sabato 4 dicembre 2010
Turismo religioso, gli hotel esentasse
Diecimila posti letto, un centinaio di strutture. Niente Ici, Ires dimezzata. Ex conventi convertiti, ex collegi ristrutturati che offrono scorci da cartolina. Il radicale Staderini: sono equiparati agli enti di beneficenza
Un centinaio di "case per ferie", "case vacanze", "rifugi per pellegrini" per un totale di quasi 10 mila posti letto a Roma e nel Lazio. Sono gli alberghi della fede, strutture ecclesiastiche riconvertite - soprattutto dagli anni del Giubileo - in veri e propri hotel che hanno invaso la città.
Un business di tutto rispetto: il turismo a Roma e provincia, lo spiega il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, "porta un indotto di 6 miliardi e 900 mila euro all'anno". E "il 10 per cento almeno lo realizzano le strutture legate alla Chiesa". Circa settecento milioni di euro. Un dato che si avvicina per difetto con quello sbandierato dal vicesindaco con delega al turismo, Mario Cutrufo, quando il 16 aprile 2009 dichiarò che a Roma, ogni anno, si stimavano - ospiti delle strutture gestite dall'Opera Romana Pellegrinaggi - 6 milioni di turisti.
Chiunque può oggi soggiornare nelle "Case per ferie" o in quei veri e propri hotel, spesso anche di lusso, ex conventi convertiti, ex collegi ristrutturati, che offrono scorci su una Roma da cartolina a prezzi decisamente più bassi dei loro equivalenti "laici". Grazie alle tante agevolazioni fiscali, dice Mario Staderini, segretario dei radicali italiani che, da quando era consigliere comunale del I Municipio, ha denunciato più volte il fenomeno. "Gli enti ecclesiastici", spiega Staderini, "sono equiparati agli enti di beneficenza e godono del decurtamento del 50 per cento dell'Ires. Per non parlare dell'Ici, che non pagano affatto".
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Eppoi dicono che sono poveri..ma fanno certi business...
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