GENOVA - Aveva denunciato il silenzio dei vescovi della sua diocesi su presunti casi di pedofilia, come quello che nel 2010 ha visto coinvolto l’ex parroco di Spotorno, e adesso è indagato per induzione alla prostituzione. Per questo don Carlo Rebagliati, parroco di due piccole parrocchie nel Savonese ed ex economo della diocesi, ha deciso di dare le dimissioni.
La notizia dell’addio di don Carlo alla comunità religiosa è stata data dallo stesso vescovo di Savona-Noli, monsignor Lupi, che ha inviato una lettera aperta alle parrocchie letta durante la funzione domenicale.
“Già da tempo - ha scritto monsignor Lupi nella lettera - avevo chiesto al parroco di rinunciare alla parrocchia di Noli per le sue condizioni di salute e anche per potersi dedicare alla difesa dalle pesanti accuse che gli sono state rivolte. Dopo un periodo di riflessione, il parroco ha accettato di lasciare le due parrocchie. Gli sono grato di aver accettato e oggi (ieri per chi legge, ndr) desidero comunicare questa decisione condivisa da parroco e vescovo”.
Don Carlo si dimise dalla carica di economo della diocesi perché, come ebbe a dire, «ero giunto a provare disgusto verso una situazione confusa in cui intuivo l’esistenza di troppi casi di pedofilia».
Parole pesantissime, pronunziate dopo la denuncia di un ex dipendente della diocesi, omosessuale, che aveva denunciato di esser stato vittima di molestie sessuali da parte di un sacerdote. Il primo a finire sotto inchiesta, nei primi mesi del 2010, era stato don Nello Giraudo (che ora ha ottenuto dalla Santa Sede la dispensa dallo stato clericale), ex parroco di Spotorno.
Nell’ottobre del 2010 un ex postino e collaboratore di una parrocchia del Savonese, messo sotto inchiesta, ammise di aver molestato diversi bambini almeno fino al 1996, quando in qualità di volontario organizzava gite e campi estivi per conto della parrocchia.
Ma nelle maglie dell’inchiesta sugli episodi di pedofilia nella diocesi, condotta dai carabinieri, c’è finito pure lui, l’accusatore: don Rebagliati infatti avrebbe, secondo l’accusa, indotto a prostituirsi un ragazzo maggiorenne in cambio di favori. È stato lo stesso ragazzo a denunciare don Carlo che dal novembre 2010 è indagato per induzione alla prostituzione. A giorni il pubblico ministero potrebbe chiedere il rinvio a giudizio del sacerdote, che comunque resta in “carica” nelle due parrocchie fino al 19 giugno.
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