Da missionario appassionato a presunto stupratore. E’ una vera parabola la vita di Padre Fedele Bisceglia, ex frate francescano condannato in primo grado per la presunta violenza sessuale su una suora, che ha sempre fatto parlare di sè. Prima per la passione nella sua vita sacerdotale, che ha votato ai più poveri, e le innovative quanto stravaganti iniziative mediatiche, poi per lo scandalo che lo coinvolse nel 2006. Oltre alla laurea in teologia e filosofia, ha conseguito anche quella in medicina per curare i bambini in Africa dove numerose volte è andato in missione.
L’ACCUSA DI STUPRO - Padre Fedele (tutti continuano a chiamarlo così nonostante la sospensione a divinis dopo l’inchiesta giudiziaria che lo ha colpito) ha sempre frequentato gli ultras del Cosenza calcio, insieme ai quali assisteva alle partite allo stadio San Vito con la sciarpa rossoblu al collo. Nel 1995 destò scalpore la sua apparizione a Erotika a Bologna e annunciò la conversione della pornostar Luana Borgia. Poi il tonfo il 23 gennaio 2006, quando la squadra mobile di Cosenza lo arrestò per la presunta violenza sessuale nei confronti di una suora che prestava la sua opera nell’Oasi francescana, la struttura che padre Fedele ha costruito con le offerte e i contributi dei fedeli.
LA CONDANNA - Il magistrato titolare dell’inchiesta era Claudio Curreli, lo stesso che aveva condotto le inchieste Spezzacatene e Marianna contro lo sfruttamento dei minori a Cosenza, argomento che lo stesso monaco aveva denunciato più volte in passato. Da quella data è iniziato il calvario del francescano, che si è sempre dichiarato innocente e ha definito diaboliche le accuse mosse dalla suora nei suoi confronti. Padre Fedele tuttora parla di un ‘complotto’ ordito nei suoi confronti per gestire l’Oasi francescana. Nel 2008 è iniziato il processo a suo carico, terminato il 6 luglio scorso con una condanna che supera la richiesta della procura. Nove anni e tre mesi di reclusione in luogo degli otto anni richiesti. Insieme a lui è stato condannato il suo segretario Antonello Gaudio a sei anni e tre mesi.
SOTTO UN PONTE - Non sono ancora note le motivazioni della sentenza di primo grado. Anche durante il processo padre Fedele ha continuato a stupire con le sue uscite dure nei confronti dei confratelli e della Chiesa, da cui si è sentito abbandonato. Particolarmente significativa la processione con una croce sulle spalle che l’ex frate ha fatto sul corso principale di Cosenza per simboleggiare la sua via crucis e ribadire ancora una volta la sua innocenza. Oggi ‘il monaco’, come viene chiamato dai cosentini, ha voluto dare ancora un segnale scegliendo di dormire sotto un ponte insieme ai poveri. A 74 anni, nonostante gli acciacchi dell’età, l’ennesima provocazione ai suoi confratelli.
VIAGGIO A MEDJUGORIE - “Aspetto che reagiscano”, dice, dopo aver scritto l’ennesima lettera al vescovo di Cosenza Salvatore Nunnari e alla suora che lo ha accusato. Nel frattempo continua la sua opera di carità accanto ai senzatetto che condividono ‘lo stesso ponte’ con lui, ai quali porta la pizza tutte le sere, e nella preghiera. Tra qualche giorno partirà per Medjugorie, dove – dice – chiederà alla Madonna se la scelta che ha fatto è quella giusta. (Adnkronos)
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