venerdì 2 settembre 2011

DON VERZÉ, INTRIGO BIPARTISAN:GRANDI AFFARI PER FORMIGONI E VENDOLA

Don Verzè e Nichi Vendola
Travolti da un insolito destino nell' azzurro mare d' agosto. Serve il titolo di un famoso film di Lina Wertmüller per raccontare la situazione di Roberto Formigoni e Nichi Vendola sul caso San Raffaele, l' ente ospedaliero lombardo governato dalla Fondazione Monte Tabor.
I governatori di Lombardia e Puglia, due schieramenti politici opposti - Popolo della libertà e Sinistra ecologia libertà - distanti più di 800 chilometri, si ritroveranno presto ad affrontare assieme una bomba a orologeria dagli esiti imprevedibili.
IL SILENZIO SUL SAN RAFFAELE. Non è un caso che per tutta l'estate entrambi abbiano continuato a tenersi distanti dalle polemiche che stanno accompagnando l' azienda ospedaliera di Don Luigi Verzè verso l' ennesimo consiglio di amministrazione che dovrebbe scongiurare l' ipotesi di fallimento.Il giorno è il 15 settembre, data ultima concessa dalla procura di Milano per trovare una soluzione tecnica che «consenta di marcare la necessaria discontinuità gestionale pur garantendo la continuità dello spirito della Fondazione».

GLI ACCORDI CON DON VERZÈ. D'altra parte, sia Formigoni sia Vendola hanno in questi anni raggiunto accordi molto importanti con il prete veronese venerato dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Possibile che anche loro, oltre alle banche e ai revisori contabili, non si siano accorti della voragine di debiti in cui stava precipitando l'ospedale? Se lo chiedono gli esponenti dell'opposizione, ma anche i più attenti all'interno delle coalizioni che sostengono i due governatori.


Dall' eccellenza lombarda a quella pugliese
Il San Raffaele è l'ospedale di punta «dell'eccellente sanità lombarda» (copyright Formigoni) e la Regione non ha mai avuto problemi nel concedere importanti finanziamenti per la ricerca e per le cure assistenziali. È accreditata in quanto Ircss, ma anche in quanto università. È stimata e apprezzata, in Italia e all'estero.
NICHI FOLGORATO SULLA VIA DI SEGRATE. Allo stesso tempo, folgorato sulla via di Segrate, Vendola il 27 maggio del 2010 ha sottoscritto un accordo con Don Verzè per la nascita in Puglia della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo.
Ma il crac del San Raffaele, che la società di consulenza Deloitte ha certificato per l'enorme ammontare di 1,476 miliardi, non potrà non avere conseguenze sui sistemi sanitari lombardo e pugliese.
Anzi, al Pirellone l'eco si è già fatta sentire. Dal momento che non è ancora chiaro di chi sia la responsabilità di questo buco gigantesco, gli esponenti del Partito Democratico lombardo hanno chiesto da un mese che l'assessore alla Sanità Luciano Bresciani vada in commissione a spiegare la posizione della Regione Lombardia.
IN ATTESA DELLE RISPOSTE. «Non è successo», ha spiegato a Lettera43.it Sara Valmaggi, consigliere del Pd e presidente della commissione Bilancio. «Aspettiamo ancora una risposta dalla giunta». Arriverà?
Di sicuro nella procura di Milano proseguono gli interrogatori di Mario Valsecchi, il direttore finanziario dell'ospedale, accusato di falso in bilancio e false scritture contabili: è ormai evidente che il fango potrebbe presto toccare anche Don Verzè.

La resistenza di Don Verzè e quelle feste con Formigoni
Il fondatore, dopo il suicidio del suo ex braccio destro Mario Cal, non sembra voler mollare la presa sul nuovo consiglio di amministrazione che chiede discontinuità di gestione rispetto al passato.
LA LETTERA AL VATICANO. Lo ha fatto con una lettera indirizzata al Vaticano dove ha scritto di sentire «viva l'esigenza di parteciparvi la mia forte preoccupazione in relazione al futuro della Fondazione alla quale ho dedicato, si può ben dire, tutta la mia vita».
In sostanza, Don Verzè vuole resistere, anche se Giovanni Maria Flick, giurista nominato nel consiglio dallo Ior, pare lo abbia preso in disparte nei giorni scorsi per dirgli che «il rischio fallimento è sempre dietro l'angolo» e che fino all'ultimo c'è il rischio che il Vaticano possa sfilarsi.
LE 90 ROSE ROSSE DI FORMIGONI. Per questo motivo tutti aspettano lunedì 5 settembre, quando uscirà il piano industriale pronto a dare il via alla suddivisione tra newco e bad company, con la conseguente dismissione per fare cassa dell'importante patrimonio immobiliare e societario del San Raffaele.
Sono lontani i tempi in cui Formigoni inviava 90 rose rosse al prelato per salutare i suoi 90 anni. Accadde nel marzo del 2010, quando don Verzè festeggiò in pompa magna il suo compleanno, invitando l'amico Berlusconi, Letizia Moratti, Roberto Maroni e Ferruccio Fazio.

La nomina di Botti e il conflitto con Vendola
Un regalo di augurio gielo inviò pure Vendola, che Don Verzè aveva dipinto come un amico quando era andato a incontrarlo nel febbraio di quell'anno: «Vengo in Puglia perché terra di un sant’uomo come Motolese», aveva affermato don Verzè, «e per trovare un amico: Vendola».
L'OSPEDALE CHE NON C'È, MA CI SARÀ. D'altra parte, l'accordo stilato per la creazione dell'ospedale di Taranto non sembra ancora accantonato, anche se finora, dati i guai giudiziari, non è stata posata ancora nessuna pietra.
Il governatore pugliese ha confermato il progetto il primo agosto del 2011, destando più di una preoccupazione nelle file dello stesso Partito democratico e di Sel.
La domanda che ricorre in Puglia è come Vendola e i suoi consiglieri non si siano potuti accorgere della pesante situazione economia e societaria della Fondazione San Raffaele Monte Tabor. Ma non solo.
LA NOMINA DI BOTTI GIÀ VICEPRESIDENTE. Oltre alla nomina di Enrico Bondi, come consulente per ristrutturare la società, è stata la scelta di Renato Botti alla gestione delle attività sanitarie ad aver creato qualche dubbio tra i pugliesi.
Secondo alcuni esponenti dell'opposizione ci sarebbe «un potenziale conflitto d’interesse tra la Regione Puglia, la Fondazione San Raffaele del Mediterraneo e la Fondazione San Raffaele Monte Tabor».
Botti, infatti, già ex direttore generale dell’ospedale San Raffaele di Milano, è consulente dei nuovi amministratori della Fondazione San Raffaele Monte Tabor nonchè vicepresidente della Fondazione San Raffaele del Mediterraneo, al centro della convenzione sottoscritta da Vendola insieme con Don Verzè.


FONTE
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