“Legge mancia”, così si chiama – in senso evidentemente spregiativo – questo provvedimento che, nato nel 2004 per volere di Silvio Berlusconi, cancellato da Romano Prodi nel 2008, è presto ritornato, quello stesso anno, con la ricomparsa del tandem Pdl-Lega alla guida del Paese.
mercoledì 27 luglio 2011
MILIONI PER CHIESE E BOCCIOFILE,VACCHE MAGRE PER I CONTRIBUENTI:ECCO COME SI MUOVE LA POLITICA IN TEMPI DI CRISI..
MILIONI PER PARROCCHIE E BOCCIOFILE: COSÌ LA POLITICA SPENDE MENTRE CHIEDE SACRIFICI
Un totale di 103 milioni di euro, spesi per bocciofile e parrocchie, oltre che per attrezzature per forum e altre amenità: è la legge mancia, ovvero quel provvedimento che mette insieme una serie di regalie ogni anno e che viene ricordata dal Fatto Quotidiano in un articolo a firma di Eduardo De Biasi:
“Legge mancia”, così si chiama – in senso evidentemente spregiativo – questo provvedimento che, nato nel 2004 per volere di Silvio Berlusconi, cancellato da Romano Prodi nel 2008, è presto ritornato, quello stesso anno, con la ricomparsa del tandem Pdl-Lega alla guida del Paese.
Divenne anzi una legge vera e propria, messa in Gazzetta Ufficiale il 21 agosto, in piena estate,quando si conviene a quei provvedimenti che si immagina non godano di grossa stima presso i concittadini. Nella legge (la 133 del 2008) “recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributar ia”, infatti, venne inserito, chissà perchè, all’a rticolo 13 (Misure per valorizzare il patrimonio residenziale pubblico), una norma che prevedeva questo finanziamento all’impronta delle commissioni Bilancio di Camera e Senato.“Legge mancia”, così si chiama – in senso evidentemente spregiativo – questo provvedimento che, nato nel 2004 per volere di Silvio Berlusconi, cancellato da Romano Prodi nel 2008, è presto ritornato, quello stesso anno, con la ricomparsa del tandem Pdl-Lega alla guida del Paese.
Denaro pubblico che, sottratto alla “dotazione del fondo per interventi strutturali di politica economica”, diventa un fantastico portafoglio per la campagna elettorale dei partiti:
Se l’anno passato la torta era decisamente più ampia, con quei 103,9 milioni di euro che andarono a finanziare diverse parrocchie (è la voce principale di tutte le “leggi mancia” che si sono succedute negli anni), quest’anno, a marzo, i parlamentari si sono dovuti accontentare di pochi spiccioli: 2,6 milioni di euro. Che ne hanno fatto? La tabella riassuntiva qui pubblicata (con il dato delle parrocchie che è stato accorpato per ragioni di sintesi), ce ne dà conto: ringraziono gli amanti della lirica di Torre del Greco, i volontari del monte Faito di Vico Equense, l’associazione La Rete degli infermieri di Sant’Antimo (Na). Ringrazia la Campania che, con 285mila euro, porta via quasi un quinto della “mancia” totale. Ringrazia anche la Provincia di Catanzaro che ottiene 300mila euro divise in tre utilità: 100mila per le voliere del Centro recupero animali selvatici, 150mila per la “riqualificazione ambientale” del Parco della Biodiversità mediterranea e la realizzazione di un volume per il medesimo parco (50mila euro di spesa).
Ancora:
Spenderemo 50mila euro per acquistare una tensostruttura per i convegni della “Fides Vita onlus”, 30mila euro per l’ acquisto di “a ttrezzature per organizzare la festa dei ceri” a Gubbio, 45mila per ampliare la collezione di conchiglie e quella di reperti archeologici dell’Istituzione culturale Federico II a Menfi (Ag). La stessa cifra i nostri parlamentari, l’hanno destinata alla società di mutuo soccorso di Cavoretto, in provincia di Torino, che gestisce la locale bocciofila. Non tutte le opere contenute nella lista sono da ritenere errate. Forse, mentre si tengono in vita Province, piccoli comuni e comunità montane, bisognerebbe fargli fare anche qualcosa: perchè i soldi per la bocciofila di Cavoretto, attiva dal lontano 1892, li mette il Parlamento e non, ad esempio, la Provincia di Torino?
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