di Guido Ruotolo
Tre ore di domande e di risposte. L’unica certezza è che il professore Ettore Gotti Tedeschi per Napoli era e resta una persona informata dei fatti. Insomma, non è indagato. Per il momento.
Anche se in realtà l’ex presidente dello Ior, prima di essere sentito a Napoli dai magistrati in una dichiarazione all’ Ansa, ha inviato un messaggio molto esplicito al Vaticano: «Per me non è ancora venuto il momento di parlare, perchè penso al dolore che darei al Santo Padre verso il quale sta crescendo la mia devozione proprio perché so che sta soffrendo».
Però, sottolinea il professore, «sono molto combattuto tra il mantenere il riserbo e il prendere posizione ufficialmente».
Chi deve intendere, ha capito perfettamente la richiesta di «trattare» le condizioni del silenzio lanciate da Gotti Tedeschi. Ufficialmente, i pm napoletani Piscitelli e Woodcock dovevano risentire l’ex presidente della banca vaticana, dopo l’interrogatorio di Milano (5 e 6 giugno), sempre nell’ambito dell’inchiesta sul riciclaggio e la corruzione internazionale che coinvolge Finmeccanica. Gotti Tedeschi è amico dell’ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, indagato da Napoli per le mazzette indiane.
Ma nelle carte sequestrate nella perquisizione nell’abitazione e negli uffici del Banco di Santander a Milano, a Gotti Tedeschi è stato sequestrato diverso materiale. E ieri, a Napoli, all’interrogatorio era presente anche un pm milanese, poiché nella perquisizione sono state trovate «carte» che riguardavano il San Raffaele.
Il filone Finmeccanica è parte della inchiesta nata da Valter Lavitola, il faccendiere ex editore dell’Avanti, e si concentra, in questa fase, sulla vendita degli elicotteri all’India. Sarebbero girate mazzette per 10 milioni di euro. Una parte di questi soldi sarebbero finiti alla Lega in cambio della sponsorizzazione dell’ad di Agusta Westland Orsi alla direzione di Finmeccanica. I pm napoletani si sono imbattuti anche in un capitolo «appalti» in Vaticano, indagando su alcuni faccendieri in combutta con l’ex cassiere della Lega, Francesco Belsito. E non si può escludere che questo filone della inchiesta porti proprio allo Ior.
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