domenica 12 dicembre 2010
Preti pedofili, Usa: il Vaticano sapeva dal 1995
Il caso di Padre Murphy, sacerdote molestatore di 200 bambini ciechi, torna d’attualità: una lettera inviata alla Santa Sede denunciava gli abusi e ne chieva la scomunica. Intanto fioccano le dimissioni tra gli altri prelati.
Il rapporto Murphy è una dei dossier più scottanti all’interno dello scandalo pedofilia che coinvolge laChiesa Cattolica. Arriva dal Wisconsin, Usa, in cui due combattivi avvocati, Jeff Anderson e Mike Finnegan, vogliono portare il papa in tribunale. Benedetto XVI, infatti, come molte altri alti ufficiali della Chiesa Cattolica, avrebbe evitato di prendere provvedimenti contro Lawrence Murphy, sacerdote molestatore che abusò, pare, di oltre 200 bambini ciechi fra il 1950 e il 1974. I vescovi americani e le vittime del prete iniziarono a scrivere con una certa frequenza alla Santa Sedeper chiedere provvedimenti duri contro il presbitero, ma nessuno rispose.
UN ANNO PRIMA – Il New York Times rivela oggi di essere a conoscenza di una lettera inviata fin dal 1995 alla Santa Sede da una vittima di Padre Murphy, che ne chiedeva la “scomunica”. Nessuna replica dal Vaticano al riguardo, finora. Andrebbe predatata dunque almeno di un anno la certezza della conoscenza, da parte del Vaticano, degli avvenuti abusi in America; certezza che lo stessoTimes aveva pubblicato. In una rivelazione che tempo fa aveva fatto scalpore, il quotidiano newyorkese scriveva che Joseph Ratzinger nel 1996, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede fin dal 1981, si era rifiutato di rispondere a due lettere inviategli dai vescovi delWisconsin riguardo padre Murphy, appaltando invece il caso al suo vice di allora, Tarcisio Bertone, oggi suo Segretario di Stato, che otto mesi dopo avrebbe consigliato ai vescovi di iniziare un processo canonico segreto.
DIMISSIONI DOVUTE – Nuovi elementi dunque a carico del Vaticano, all’indomani delle dimissioni di altri tre prelati in giro per il mondo. Parliamo di padre James Moriarty, vescovo in Irlanda, nella diocesi di Kildare; di monsignor John C. Favalora , alla testa della diocesi di Miami; e di Walter Mixa, vescovo tedesco di Augsburg. I primi due, per loro ammissione, insabbiatori di molteplici casi di pedofilia (un costume che padre Moriarty ha peraltro definito “prevalente”): oltre 45 presbiteri, nel caso del vescovo di Miami. Il terzo, prelato un po’ manesco che ha ammesso di aver preso a ceffoni almeno 9 bambini -“ma la cosa” aggiunge il vescovo “al tempo era perfettamente normale”.
MA NON SPONTANEE… - Le dimissioni del vescovo tedesco sembrano però non essere state così spontanee. “Sono il culmine di una lotta di potere nella Gerarchia tedesca”, afferma Clerical Whispers, uno dei tanti blog di beninformati, che da notizia di un asse di prelati “conservatori” fortemente affezionati alla “frontiera” fra Chiesa e Stato, frontiera che impedirebbe al braccio secolare della legge di agire sui reati dei presbiteri. Ma di certo queste dimissioni arrivano giusto in tempo, se pensiamo che, secondo un sondaggio di cui fa menzione lo stesso sito, ben il 45% dei tedeschi intervistati pensa che il Papa sta gestendo male lo scandalo pedofilia. “E un cattolico su quattro in Germania” aggiunge oggi Vito Mancuso, teologo progressista intervistato dall’Espresso“sta pensando di abbandonare la propria religione”.
FONTE
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