venerdì 29 luglio 2011
AUSTRALIA, LA CHIESA CATTOLICA CHIEDE SCUSA PER LE ADOZIONI FORZATE
Le scuse sono state presentate dal direttore di Catholic Health Australia, Martin Laverty, a una commissione d’inchiesta del Senato sulle pratiche di ospedali e assistenti sociali incaricati da chiese, enti di beneficenza e governativi, che sottraevano i neonati alle madri non sposate e minorenni, dandoli in adozione. Le adozioni, almeno 150 mila secondo le stime, spesso avvenivano contro il desiderio delle madri, che firmavano sotto coercizione o sotto l’influenza di sedativi.
«Riconosciamo il dolore della separazione e il senso di perdita per madri, padri, figli, famiglie e altri coinvolti nelle pratiche di allora», ha detto Laverty. «Queste pratiche non sono più tollerate e sono profondamente deplorevoli». Il dirigente ha spiegato che il suo ente ha appreso di tali pratiche solo un mese e attraverso un’indagine condotta dalla Tv nazionale Abc.
Le scuse hanno incontrato scetticismo dal gruppo di supporto per le adozioni forzate Origins. «Non si possono accettare scuse per qualcosa che non è stato mai trattato in modo legale», ha detto la portavoce Lily Arthur.
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