Non muovere un dito per rimuovere un prete colpevole di abuso sessuale su minore era il “comportamento corretto” per gli standard della Chiesa di 10 anni fa. E l’attuale prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, Joseph Levada, si comportò di conseguenza.L’inquisizione. Streghe al rogo, libri bruciati, eretici in fiamme. Il braccio armato della Chiesa che reprime gli abusi, punisce i delitti e giudica i crimini. Oggi si chiamaCongregazione per la Dottrina della Fede; nello scorso decennio è stata guidata dal Cardinale Joseph Ratzinger, poi Papa col nome di Benedetto XVI. Dal 2005 è nelle mani di William Levada, ex vescovo di San Francisco e, senza dubbio, l’americano più potente della Curia Romana. L’inquisizione: l’organismo della Chiesa che è incaricato di“promuovere e tutelare la dottrina sulla fede ed i costumi in tutto l’orbe cattolico: è pertanto di sua competenza tutto ciò che in qualunque modo tocca tale materia“. E, dunque, anche il malcostume sessuale del Clero.SAN FRANCISCO, 1995 – Oggi l’Independent rilancia una notizia battuta dall’Associated Press e già pubblicata giorni fa dall’Huffington Post. Levada, quando ancora era a capo della diocesi californiana, nel 1995, non mosse un dito per agire contro un prete che si era reso colpevole di un abuso su un minore. Un sacerdote californiano,Padre Milton Walsh aveva, nel 1984, molestato sessualmente un tredicenne. Quando, dieci anni dopo, il suo superiore, appunto Levada, da poco insediatosi a capo della diocesi di San Francisco, lo venne a sapere – grazie a una lettera della zia della vittima, che si lamentava col vescovo di come il colpevole stesse ancora dicendo messa a St.Mary – ritenne corretto non fare nulla: ne denunciare, ne provvedere.
“Confidava” scrive l’AP “che padre Walsh non avrebbe reiterato e che il suo predecessore avesse gestito il caso in modo già adeguato”; Levada si sarebbe infatti recato a colloquio presso John Quinn, precedente vescovo di San Francisco, che gli avrebbe consigliato di parlare col presbitero in questione. Padre Quinn, all’epoca del compimento del fatto, aveva assicurato alla famiglia della vittima che avrebbe mandato il prete in terapia; mentre il bambino, col tempo, “avrebbe dimenticato”. Levada, durante il colloquio con Padre Walsh, il prete molestatore insomma, lo aveva trovato “completamente aperto e fedele”; e pentito, impegnato più che mai a condurre il suo ministero in maniera non riprovevole . Dunque padre Walsh fu lasciato nella parrocchia della Cattedrale di St.Mary, a San Francisco, fino al 2002, tre anni prima che Levada fosse insignito del titolo cardinalizio e solo dopo che la Chiesa Cattolica Americana ebbe iniziato a farsi i conti in casa, inaugurando una politica di repressione attiva e generale degli abusi del clero.EMBE’? – Giusto il comportamento di padre Levada, sottolinea Jeffrey Lena, un avvocato del Vaticano. Secondo Lena, non c’erano precedenti a carico di padre Walsh e Levada agì correttamente, per gli standard del tempo: ovvero in applicazione di quei comportamenti di discrezione e moderazione che la Chiesa, prima dello scandalo planetario, soleva tenere per i casi di abusi nel clero. Ora il costume è cambiato, dopo la Lettera ai Cattolici d’Irlanda, ma “la legge non è mai retroattiva” aggiunge Lena; “e anche se lo fosse, bisogna riconoscere che non ci fu reiterazione da parte del prete. Il vecchio modo di fare dunque andava bene” nel caso Walsh.URBI ET ORBI – E William Levada è lo stesso cardinale che pochi giorni fa aveva lasciato intendere che Papa Ratzinger avesse intenzione di proclamare un pentimento pubblico a nome della Chiesa, chiedendo scusa al mondo intero per i riprovevoli eventi di questi anni. Ma i più esperti osservatori di cose Vaticane avevano già sottolineato come questo passo ulteriore da parte di Papa Ratzinger fosse davvero poco probabile.
“Confidava” scrive l’AP “che padre Walsh non avrebbe reiterato e che il suo predecessore avesse gestito il caso in modo già adeguato”; Levada si sarebbe infatti recato a colloquio presso John Quinn, precedente vescovo di San Francisco, che gli avrebbe consigliato di parlare col presbitero in questione. Padre Quinn, all’epoca del compimento del fatto, aveva assicurato alla famiglia della vittima che avrebbe mandato il prete in terapia; mentre il bambino, col tempo, “avrebbe dimenticato”. Levada, durante il colloquio con Padre Walsh, il prete molestatore insomma, lo aveva trovato “completamente aperto e fedele”; e pentito, impegnato più che mai a condurre il suo ministero in maniera non riprovevole . Dunque padre Walsh fu lasciato nella parrocchia della Cattedrale di St.Mary, a San Francisco, fino al 2002, tre anni prima che Levada fosse insignito del titolo cardinalizio e solo dopo che la Chiesa Cattolica Americana ebbe iniziato a farsi i conti in casa, inaugurando una politica di repressione attiva e generale degli abusi del clero.
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