giovedì 26 maggio 2011
Nei conti di Anemone soldi anche ad ambienti vaticani
Nuove rivelazioni sui finanziamenti generosamente elargiti da da Diego Anemone, di cui viene data notizia da testate come La Repubblica, La Stampa e Il Giornale. I file estratti dal pc della sua segretaria Alida Lucci dal Ros dei carabinieri di Firenze hanno fornito liste dettagliate sui “contributi” versati dall’imprenditore ai suoi contatti politici, come il capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e l’ex ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. L’inchiesta sulla “cricca del G8″ continua, con gli atti trasmessi dalla Procura di Perugia ai magistrati romani.
Inoltre, già erano emersi contatti con ambienti vaticani (Ultimissima del 7 maggio 2010), con tanto di “don Bancomat” che gestiva denaro (Ultimissima del 7 giugno 2010). Si parla ora anche dei soldi versati dallo stesso Anemone alle sue conoscenze tra prelati e affini. Come i 5.000 euro usciti come “cassa” nel novembre del 2004 e consegnati al card. Crescenzio Sepe, allora a capo della Congregazione Propaganda Fide. Altri 5.000 euro a mons. Francesco Di Muzio, capo dell’ufficio dell’amministrazione immobiliare della stessa congregazione, per una “benedizione”, più due “profumi” in regalo (per la cronaca da 105 e 535 euro). A mons. Franco Camaldo, il cerimoniere del papa, Anemone paga la revisione del proprio fuoristrada (altri 3.500 euro), senza contare la “torta di compleanno” da 23 euro. Non mancano, nel febbraio 2003, 7.500 euro al presidente dell’Enac Vito Riggio, con la dicitura “Cong. Evangelizzazione”.
FONTE
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