martedì 10 luglio 2012

Propaganda Fide: la Corte dei Conti chiede che si risarcisca lo Stato.

85% delle opere non realizzate restituite i finanziamenti!

La Corte dei Conti ha chiesto alla società Arcus, di proprietà pubblica, la restituzione allo Stato dei cinque milioni di euro impiegati a beneficio della congregazione vaticana di Propaganda Fide. La “pietra dello scandalo” sono i lavori di ristrutturazione di una palazzetto a Piazza di Spagna che doveva diventare il museo della congregazione: la magistratura contabile contesta ai dirigenti di Arcus il finanziamento di lavori già iniziati o effettuati, il mancato utilizzo pubblico del museo e l’aver erogato fondi senza avere garanzie sull’effettiva destinazione dell’edificio. La richiesta di finanziamento fu inoltrata dall’allora prefetto di Propaganda Fide, card. Crescenzio Sepe, all’allora ministro Pietro Lunardi, che per sua stessa ammissione è stato prima inquilino di un palazzo della stessa congregazione (senza pagare alcun affitto), poi acquirente del medesimo palazzo a un prezzo sensibilmente inferiore a quello di mercato.

La vicenda rappresenta un filone collaterale dell’inchiesta sulla cosiddetta “cricca del G8″, ben introdotta in Vaticano fin dai tempi del Giubileo del 2000, la cui organizzazione fu diretta in prima persona proprio dal cardinale Sepe. In proposito l’ADUC ricorda che l’85% delle opere previste per l’Anno Santo non è stato realizzato. [fonte]



Roma. I veri conti del Giubileo: l'85% delle opere previste non e' stato realizzato

Le cronache giudiziarie di questi giorni si riferiscono ad alcuni personaggi i cui nomi ricorrono anche per le opere del Giubileo del 2000. Da parte di alcuni esponenti del mondo politico si sostiene che le opere previste per quell'evento furono per buona parte realizzate. Non e' cosi'. Come abbiamo avuto modo di scrivere, 10 anni fa, senza avere il piacere di essere citati, l'85% delle opere inizialmente previste per il Giubileo a Roma non e' stato realizzato. Sembra una notizia paradossale ma dall'analisi dei documenti ufficiali (decreti ministeriali, delibere della commissione per Roma capitale e relazioni al Parlamento), il quadro della situazione appare evidente:
All'epoca furono stanziati 2.578 miliardi di lire per il Giubileo per il Comune di Roma, 2.200 dei quali riguardavano opere inizialmente programmate e non realizzate.

Ne citiamo alcune.
1. linea metropolitana C: 1.500 miliardi;
2. tram Aurelia - Stazione Termini: 141 miliardi;
3. Archeotram: 72 miliardi;
4. passante viario nord-ovest: 91 miliardi;
5. depurazione del Tevere: 40 miliardi,
6. passante dei laghi: 30 miliardi.

Si tratta di opere strutturali che avrebbero inciso in particolare sulla mobilita', che a tutt'oggi e' il maggior problema della Capitale. Nel corso del tempo questi investimenti sono stati in tutto o in parte definanziati o trasferiti su altre voci di bilancio, dando luogo a quello che piu' si temeva: i finanziamenti a pioggia. Solo cosi' si puo' dire che la maggior parte dei finanziamenti sono stati impegnati e le opere realizzate, non ricordando che i bilanci si fanno partendo dai programmi iniziali.
A completamento del danno c'e' la beffa della disinformazione che in questi anni e' stata data ai cittadini romani e ai contribuenti italiani. [fonte]
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