domenica 25 settembre 2011

Preti gay e ricatti, altre tre denunce

Tre nuove denunce, pesanti come il piombo. Si allarga l’inchiesta sfociata negli arresti di Giuseppe Trementino, 30 anni, e Diego Caggiano, 35, con l’accusa di estorsione aggravata e continuata ai danni di numerosi parroci omosessuali adescati via web. Si aggrava dunque la posizione degli indagati, entrambi ai domiciliari dopo circa tre settimane di carcere. Altri tre sacerdoti, dopo che altrettanti, in precedenza, avevano sporto querela nei loro confronti, si sono convinti a rompere il silenzio. Pochi giorni fa i parroci si sono recati presso la procura di Lagonegro, in provincia di Potenza, luogo da cui era partita l’inchiesta. E hanno raccontato di essere stati prima contattati via internet, per poi ricevere richieste in denaro per tacitare uno scandalo. Il fascicolo, passati pochi giorni, era finito a Isernia dopo che la magistratura lucana aveva dichiarato la propria incompetenza territoriale. Il reato principale, infatti, è stato commesso nella provincia pentra.
Un’estorsione perfezionatasi con il pagamento tramite Postepay, da parte di un parroco, di 6.700 euro ai presunti estorsori in cambio del silenzio sulla propria omosessualità. L’uomo, infatti, ha ammesso dinanzi agli investigatori di aver avuto un rapporto sessuale con Trementino. E per evitare che la sua vita sessuale diventasse di dominio pubblico, ha preferito sborsare i soldi, frutto tra l’altro delle offerte dei fedeli alla parrocchia. Trementino e Caggiano ricattavano le proprie vittime dopo averne carpito la fiducia su Facebook. I carabinieri di Agnone e Lagonegro, che hanno condotto l’operazione, hanno infatti rinvenuto nei telefonini degli indagati una serie di filmati amatoriali compromettenti. Due di essi mostrano altrettanti sacerdoti in scene inequivocabili mentre dall’altra parte della chat la coppia di estorsori, registrava tutto da Messenger, altro noto social network. Ora che le denunce sono sei, gli avvocati della difesa (Rocco Colicigno del Foro di Vallo della Lucania per Caggiano e Alessandra Rossi e Franco Mastronardi di Isernia per Trementino) starebbero pensando seriamente al patteggiamento.

FONTE
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