di Cristoforo Barbato
Sarà un “caso” ma nel corso di questo 2009 il neo direttore della Specola Vaticana il gesuita argentino padre José Funes in un più di un’occasione ha rilasciato ai media importanti dichiarazioni inerenti i rapporti e le possibili implicazioni per la Chiesa legate alla possibile scoperta di Vita Extraterrestre nell’Universo. Già lo scorso 13 gennaio, nel corso di un’intervista concessa al giornalista e vaticanista della Rai Aldo Maria Valli e trasmessa nell’edizione del TG1 delle ore 20:00, padre Funes affermò: “Siamo aperti a quello che si scoprirà e non comporta nessuna difficoltà, penso io, per la teologia cattolica la possibilità dell’esistenza di altri esseri intelligenti”.
Concetto che grosso modo il gesuita ribadì il mese successivo in una breve intervista rilasciata al mensile Focus uscito il 20 Febbraio. “Si calcola – affermò Funes – che esistano 100 miliardi di galassie, ognuna con 100 miliardi stelle. Molte di queste hanno intorno pianeti. Sono insomma alte le possibilità che ve ne sia uno simile al nostro. È anche possibile che esistano nell’universo altre forme di vita, magari intelligenti”. “Se dovessero esistere – ribadì il gesuita – extraterrestri intelligenti, e mettete per favore questo «se», non ci sarebbero contraddizioni. Questi esseri sarebbero già fuori dal peccato e in accordo con Dio. L’umanità terrena andrebbe vista quindi come l’evangelica pecorella smarrita che Cristo vuole riportare all’ovile per farla stare con le altre 99. Nelle Sacre Scritture non mancano passi che si possono accordare con le nuove scoperte scientifiche” (In merito vedere l’estratto dell’intervista a padre Balducci mandata in onda nel 2008 dal Dossier Tg2 – video in basso). Sulla falsariga di quanto dichiarato in precedenza il direttore della specola vaticana è ritornato nuovamente sull’argomento il 10 novembre, giornata della presentazione insieme ad altri scienziati delle conclusioni della “Settimana di studio sull’astrobiologia” organizzata dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Specola Vaticana sul tema della possibile presenza di altre forme di vita nel cosmo. Proprio dinanzi all’interrogativo su cosa potrebbe accadere nel caso ci fosse un incontro tra l’uomo e forme di vita extraterrestri Funes ha dichiarato: “Capiterebbe all’umanità quello che è successo quando gli europei hanno incontrato altre popolazioni. Possiamo anche immaginare cosa possano aver pensato le persone nate in America quando si sono incontrate con gli europei. Sarebbe anche un incontro di culture e civilizzazione”.
Ciò che sorprende di tale dichiarazione è il raffronto dell’incontro nel passato dei i nativi americani con gli europei ecc; ebbene tali considerazioni risultano quasi del tutto identiche a quelle formulate all’interno di due documenti ufficiali americani, uno di fonte NASA e l’altro della National Security Agency – NSA, denominati “Brookings Report” e “UFO Hypothesis and Survival Questions” pubblicati rispettivamente nel 1960 e nel 1968 e di cui ho accennato ampiamente nel mio dossier “UFO e Vaticano – Cristianesimo, Angeli e Vita Extraterrestre” pubblicato a puntate nei mesi scorsi su UFO Notiziario e che presto sarà visibile anche in questo sito. Dossier in cui viene affrontata la posizione e lo studio del Vaticano riguardo al fenomeno UFO ed alla Vita Extraterrestre attraverso 60 anni di testimonianze di autorevoli esponenti della Chiesa Cattolica. Non solo, la stessa crescente apertura che la Chiesa ha manifestato nei confronti di tale fenomeno negli ultimi anni lascerebbe supporre che il Vaticano si starebbe accingendo a fronteggiare in qualche modo l’impatto di una possibile e futura rivelazione extraterrestre.
Per chi scrive è noto come il Vaticano non sia all’oscuro di conoscenze e informazioni legate al fenomeno UFO ma conosca e segua da decenni tale questione. Del resto, come ho evidenziato nel mio dossier, un esempio lampante ci viene fornito da un importante meeting di teologi e sociologi svoltosi nel lontano luglio del 1954 a Bonn in Germania, il cui tema verteva proprio sulla vita extraterrestre. In quell’occasione uno dei partecipanti, il reverendo protestante padre Philipp Dessauer dichiarò quanto segue: “Le prove raccolte finora in merito ai dischi volanti sembrano dimostrare con sufficiente certezza che da otto anni la Terra è oggetto di osservazioni da parte di esseri ragionevoli provenienti da un altro pianeta. Questi esseri devono essere considerati alla stregua di persone dal punto di vista fisico e alla stregua di creature di Dio dal punto di vista teologico. Se un giorno fosse possibile prendere contatto con questi esseri, si produrrebbe l’evento più drammatico della storia umana. È dovere dei governi preparare gli uomini all’eventualità di un tale incontro”. Proprio su tale probabile evento futuro e sulle sue dirompenti implicazioni e conseguenze si concentrano da tempo le ipotesi, le considerazioni e le aspettative non solo degli ufologi ma dello stesso establishment, Chiesa compresa. Come sottolineato da più parti nella comunità ufologica internazionale è ragionevole ipotizzare che sia in atto una sorta di Disclosure del Vaticano voluto da “qualcuno” all’interno delle gerarchie ecclesiastiche?
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