«Il convegno di Todi si è concluso con la decisione di far lievitare la presenza dei cattolici nella società italiana, attraverso un forte impegno sulle questioni del lavoro, dell’ accoglienza e della solidarietà». Lo rileva Silvio Berlusconi in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
«Il convegno - prosegue il presidente del Consiglio- è stato introdotto da uno splendido discorso del capo dei vescovi italiani in cui era esplicitamente e reiteratamente affermato che qualunque impegno dei cattolici deve fondarsi sui principi e sui valori in cui essi credono, a partire dai diritti non negoziabili della persona predicati con forza e intelligenza dalla dottrina della Chiesa, e in particolare da Papa Benedetto XVI».
«Purtroppo ancora una volta - conclude - assistiamo ad una ridicola strumentalizzazione delle idee, trascinate nel consueto e grottesco teatrino della politica».Il quotidiano dei vescovi Avvenire commenta invece così la «singolarissima assemblea» di Todi, «provocata - scrive il direttore, Marco Tarquinio - dall’idea di contribuire a una buona politica concretamente orientata al bene comune in un tempo segnato da potenti processi di disgregazione e incalzato dalla sfiducia»: «Una risposta, in via di articolazione, ai ripetuti appelli di Papa Benedetto e dei vescovi italiani», ma anche «una mano tesa alle altre forze vive e presenti nella nostra società e una proposta oggettivamente incalzante e profondamente onesta». Dai lavori, sottolinea Tarquinio, è emerso che «forze buone e capaci di aggregare persone e suscitare fiducia sono disposte a unirsi, a valorizzare visioni e parole comuni, a dare ritmo a un processo di rinnovamento della presenza pubblica dei cattolici».
«Certo - ammette Tarquinio - chi si aspettava fuochi d’artificio e corali discese in campo sarà rimasto deluso», così come «chi aveva deciso la nascita sic et simpliciter di un partito cattolico dirà che è mancato qualcosa di decisivo». Ma la novità è rilevante rispetto a «un mondo politico che ha evidente necessità di riorganizzarsi e di sgombrare, anche, ma non solo, con lo strumento di una legge elettorale che consenta di giudicare chiare proposte di governo e renda agli elettori il potere di scegliere gli eletti, i canali di comunicazione con la realtà del Paese»
Per Avvenire, ora «c’è una strada da compiere senza farsi tentare dalle scorciatoie e senza farsi sviare dalla paura di deludere qualche pressante attesa». Fedeli a «quei valori non negoziabili che difficilmente sopportano mediazioni per quanto volenterose». «Non tutti - lamenta l’editoriale - apprezzano la tenacia nel tener cara questa consapevolezza e la concezione di unità profonda tra cattolici e tra cattolici e laici che ne può discendere. Una unità che è ben possibile, anche se c’è chi vorrebbe trasformare quei valori in una bandiera che divide i campi e scatena guerre, magari per suggerire di ammainare il vessillo o per sbatterlo in faccia al nemico, una pretesa sbagliata: lo era ieri, lo è oggi e lo sarà di più domani».
http://www3.lastampa.it/politica/sezioni/articolo/lstp/425432/
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