Nei Paesi laici, infatti, pretende di imporre al Parlamento i suoi principi dottrinari, mentre in quelli in cui predomina un’ altra professione di fede, invoca la libertà di religione, appellandosi ai principi della laicità dello Stato.
Giocare su due tavoli le consente pure di sfruttare la sua condizione di vittima delle violenze islamiche per riproporsi come la religione più vicina alla filosofia di vita dei popoli occidentali.
Oggi l’ esodo dei fedeli non le permette di scatenare l’ ennesima crociata contro gli “infedeli”.
Essa non può fare altro, pertanto, che tuonare contro l’ Europa, perché riconosca le sue “radici cristiane”, e contro i Paesi musulmani, perché condannino le stragi perpetrate dagli integralisti.
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