‘Se non ci fosse di mezzo l’ orrore per quella che lo stesso Benedetto XVI ha definito una tragedia, ci sarebbe solo da buttarla sul ridere, tanto scoperta, smaccata, e’ la strategia mediatica scelta dai denuncianti… per alzare il livello dello scontro’: lo scrive il quotidiano della Cei in un editoriale dedicato alla denuncia contro il papa presentata dalle vittime di pedofilia, intitolato ‘Enorme piccineria’. La denuncia, scrive Avvenire, ‘per chiamare le cose col loro nome, significa pubblicita’ e soldi’. Ora, cosa abbiano da guadagnarci le vittime – di cui viene reso pubblico un brutto fatto che riguarda la loro vita – da una denuncia al tribunale dell’ Aja, che notoriamente non prevede la condanna a risarcire monetariamente le vittime, è una cosa che sta solo nella testolina dell’ editorialista di Avvenire. Ma continuiamo:
Le vittime, sottolinea il giornale della Cei, ‘oggi rischiano di essere nuovamente straziate da cinici e scaltri azzeccagarbugli, che provano a rendere piu’ grasso il piatto dei rimborsi da chiedere in sede civile’. ‘Mai bersaglio poteva essere piu’ sbagliato’: il papa ‘denunciato’ e’ quello che, ‘ancora cardinale, col suo predecessore Giovanni Paolo II segno’ l’inizio dell’era ‘tolleranza zero’ riguardo a questo crimine odioso’. Avvenire denuncia la ‘infinita tristezza’ e ‘meschinita’, di chi, non esitando a tirare fango sulla figura stessa del Papa per uno scoperto tornaconto, torna a violentare le stesse vittime di ieri colpendo proprio chi, con tanta incrollabile passione, se n’e’ fatto difensore?’.
E qui sarebbe dura spiegare la differenza tra il fare il difensore delle vittime dei preti pedofili a scandalo finito su tutti i giornali, e invece coprire i preti che stuprano i bambini trasferendoli da una parrocchia a un’altra. Meglio leggersi anche Maurizio Lupi, invece:
“Arthur Schnitzler diceva che ‘quando l’ odio diventa codardo, se ne va mascherato in societa’ e si fa chiamare giustizia’. La denuncia del Papa alla Corte dell’Aja e’ il frutto di un odio e di una posizione assolutamente ideologica che non tiene conto ne’ della realta’ ne’ del dramma di coloro che vivono sulla loro pelle il dramma della pedofilia. Se c’e’ qualcuno che ha affrontato con durezza e senza alibi questa immane tragedia e’ proprio Benedetto xvi. Ricordiamo tutti i suoi incontri con le vittime di abusi, e se oggi nella Chiesa esistono regole piu’ ferree e’ solo merito suo. Ridurre tutta questa sovrabbondanza di umanita’ ad una battaglia in tribunale e’ strumentale e ideologico”.
E quindi ne siamo certi. Come l’hanno presa? Male. Il dove è inutile specificarlo.
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