Sarebbero stati i ragazzini stessi, ascoltati nei giorni scorsi dagli inquirenti, a confermare di aver ricevuto denaro per fare sesso con l' ex seminarista e il sacerdote.
venerdì 20 maggio 2011
EX SEMINARISTA IN MANETTE
E' stato arrestato poco prima di imbarcarsi come croupier su una nave da crociera, Emanuele Alfano, l' ex seminarista di 41 anni che, secondo gli inquirenti, condivideva la passione per i ragazzini minorenni con l'amico Don Riccardo Seppia, il parroco genovese detenuto da venerdì scorso nel carcere di Marassi con l' accusa di abusi sessuali su un chierichetto e cessione di cocaina.
Alfano, che avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento con un ragazzo minorenne e ne avrebbe presentato un altro a Don Seppia, è accusato di induzione alla prostituzione minorile e favoreggiamento.
Sarebbero stati i ragazzini stessi, ascoltati nei giorni scorsi dagli inquirenti, a confermare di aver ricevuto denaro per fare sesso con l' ex seminarista e il sacerdote.
Le conversazioni telefoniche tra i due amici, che, secondo l' accusa, erano alla continua ricerca di minorenni, sarebbero state piuttosto esplicite, come emergerebbe da alcune intercettazioni. Anche Alfano, che lavorava come barista dopo essere stato considerato non idoneo al sacerdozio, è stato trasferito nel carcere genovese di Marassi, dove oggi è in programma l' interrogatorio di garanzia.Sarebbero stati i ragazzini stessi, ascoltati nei giorni scorsi dagli inquirenti, a confermare di aver ricevuto denaro per fare sesso con l' ex seminarista e il sacerdote.
Proprio ieri, in occasione della giornata della santificazione sacerdotale, il presidente della Cei e Arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, aveva fatto nuovamente riferimento alla vicenda, dichiarando, durante la messa celebrata al santuario della Madonna della Guardia, che il "peccato di un nostro confratello, se risulterà realmente commesso, sfigura la bellezza dell'anima, scandalizza le anime e ferisce il volto della Chiesa". "Il nostro dolore è tanto più sconvolgente in quanto improvviso e inatteso perché nulla lo faceva presagire ai nostri occhi", aveva aggiunto Bagnasco, che, subito dopo l'arresto, ha sospeso Don Seppia da ogni da ogni ministero pastorale e da ogni atto sacramentale.
Giacomo Galeazzi - La Stampa
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