La domanda che Nicora e altri entro le mura leonine si fanno è una: perché? Perché il cardinale Tarcisio Bertone spinge per entrare nel San Raffaele garantendo, tramite i suoi uomini di fiducia, Giuseppe Profiti, Ettore Gotti Tedeschi, Giovanni Maria Flick e Vittorio Malacalza, di poter sanare lo spaventoso debito accumulato da don Luigi Verzé, 972 milioni di euro?
lunedì 25 luglio 2011
QUANTI SONO I DUBBI DELLA CURIA ROMANA SULLA “OPERAZIONE SAN RAFFAELE”
La domanda che Nicora e altri entro le mura leonine si fanno è una: perché? Perché il cardinale Tarcisio Bertone spinge per entrare nel San Raffaele garantendo, tramite i suoi uomini di fiducia, Giuseppe Profiti, Ettore Gotti Tedeschi, Giovanni Maria Flick e Vittorio Malacalza, di poter sanare lo spaventoso debito accumulato da don Luigi Verzé, 972 milioni di euro?
Nicora fino a oggi è rimasto nell’ombra. Le sue riserve non le ha mostrate in pubblico. Si dice che dietro il silenzio del mondo della finanza bianca lombarda ci sarebbero interessi non secondari, tra questi l’Università Cattolica di Milano alla quale Nicora, con l’appoggio di Bertone, vorrebbe cambiare gli statuti per portarla a dipendere direttamente dal Vaticano. Da tempo il link tra Bertone e la finanza cattolica è diretto. Difficilmente, infatti, sarebbe stato possibile che il Vaticano vincesse dentro il San Raffaele su Bruno Ermolli, il consigliere di Silvio Berlusconi, e sull’imprenditore Giuseppe Rotelli, entrambi disposti a soccorrere don Verzé.
Non a caso Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa Sanpaolo, il cui consiglio di sorveglianza è presieduto da un esponente nobile della finanza bianca, ovvero Giovanni Bazoli, già a inizio luglio aveva dato il proprio placet all’operazione vaticana: “E’ stato scelto di approfondire e realizzare un’alleanza con la sanità vaticana e con altri portatori di fondi filantropici internazionali”. I dubbi di parte del Vaticano risiedono qui, sui fondi internazionali. Lo Ior può garantire 200 milioni di euro. E gli altri 772? Si è parlato di una charity internazionale, disposta a investire per un miliardo di dollari. Ma chi c’è dietro questa charity? Si dice apparterrebbe all’universo del miliardario americano George Soros. Un universo che aumenta il mistero.
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