Uno scarno comunicato della Radio Vaticana da conto della decapitazione della sede vescovile di Pecs, in Ungheria. Il titolare, Mihály Mayer, si è infatti dimesso qualche giorno fa. In realtà, si apprende dalle scarse notizie di stampa disponibili, c’è qualcosa sotto.
Benedetto XVI ha accettato la rinuncia al governo della diocesi di Pécs (Ungheria), presentata da mons. Mihály Mayer in conformità al canone 401 § 2 del Codice di Diritto Canonico e ha nominato amministratore apostolico della medesima circoscrizione mons. András Veres, vescovo di Szombathely.
La diocesi di Pécs è così commissariata.
TRUFFA – Il canone 401 del Codice Canonico, ci informano le notizie dell’Associated Press, è quello che viene usato quando la sede apostolica romana vuole costringere un Vescovo alle dimissioni per indegnità.
La Chiesa Cattolica Ungherese fa sapere che un vescovo la diocesi del quale è sotto indagine dalla polizia e dai pubblici ministeri per frode e per altri crimini si è dimesso. La conferenza ungherese dei Vescovi cattolici ha così annunciato che Papa Benedetto XVI ha accettato le dimissioni di Mihaly Mayer e ha nominato Andras Veres alla supervisione temporanea dei doveri nella diocesi di Pécs, nell’Ungheria del sud. Un comunicato diffuso specifica che le dimissioni di Mayer sono basate su un articolo della legge canonica che richiede ai vescovi di lasciare il loro seggio se sono diventati “meno abili a ricoprire il loro ufficio”. L’ufficio della procura della contea di Somogy dice che le investigazioni nelle attività della diocesi guidata da Mayer fin dal 1989 stanno proseguendo già da vari mesi.
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