Radio Vaticana – 10/11/2009 14.27.24
L’astrobiologia – ha aggiunto padre Josè Funes – si fonda su un approccio multidisciplinare che comprende l’astronomia, la cosmologia, la biologia, la chimica, la geologia e la fisica. Le domande sull’origine della vita presentano implicazioni filosofiche e teologiche ma la Settimana di studi – ha spiegato – si è concentrata, soprattutto, su prospettive scientifiche. Cosa accadrebbe se ci fosse un incontro tra l’uomo e forme di vita extraterrestri? Padre Funes: “Capiterebbe all’umanità quello che è successo quando gli europei hanno incontrato altre popolazioni. Possiamo anche immaginare cosa possano aver pensato le persone nate in America quando si sono incontrate con gli europei. Sarebbe anche un incontro di culture e civilizzazione”.
Ma oggi – ha detto padre Josè Funes – non è ancora arrivata l’ora di annunci sensazionali:
“Non possiamo fare un grande annuncio dicendo che abbiamo scoperto la vita nell’universo. Bisogna dare agli scienziati la possibilità di poter continuare con le loro ricerche, perché nel fare ricerca possiamo imparare tante cose”.
Riferendosi all’inestimabile patrimonio scientifico, il professor Chris Impey ha sottolineato che 400 anni fa Galileo Galilei ha cambiato il modo di vedere la relazione dell’uomo con l’universo. Negli ultimi 15 anni – ha aggiunto – le innovazioni tecnologiche hanno portato alla scoperta di oltre 400 pianeti oltre il sistema solare. E’ plausibile ritenere che ci siano molteplici luoghi abitabili nella Via Lattea. Nell’Universo sono dunque sparsi ingredienti compatibili con la vita. La professoressa Athena Cosutenis ha ricordato, in particolare, che sotto la superficie del satellite Europa, nel sistema di Giove, sarebbe stata individuata la presenza di una grande quantità di acqua allo stato liquido. In questo Oceano, potrebbero esserci forme di vita. Oltre al pianeta Marte, due satelliti sono poi di particolare interesse per gli astrobiologi: si trovano nel sistema di Saturno e sono Titano ed Encelado. Titano presenta caratteristiche molto simili a quelle della Terra ed anche Encelado sembra offrire condizioni adatte alla vita.
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