mercoledì 24 agosto 2011

RADICALI ALL'ATTACCO, SULLA RETE MIGLIAIA DI ADESIONI CONTRO I PRIVILEGI DEL VATICANO


Italia contro VaticanoLa Chiesa si difende e attacca attraverso l'analisi pubblicate sui mezzi di comunicazione, in particolare il quotidiano Avvenire e Famiglia Cristiana. 
La crisi morde, la crisi colpisce, in molti si chiedono come si debbano redistribuiri i sacrifici e in questo contesto una campagna propossa dai Radicali italiani è entrata in rotta di collisione con la chiesa. L'accusa riguarda le troppe agevolazioni ed esenzioni fiscali che previligerebbero in modo eccessivo le istituzioni religiose e il Vaticano. Accusata di godere di privilegi fiscali, nell’aria l’ipotesi di un emendamento per abolire l’ esenzione Ici, on line una pagina Facebook che chiede al Vaticano di pagare la manovra e si avvia a superare le 100mila adesioni, la Chiesa si difende. Decisa a mettere i puntini sulle «i» e a «fare chiarezza», dichiara apertamente Avvenire nell'edizione domenicale.
«Attacco alle mense dei poveri», si legge in prima sul giornale dei vescovi. Un riferimento al fatto che un taglio alle agevolazioni fiscali colpirebbe il no profit, cattolico e non. «Chiesa e no profit nel mirino. Agevolazioni, ecco la verità» è infatti il titolo che campeggia sul paginone che sviscera l’intera questione e a cui fanno da corredo la risposta del direttore Marco Tarquinio a un lettore e un editoriale.
Nel suo editoriale il direttore Tarquinio parla di «maliziosa deformazione, per poi puntare il dito contro diverse categorie, compresi alcuni media, ovvero «quelli che sul loro giornalone da 500mila copie denunciano con veemenza che la Chiesa italiana nasconde il rendiconto dell’8 per mille. Quelli che, e sono gli stessi, da 20 anni pubblicano il rendiconto in una loro pagina acquistata dalla Chiesa».Ma è soprattutto nell’ampio articolo pubblicato a pagina 5 che si trovano numeri e spiegazioni. Qui si spiega che l’esenzione Ici «riguarda tutte le attività non commerciali di rilevante valore sociale, anche laiche, e non è costruita a favore
delle istituzioni cattoliche». Che lo sconto del 50% sull’Ires «riguarda soggetti no profit impegnati in opere di beneficienza e assistenza. Non solo quelli di ispirazione cattolica». Nessun aiuto ad hoc, insomma. Quanto all’8 per mille, «nel 2010 le assegnazioni alla Cei sono ammontate a 1 miliardo e 67 milioni di euro. L’impiego delle somme può essere verificato su www.8xmille.it».
Proprio a eliminare l’esenzione Ici punta un emendamento alla manovra che il segretario dei Radicali Italiani Mario Staderini sta mettendo a punto. Idea già bocciata dalla Bindi, tanto che Staderini chiede al Pd, così come a Vendola e Di Pietro, di uscire allo scoperto e prendere posizione.
Ma Staderini fa una proposta anche a Tarquinio: un confronto tv su questi temi «perchè gli italiani possano farsi un’idea». L’esponente radicale risponde punto per punto alle obiezioni di Avvenire. «Nessuno vuole far pagare l’Ici agli edifici di culto. La proposta è di abolire l’esenzione per le attività commerciali svolte da enti ecclesiastici: attività ricettivo-turistiche, assistenziali, didattiche, ricreative, sportive, sanitarie».
Obiettivo: «Parità di trattamento con chi fa le stesse cose senza insegna religiosa». Quanto all’Ires, «la ragione legale dello sconto è che gli enti ecclesiastici sono equiparati a enti di beneficienza. Giusto - osserva Staderini - se fai beneficienza devi essere favorito dal fisco». Ma «la riduzione Ires opera a priori, indipendentemente dal fatto che gli enti ecclesiastici facciano davvero beneficienza».
Intanto anche il settimanale dei paolini Famiglia Cristiana attacca la «Campagna laicista col trucco». Per il giornale la pagina facebook "Vaticano paga tu la manovra" aperta per contestare le agevolazioni fiscali alla Chiesa è un inganno. Dure critiche anche alla proposta radicale di abolire l’esenzione Ici per le proprietà ecclesiastiche, visto che «se una parrocchia possiede una pensione o un negozio paga l’Ici».Secondo il periodico, è una campagna «basata sul nulla, alla quale hanno abboccato decine di migliaia di sprovveduti ’indignados’ de ’noantrì», «migliaia di cliccatori furenti convinti che la colpa della Manovra sia della Chiesa e del Vaticano, o quantomeno che la Santa Sede, navigando nell’oro, non faccia nulla per aiutare i contribuenti italiani».
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