastorale e di culto della popolazione; il sostentamento del clero; gli interventi caritativi in Italia e nel Terzo mondo. In particolare, questi ultimi vengono decisi da un Comitato specifico. Si dice anche che a decidere sia una minoranza degli italiani, attorno al 40 per cento. In realtà, se si calcolano gli italiani obbligati a presentare la dichiarazione dei redditi, la percentuale è del 61 per cento, pari a quella di molti appuntamenti elettorali e superiore a quasi tutti i recenti referendum; si abbassa se si calcolano i pensionati e gli altri italiani non obbligati: in pochi se ne ricordano, addossandosi l'onere di firmare il modulo, infilarlo in una busta e consegnarlo a un ufficio postale. L'Assemblea nazionale della Cei del maggio scorso ha così ripartito i 1.067 milioni di euro disponibili per il 2010. La quota maggiore (452 milioni) va ancora una volta alle esigenze di culto e pastorale, in aumento rispetto all'anno scorso; cresce anche la quota - 227 milioni - destinata alla carità e cala invece la parte per il sostentamento del clero, 357 milioni. 30 milioni sono stati accantonati a futura destinazione per culto, pastorale e carità
Storie concrete di aiuto alla gente 

Nuove storie 8 x mille nella campagna tv 2010: Nei 7 spot, opere scelte tra gli oltre 6 mila interventi realizzati finora con l'8 x mille in Italia e nel Terzo mondo per far conoscere quanto bene è generato con una semplice firma. E per riconfermarla anche nel 2010. Vedremo fra l'altro: lo spot dedicato alla "Casa Arcobaleno" di Olbia, un centro di seconda accoglienza per il recupero da alcool e droghe. Fondata da don Andrea Raffatellu, vicario diocesano e parroco della Sacra Famiglia, negli anni ha assistito circa 380 persone. Al centro del programma, regole e lavori agricoli. All'interno della casa, anche mobili, porte e finestre sono opera degli ex tossicodipendenti. E trasmettono l'aspra fede di falegnami e fabbri per caso, artefici di una vita da rimodellare. Tra i progetti di carità in Italia è stato scelto invece il centro polifun-zionale della Caritas diocesana di San Benedetto del Trento. Grazie all'8 x mille ha dato più servizi ai poveri, riunendo in un unico stabile ambulatori, banco farmaceutico, mensa, distribuzione abiti, centro ascolto e sportello lavoro. "Chi non può spendere né fare prevenzione, si rivolge a noi" spiega la Giuseppina Massicci, uno dei medici volonta-ri. È invece un esempio di impieghi per l'edilizia di culto la nuova chiesa di San Massimiliano Kolbe, alla periferia di Bergamo. La comunità ha chiesto un contributo all'8 x mille per nuovi spazi parrocchiali. E oggi, guidata dal parroco, don Mario Peracchi, è punto di riferimento per un quartiere di 10 mila abitanti, che conta 42 battesimi l'anno, 250 ragazzi dell'oratorio, il gruppo anziani, un centro Caritas di aiuto ai poveri. Infine, lo spot tv dedicato ai fondi 8 x mille per emergenze umanitarie e ambientali. Illustra direttamente gli aiuti per la ricostruzione post-sisma in Perù. Ma il filmato richiama anche interventi analoghi, non ultimi, in Italia, quelli per le vittime del sisma in Abruzzo. Per maggiori informazioni sulle opere e sui fondi consulta il sito www.8xmille.it.


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