Gerard 0' Connell - Roma
La ricerca più completa mai condotta in materia di abusi sessuali su minori da parte di sacerdoti negli Stati Uniti ha concluso che non esiste una singola causa di questo fenomeno. Nell’ambito ecclesiastico, così come in quello sociale.
Le 143 pagine del rapporto sfidano un'assunzione diffusa tra molti dirigenti della Chiesa, negli Stati Uniti e nel Vaticano, ovvero quella che l' omosessualità sia una delle principali cause degli abusi.
"Non ci sono prove per dimostrare che l' omosessualità di per sé sia un fattore di rischio in termini di abuso sessuale su un minore", ha dichiarato la Dott.ssa Karen Terry, il capo ricercatore, in una lunga intervista rilasciata all'inizio di questo mese.
Il lungo studio quinquennale conferma la disputa tra il Vaticano e i Vescovi degli Stati Uniti che vede nel celibato la causa principale di tali abusi. "Il celibato è rimasto un fattore costante nel corso dei secoli; da solo non potrebbe aver contribuito all’aumento e al declino degli abusi", ha dichiarato la ricercatrice.
Il gruppo di ricerca guidato dalla Dott.ssa Terry, docente del Dipartimento di Giustizia Criminale al John Jay College, ha raccolto i dati delle diocesi sul territorio statunitense, da tre centri impegnati nel trattamento di circa 1.300 preti, accusati di abusi. Gli studiosi hanno intervistato vescovi e sacerdoti accusati di abuso, vittime, difensori delle vittime e coordinatori dell'assistenza alle vittime, raccogliendo dati sulla formazione in seminario durante il periodo preso in considerazione.
La squadra ha condotto un'analisi storica del periodo compreso tra il 1950 e il 2010 per osservare cosa accadeva nella società statunitense in quel periodo, dal punto di vista sociale e culturale. Sono stati analizzati vari tipi di comportamento, compreso quello criminale e sessuale. E poi il divorzio, l'uso di droghe e così via. "Abbiamo verificato che i modelli di comportamento nella Chiesa erano coerenti con molti di questi altri tipi di comportamento nello stesso periodo", ha detto la Dott.ssa Terry.
Il suo team ha studiato il fenomeno dell'abuso a partire dal 1950, pur consapevole che casi del genere si verificavano già prima di questa data. I ricercatori hanno documentato l'aumento degli abusi nel 1960, un forte aumento e poi un picco negli anni '70 e nei primi anni '80, seguito da un declino acuto nella metà degli anni ’80, che continua fino ad oggi.
Dal loro precedente studio sulla "Natura e la portata" del problema, frutto dei dati provenienti dal 97% delle diocesi degli Stati Uniti, risultava che circa il 4% dei sacerdoti attivi tra il 1950 e il 2002 (vale a dire 4.392 su un totale di 109.694 sacerdoti) erano stati accusati di abuso. In quello stesso periodo, 10.667 vittime avevano presentato accuse formali alle diocesi; l'81% delle vittime erano ragazzi.
Significativamente i dati hanno rivelato che "i sacerdoti ordinati nel 1940 e nel 1950 erano in gran parte responsabili dei reati commessi negli anni '60 e '70", ha dichiarato la Dott.ssa Terry.
La conclusione principale della relazione è che "non vi è alcun fattore specifico che ha portato a questa crisi", ha dichiarato la Dott.ssa Terry.
Questo sembra mettere in discussione la visione di alcuni dirigenti della Chiesa, negli Stati Uniti e nel Vaticano, che hanno suggerito o dichiarato che l'omosessualità sia la principale causa del fenomeno di "abuso su minori da parte di sacerdoti".
Alla domanda su come questa conclusione possa conciliarsi con il fatto che l'81% delle vittime erano ragazzi, ha spiegato che ciò accadeva soprattutto perché i preti accusati di abuso avevano "maggiori opportunità" per stare con i ragazzi, piuttosto che con le ragazze, avevano "un maggiore livello di fiducia" e "maggiore accesso" ai chierichetti, ai ragazzi che lavorano nel canoniche, oppure a quelli che si portavano appresso durante i ritiri. Inoltre, le famiglie permettevano ai ragazzi (non alle ragazze) di passare la notte a casa del prete.
Secondo i ricercatori altri fattori sostengono indirettamente questa tesi. Per esempio, alcuni studi degli ultimi 30 anni mostrano come a fronte di un aumento del numero di uomini omosessuali nei seminari e nel sacerdozio negli anni ‘70, ‘80 e ‘90, via sia stata una flessione dei reati di abuso sessuale sui bambini."
Il rapporto non fornisce "alcun profilo esatto di un sacerdote che ha abusato di un bambino", ha osservato la Dott.ssa Terry. Infatti, una delle sue scoperte più sorprendenti è che "il prete cattolico accusato di abuso non è poi così unico." I sacerdoti accusati di abuso "mostravano un comportamento simile a quello degli autori di reati sessuali nella società in generale".
Lo studio ricorda come negli anni ‘80 e ‘90 è emersa una risposta all’interno della società statunitense al comportamento sessuale in generale e si è sviluppata una maggiore comprensione degli abusi sessuali sui bambini, assieme ad alti livelli di segnalazione.
“Prima del 1985 la maggior parte vescovi non avevano alcuna idea reale delle dimensioni del problema”, ha dichiarato la Dott.ssa Terry. La denuncia delle accuse ai vescovi cominciò ad arrivare alla spicciolata alla fine del 1950 ed è aumentato leggermente nel 1970. C'è stato un piccolo aumento delle denunce nel periodo 1984-1988 e un forte aumento nel periodo 1990-1996. "Un terzo di tutti i casi di cui si era a conoscenza fino la fine del 2002, era stato in realtà denunciato in quel singolo anno", ha dichiarato la Dott.ssa Terry; 3.399 casi sono stati segnalati in quel periodo.
Quando i primi vescovi cominciarono a ricevere denunce di abuso a carico dei preti, "spesso agirono molto velocemente", ma la prima reazione era quella di "prendersi cura del prete che aveva ricevuto l'accusa. Non facevano nulla per la vittima", ha detto la Dott.ssa Terry.
Questo, oggi, non è più vero; secondo il rapporto molte cose sono cambiate. È importante ricordare inoltre che, nel corso degli ultimi 20-25 anni, l’ istruzione in seminario ha subìto modifiche sostanziali, con lo sviluppo di programmi di formazione umanistica. Lo studio vede una correlazione tra questi sviluppi positivi e la diminuzione drastica del numero di casi di abuso da parte di sacerdoti dalla metà degli anni Ottanta.
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