domenica 12 dicembre 2010

Preti pedofili: non solo maschietti, anche tante ragazzine vittime di abusi

Uno studio del John Jay College of Criminal Justice, riportato da Newsweek.com, sui casi di violenze su minori avuti dal 1950 al 2002 dimostra come anche le ragazzine siano vittime di abusi sessuali da parte di sacerdoti, soprattutto se più piccole d’età rispetto ai maschietti.
Ancora rimbombano nella nostra mente le parole di mons. Bertone circa la relazione che intercorrerebbe tra omosessualità e pedofilia. I fatti, Deo gratias (è proprio il caso di dirlo), smentiscono questa sciocchezza estemporanea. Il recente caso, ripreso dal New York Times, di un sacerdote che ha abusato di due ragazzine in Minnesotae al quale è stato poi consentito di fuggire inIndia, invece di rispondere alla giustizia per i reati commessi, ha attirato finalmente l’attenzione su una categoria di vittime di tali crimini sinora ignorata: le giovani ragazze. Anche se si è constatato che ci sono più vittime di sesso maschile rispetto quello femminile, è emersa un’altra drammatica verità: il numero di abusi sessuali subiti da ragazze minori di 8 anni è decisamente superiore rispetto quello degli abusi subiti dai ragazzi della stessa età. Dunque le ragazzine più piccole d’età tendono ad essere più facilmente vittime di violenze rispetto ai loro coetanei di sesso maschile.

LO STUDIO – Secondo Margaret Smith Leland, responsabile dello studio condotto dal John Jay College of Criminal Justice, tra il 1950 e il 2002, ci sono state 246 ragazze sotto gli 8 anni che sono stati abusate sessualmente da preti (che rappresentano il 14 per cento di tutte le vittime di sesso femminile), rispetto ai 236 ragazzi (3% di tutte le vittime di sesso maschile). Tuttavia le vittime preferenziali, a prescindere dal sesso, hanno un’età compresa tra 11 e 14 anni. Un altro dato rilevante è che vi è una maggiore incidenza di vittime con età superiore ai 14 anni, quando la violenza è esercitata da un prete su una sola vittima (tra le vittime con età compresa tra i 15 e 17 anni il 27 % sono ragazze e il 34% sono ragazzi ). In questa fattispecie la durata della violenza ha una durata media di un anno. Al contrario, quando il sacerdote abusa di più vittime, la durata si dilata fino a 5 anni. Gli abusi su minori da parte del clero cattolico hanno raggiunto il picco tra il 1960 ed il 1980, subendo successivamente una decisa flessione, sebbene la maggior parte delle violenze siano state denunciate solo dopo il 1992.
L’ABUSO E’ UGUALE PER TUTTI – La dott.ssa Smith ci tiene a sottolineare come lo studio, che è stato commissionato e finanziato dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi Cattolici, continua a confermare, alla luce dei nuovi abusi emersi e prontamente girati al team di ricercatori dalla Chiesa, le stesse tendenze in termini di sesso, età e di date in cui l’abuso si è verificato. Di diverso avviso èErnie Allen, presidente del National Center of Missing and Exploited Children (Centro Nazionale di bambini scomparsi e sfruttati): due terzi delle vittime di molestie sono ragazze, anche se autori di reati verso i ragazzi tendono ad avere un gruppo più ampio di vittime. Dichiara Allen: “Per [gli autori di reati] questa non è mancanza di giudizio, è uno stile di vita”.
SUI RAGAZZI FA PIU’ SCANDALO - Barbara Blaine, 53 anni, fondatrice e presidente di Survivors Network of Those Abused (SNAP, un gruppo di sostegno nazionale alle vittime di abusi sessuali), è stata una delle tante ragazze che sono state violentate da Chet Warren, un prete di Toledo spretato, dopo che a metà degli anni ‘80 lei ed altre vittime hanno sporto querela. Gli abusi di Warren su di lei sarebbero continuati dall’infanzia fino alle superiori, quando lei è stata finalmente in grado di liberarsi del dominio psicologico del prete e di rendersi conto che i suoi sentimenti di vergogna e di colpa, che l’avevano inibita alla ribellione, erano quanto di più sbagliato. La sua esperienza l’ha portata a concludere che vi è “molta più urgenza nel denunciare gli abusi quando la vittima è un maschio.” Barbara Dorris, altra vittima di analoghi abusi concorda: “In parte a causa del sessismo e dell’omofobia, giornalisti, forze di polizia, genitori, pubblici ministeri, avvocati, si sentono più indignati quando è un ragazzo ad essere sessualmente abusato da un uomo rispetto a quando è una ragazza ad essere violentata”. La Dorris ammette che è giunta a credere che i funzionari della chiejc3 Preti pedofili: non solo maschietti, anche tante ragazzine vittime di abusisa sono “più portati a scrivere, salvare e prendere sul serio la denuncia di un ragazzo che quella di una ragazza, e questa è una delle ragioni statistiche alla base delle evidenze dello studio (succitato)“. In sintesi si avrebbero più notizie di abusi su ragazzi, solo perché quelli sulle ragazze non vengono presi in debita considerazione e, di conseguenza, denunciati.
UNA REALTA’ SOMMERSA - Oggi loSNAP conta 9.000 donne tra i suoi membri (circa la metà del totale), incluse le vittime (maschi e femmine) di suore e sacerdoti. Stando a quanto sostiene la dott.ssa Smith non c’è mai stato uno studio formale condotto sugli abusi sessuali compiuti da suore e nessuno saprebbe definire con criterio scientifico valido questo fenomeno. La Blaine dice che la Chiesa deve ancora affrontare la questione sul serio, forse perché la società si trova ancora difficoltà ad accettare che le donne possano essere anche i predatrici sessuali. Le ricerche odierne dimostrano che il 99% di quelli che abusano in generale dei bambini sono uomini, ma non è detto che questo dato concordi con la realtà. Allen sostiene che a subire gli abusi sia una ragazza su cinque ragazze e un ragazzo su 10 ragazzi, mentre la dott.ssaSmith, a seguito della sua revisione dei dati, propende per una ragazza su tre e un ragazzo su cinque. In ogni caso, non c’è molto da discutere e per la Smith è un’evidenza che il “comportamento è profondamente diffuso“.
IL MOSTRO E’ VICINO - Coloro che abusano di ragazzi sono in genere membri affidabili della famiglia (padri , nonni, patrigni, zii, amici, vicini, insegnanti , allenatori , gruppi di giovani volontari , medici ) o sacerdoti e rabbini.Da queste storie inquietanti di abusi impariamo che è necessario che i genitori e le scuole devono assicurarsi che i ragazzi sappiano che ci sono degli adulti pronti a proteggerli da coloro che vorrebbero abusarne. Bisogna far capire ai bambini che possono parlare con i genitori o con un altro adulto di fiducia di ogni situazione che non li mette a proprio agio, dato che proprio nessuno, è al di là di ogni sospetto.
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