"Don Luigi Verzè e Mario Cal presero la decisione di acquistare un aereo privato di lusso da quasi 20 milioni di euro perché il prete non accetta facilmente dei normali check-in quando viaggia in aereo".
A denunciarlo ai pm milanesi sarebbe stata una testimone nel corso delle indagini sul dissesto finanziario del San Raffaele. Secondo gli inquirenti della procura lombarda, nell’ operazione di acquisto dell' aereo nel 2007 era coinvolta una società riconducibile a Piero Daccò, fermato nei giorni scorsi.
Nell’ inchiesta sul difetto finanziario dell’ ospedale una testimone sentita il 17 agosto scorso ha spiegato che la fondazione avrebbe acquistato l'aereo, per una spesa di da 20 milioni di euro, al fine di evitare i check in a don Verzè che non li amava.
Ai magistrati che domandavano alla testimone se ritenesse "comprensibile" una spesa da 20 milioni per un aereo, la donna aveva spiegato che "la decisione è stata di Don Verzè e Mario Cal. Convengo che si è trattato di un’operazione sopra le righe. Non so dire quanto venga sfruttato questo aereo, so che viaggia su Roma-Olbia-Brasile". "Nessuno ci ha mai chiesto - aveva spiegato la donna - di calcolare comparativamente la convenienza di fruire di normali servizi di linea. Posso dire che Don Verzè, vista l’età, non accetta facilmente i normali check-in quando viaggia in aereo. Convengo che non è esattamente una motivazione seria per fare così una spesa enorme".
Stando agli atti dell’indagine, il modello dell’aereo di lusso acquistato dalla fondazione sarebbe un Challenger 604, uno dei più costosi in circolazione sul mercato.
http://www.ilgiornale.it/cronache/don_verze_odiava_check_ine_san_raffaele_comproaereo_20_milioni_euro/don_luigi_verze-san_raffaele-check-aereo/18-11-2011/articolo-id=557628-page=0-comments=1
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