lunedì 4 luglio 2011

Il Vaticano nel 1986 era azionista della Tamoil?

                                                                                         
Il 16 maggio 1986 el Pais(1),noto giornale spagnolo, riprende un in articolo uscito su Repubblica tempo prima,in cui  si parlava dell’investimento fatto dalla Santa Sede in Tamoil.  In quegl’anni la situazione di Tamoil,all’epoca l’ottava compagnia petrolifera italiana, non era affatto rosea.Per via della grave crisi,l’azienda,infatti,era stata ceduta alla First Arabian Corporation, di proprietà del libanese Roger Tamaz. 
Ma la nuova gestione non riuscì a fronteggiare la crisi,così che nel luglio del 1985 il governo libico decise di acquisire l’impresa per ampliare la presenza nel mercato petrolifero europeo.L’operazione, conclusasi il 13 gennaio 1986,portò all’acquisizio del 70% quote di Tamoil da parte del governo libico.Un 20% andò alla società italiana Sasea e il 10% restò a Roger Tamaz.Secondo Repubblica la Sasea  era,in realtà, un’impresa svizzera che avrebbe curato la transazione per conto dell’Apsa(2),l’ente che si occupa di amministrare tutto il patrimonio della Santa Sede. Ma non finisce.Reppublica nel suo articolo denunciava i legami tra la Sasea e alcuni esponenti della P2,i quali figuravano ancora nel consiglio d’amministrazione all’epoca dei fatti.E nel consiglio d’amministrazione c’era anche il francescano Andrè Curigier che rappresentava gli interessi del Vaticano. Ma c’è dell’altro.Repubblica nel suo articolo rivelò un clamoroso retroscena:l’ascesa prepotente del governo libico, nel mercato azionario italiano, era frutto di un accordo stipulato nel 1984 tra Giulio Andreotti e il leader libico Mu’ammar Gheddafi,in una lunga riunione avvenuta a Tripoli. L’accordo ,tra l’allora ministro degli esteri e il generalissimo, dava il via libera agli investimenti della Libia in Italia.Si trattava, in sostanza, di un risarcimento che il governo libico concedeva al nostro paese,in virtù dei debiti che la Libia vantava verso l’Italia. Tra le prime operazioni concluse dal Raìs vi fu proprio l’acquisizione del 70% delle quote azionarie di Tamoil,in un momento di grave tensione tra la Libia e gli Stati Uniti.Tensione che sfociò nel blocco di un contratto che legava il governo americano alla Fiat,in base al quale l’impresa italiana,partecipata libica,forniva veicoli all’esercito nordamericano.

Note
(2)Apsa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica

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