27 maggio 2011 - Il monastero presso Santa croce in Gerusalemme è stato chiuso dal Papa: troppa mondanità, poche preghiere. E la religiosa danzante in prima fila.
Uno strano convento, quello di Santa Croce in Gerusalemme – uno dei gioielli del barocco romano: facciata realizzata da allievi del Borromini, inconfondibile lo stile – quello dei monaci cistercensi che animavano la vita della basilica più vicina a quella, principale di Roma, di San Giovanni in Laterano. Tanto strano, troppo strano: infatti il Vaticano l’ha chiuso. In silenzio, senza dire nulla, senza clamore: ma la notizia, certo, è uscita e trapelata. Così come le motivazioni: pare che, a Santa Croce in Gerusalemme, non si praticasse proprio la clausura come stile di vita. Ovviamente, niente di torbido e di inconfessabile, ma certo la lenta ed inesorabile trasformazione da convento a organizzazione di eventi mondani non è potuta passare inosservata.
TUTTO CHIUSO… – Dopo essere stata ripresa dai media italiani, la notizia finisce su quelli esteri e l’AFP se ne incuriosisce.
Papa Benedetto XVI ha chiuso una famosa comunità a Roma che organizzava balletti per una ex-cubista poi diventata suora e ospitava Vip come Madonna, guadagnandosi il disfavore del Vaticano. La chiusura del monastero di Santa Croce in Gerusalemme, che contiene alcune delle più importanti reliquie della Chiesa, è stata pubblicata dai giornali italiani La Stampa e Il Foglio. (…) Contattato dall’AFP, il Vaticano non ha negato quanto pubblicato. La basilica era diventata il punto di ritrovo degli “Amici di Santa Croce”, un gruppo aristocratico che era stato criticato per pratiche non proprio ortodosse incluse danze nelle quali le suore cavalcavano l’ altare. Una delle suore che si esibivano nella chiesa, un’ex cubista, è in un video su Youtube che si esibisce in un balletto moderno con un crocifisso.
Del video di Anna Nobili, la nota suora ex-cubista di cui parla l’Agencie su Youtube ce n’è poca traccia. Ma basti a dare l’esempio di cosa stiamo parlando l’ esibizione completa di corpo di ballo che la suora – che ha fondato anche una scuola di danza religiosa – ha messo in scena durante il raduno dei giovani salesiani a Roma due anni fa.
Satisfaction dei Rolling Stones dunque accompagna l’esibizione ad un consesso che non si aspettava certo – parole dei commentatori – una tale performance.
… E TUTTI A CASA – Sia come sia, il Vaticano non gradisce. E chiude.
Il provvedimento è stato adottato a Marzo dalla Congregazione per gli Istituti della Vita Consacrata, a seguito di un’inchiesta che non è stata ancora resa pubblica. Papa Benedetto, il leader del miliardo di cattolici nel mondo, è anche il vescovo di Roma, perciò la Basilica è parte della sua diocesi.
Sul Messaggero di qualche giorno fa i cronisti romani, ovviamente più sul pezzo rispetto ai loro partner internazionali, riuscivano a raccontare con più incisività cosa stesse succedendo dentro Santa Croce e i perchè della scelta del Vaticano.
Poca clausura, molti contatti giusti. La preghiera in solitudine ma anche la Bibbia giorno e notte in televisione (un successone). Il raccoglimento, la penitenza, la disciplina e pure gli spettacoli, la musica, l’arte, lo sport, l’orto chic. «Infatti prima la chiesa cadeva a pezzi, dentro i topi e fuori gli spacciatori. Adesso è un gioiello», sospirano tre scout. A passare qualche ora dentro e fuori la basilica di Santa Croce in Gerusalemme non si trova qualcuno che approvi la rimozione dell’abate Simone Fioraso e dei suoi due più stretti collaboratori, frate Luca e frate Ryan. Né tantomeno l’ultimo diktat del Vaticano, che ha soppresso dopo 500 anni i monaci cistercensi, chiamati a Roma da San Carlo Borromeo nel 1561. Nel piazzale i tre giovani, che frequentano la chiesa da sempre, non credono a nulla di quanto è scritto nel decreto (abusi liturgici, poca disciplina). «Prima ci cascava il tetto addosso, l’orto era una foresta – ricordano – poi è arrivato frate Simone. Lui e gli altri si sono fatti un mazzo tanto, la chiesa era a pezzi, mancavano il bagno, le luci. L’hanno portata a un livello di conoscenza internazionale. Non è più la parrocchietta, è la basilica».
Secondo le notizie reperibili in rete, l’associazione degli amici della Basilica si sarebbe interessata alla ricostruzione dell’orto-giardino monumentale, oltre all’animazione culturale e mondana della Basilica-Convento. Parliamo di un’associazione presieduta dal fior fiore della nobiltà romana, come il marchese Giulio Sacchetti e Olimpia Torlonia. Gentiluomini di sua santità che, forse, sono un po’ usciti dal seminato, almeno a giudizio del Vescovo di Roma. E, dunque, liberare le seggiole.
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