di Federico Centola -
MORRO D'ORO. «Lei non può fare la comunione».
Le parole pronunciate dal sacerdote sull' altare sono rimbombate come un tuono nella testa di Roberto M. (non scriviamo il nome completo per tutelare la privacy del protagonista della vicenda). L' uomo era in fila per ricevere l' eucarestia alla messa di riuscita per la scomparsa del padre, il cui funerale è stato celebrato il giorno precedente. L' episodio si è consumato venerdì sera nella chiesa Madonna della pietà di Morro d'Oro, alla presenza di decine di persone incredule per quanto stava accadendo. Ma il più sorpreso e amareggiato è stato proprio Roberto, il quale ancora oggi non riesce a dare una giustificazione a quanto gli è successo.
«Ero il primo della fila per la comunione», racconta l'uomo, «quando il sacerdote si è bloccato e, fissandomi, mi ha chiesto a voce alta: Tu puoi ricevere l' eucarestia?
Io naturalmente ho risposto sì, ma lui ha insistito ancora chiedendomi se fossi sposato con la donna che era accanto a me, e alla mia risposta negativa si è rifiutato di comunicarmi». Sono seguiti attimi di comprensibile imbarazzo tra i fedeli presenti, molti dei quali amici e parenti di Roberto, il quale voleva andare via dalla chiesa ma è stato trattenuto dalla sua compagna fino alla fine della funzione. Al termine della messa alcune delle persone che avevano assistito all' episodio hanno aspettato il sacerdote fuori dalla chiesa dicendogli che aveva sbagliato a comportarsi in quel modo, anche perché Roberto è una persona molto conosciuta e stimata in paese. «Sinceramente non riesco a comprendere il motivo di questo gesto», si sfoga l'uomo, «tra l'altro io non sono mai stato sposato, quindi il mio unico "peccato" è quello di convivere con una donna separata.
Ma basta davvero questo per umiliare così una persona, tra l'altro nel giorno in cui piange la scomparsa di un genitore?» La notizia ha fatto in breve il giro del paese provocando un comprensibile stupore tra i morresi, i quali proprio di recente hanno perso il loro parroco storico don Nicola. «A me hanno insegnato che Gesù Cristo è perdono», prosegue Roberto, «tanto è vero che la comunione viene impartita anche in carcere ai peggiori delinquenti. Invece a me è stata negata, nonostante io non abbia infranto alcun sacramento». Il comprensibile risentimento dell'uomo scaturisce anche dall'umiliazione che, sebbene indirettamente, è stata costretta a subire anche la sua compagna. «Io chiedo solo», conclude Roberto, «che situazioni simili non debbano più ripetersi, perché fanno male soprattutto alla Chiesa». Una vicenda, dunque, che sicuramente appare destinata a far discutere non solo a Morro d'Oro dove, secondo il racconto dell'uomo, molti cittadini si sarebbero già schierati dalla sua parte esprimendogli solidarietà per l' episodio avvenuto qualche giorno fa in chiesa.
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