lunedì 6 dicembre 2010

Inizia oggi il processo all'arcivescovo che si intitolò una statua!

Per monsignor Gerardo Pierro, ex arcivescovo di Salerno e don Comincio Lanzara, insieme a tecnici, funzionari del Comune ed altri collaboratori di curia oggi inizierà il processo per l’Angellara Home. A partire dalle ore dodici inizia il processo davanti ai giudici della prima sezione penale del tribunale di Salerno, processo partito dall’inchiesta della Procura in relazione al caso “Angellara Home” l’ex colonia tramutata, secondo la tesi accusatoria in un lussuoso albergo sul mare. Sul banco degli imputati, oltre all’ex arcivescovo di Salerno Monsignor Gerardo Pierro, “proprietario” della struttura e al suo fidato collaboratore e amministratore della Colonia e poi della Onlus che l’ha avuta in gestione, don Comincio Lanzara, vi sono l’economo della Curia, don Vincenzo Rizzo, il progettista Nicola Sullutrone; il direttore dei lavori di ristrutturazione Giovanni Sullutrone (presiddente della onlus che, dal 2006, gestiva l’albergo); i funzionari comunali Matteo Basile e Nicola Gentile; Giuliana e Roberto Rago, progettisti e addetti a seguire l’iter di finanziamento regionale; l’architetto Pompeo Paolo Mazzucca indagato nella qualità di progettista che nel 2006 si occupò del secondo intervento sottoposto a finanziamento e il funzionario dello Sportello Unico del Comune Charles Capraro, finito nel mirino della Procura solo per il progetto relativo allo stabilimento balneare sorto, secondo quanto sostiene l’accusa, senza un adeguato piano particolareggiato. Complesso l'impianto accusatorio formulato dal pubblico ministero Roberto Penna che contesta agli imputati i reati di truffa aggravata, tentata truffa, falso, abuso d’ufficio e abuso edilizio. Il quadro indiziario si aggrava poi per don Comincio Lanzara al quale è contestata anche l'ipotesi di reato di peculato. Il processo è imperniato sull’accusa di una serie di reati che vanno dalla truffa aggravata (contributi regionali percepiti per la ristrutturazione dell’Angellara Home-ex colonia San Giuseppe che non sarebbero spettati) agli abusi edilizi (cambio di destinazione d’uso della struttura, da colonia per bambini a albergo). La «ambiguità» di cui parlò il gup Boccassini si riferiscono agli elementi centrali dell’inchiesta ora al vaglio dibattimentale. Appare sostenibile, scrisse il gup, l’ipotesi accusatoria del pm secondo cui la ristrutturazione del complesso edilizio Clolonia San Giuseppe «ha determinato di fatto una modifica della originaria destinazione d’uso del complesso edilizio... trasformazione mai emersa dagli atti ma solo dalle opere via via realizzate». Perchè sia la pubblica amministrazione che i titolari della struttura hanno fatto sempre riferimento ad una «struttura di tipo assistenziale e religioso». Di colonia San Giuseppe si parla in tutti gli atti del comune. Ma, sostenne il gup, dagli atti risulta che vi è una parte della struttura «destinata a finalità ben diversa da quella esplicitata e divenuta struttura ricettivo alberghiera a tutti gli effetti». Ma sarà il futuro dell’hotel Angellara Home a tenere banco nei prossimi mesi quando con l’arrivo dle nuovo arcivescovo dovrà essere risolto anche il probelma della «restituzione piena e legittima» dell’ex colonia ai beni e alla gestione della curia. L’ex colonia, infatti, è in comodato d’uso a don Comicnio Lanzara, uno degli imputati del processo

FONTE

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