sabato 8 gennaio 2011

IL TRONO E L’ ALTARE


Chiesa e StatoSembra proprio che la storia corra precipitosamente verso il passato, per riproporre momenti diventati ripetitivi, con significativi cambiamenti, non occasionali ma a lungo preparati. Dopo la scalata degli specchi per salvaguardare la putrefatta immagine dell’ attuale presidente del consiglio, i cardinali Bertone, Fisichella, Ruini, nonché i nuovi nominati, ospiti dell’ ultima (ma solo cronologicamente) cena offerta dal cavaliere, con un menù a base di lenticchie, possono presentarsi a Porta Pia come ambasciatori del sovrano assoluto dello Stato Città del Vaticano, per trattare la nuova alleanza con il trono imperiale, ma da vincitori, e su tutta la linea. L’ alleanza, che non potrà chiamarsi “santa”, tra il trono berlusconiano e la Chiesa del variegato cattolicesimo degli atei, dei politici e di Ratzinger, sancisce la legittimità delle trappole, dei lacciuoli e dei labirinti con cui è stata assediata la laicità di uno Stato ex sovrano.

E’ proprio dalla breccia di Porta Pia che il potere spirituale del capo del cattolicesimo ha fatto irruzione nello Stato italiano condizionandone ogni progettazione,a cominciare da Mussolini,  per seguire con Craxi e per finire con Berlusconi, agguattati dentro le pieghe di concordati vari che hanno solo limitato l’ autonomia e l’indipendenza di uno Stato sovrano, per farne uno Stato concordatario con diritti limitati e tenuti sotto controllo.
Paradossalmente il cattolicesimo è la sola religione al mondo che dispone di uno Stato con una propria diplomazia con la quale tratta alla pari con tutti gli Stati del pianeta e interviene negli angoli più disparati del pianeta ovunque si formi una concentrazione di fedeli, per promuovere non l’integrazione dei popoli, ma la secessione e la divisione, come sta accadendo in Sudan o come è già accaduto in Indonesia. Ma si tratta della medesima religione per la quale l’ispirato fondatore, Gesù Cristo, ebbe a sostenere “Il mio regno non è di questo mondo”.
La corsa verso il passato non si ferma neanche davanti ad affermazioni pre-conciliari o peggio a formulazioni aggressive come è accaduto contro quei magistrati che hanno indagato sullo IOR e sui 23 milioni di euro dei quali non è stata chiarita la provenienza; sembrava che il Vaticano avesse fatto un riassunto delle aggressioni berlusconiane contro i magistrati e li avesse utilizzate tutte. Nessuna meraviglia se si è risvegliata l’insoddisfazione dei cristiani che vivono ancora il cattolicesimo dei cattolici, per quanto riguarda i temi della pace, del lavoro, dei diritti civili, della separazione dei poteri : “date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.
Rosario Amico Roxas
Pubblicato da don Franco Barbero
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