giovedì 9 dicembre 2010

Preti pedofili: negli Usa, diecimila file rivelano nuovi casi di abusi

Nella diocesi di San Diego ancora casi di violenze sessuali da parte di sacerdoti cattolici.Gli avvocati di 150 persone, secondo quanto riportato dall’ H.P., che sostengono di aver subito abusi sessuali da parte di preti cattolici hanno rese pubbliche ieri, circa 10.000 pagine di documenti interni e riservati della diocesi di San Diego, rivelando un caso precedentemente sconosciuto e vecchio di decenni, in cui ad un sacerdote che era sotto inchiesta della polizia venne permesso inspiegabilmente di lasciare gli Stati Uniti dopo l’ intervento della diocesi.200 MILIONI DI DOLLARI - Dopo una battaglia legale durata oltre tre anni contro la diocesi, un giudice della Corte Suprema di San Diego ha stabilito venerdì che i “file” personali relativi a 48 sacerdoti che erano accusati o condannati per abusi sessuali o nominati in una causa civile potevano essere resi pubblici. I 144 querelanti contro la diocesi, complessivamente, hanno richiesto alla diocesi californiana nel 2007 un risarcimento per circa 200 milioni di dollari, ma l’accordo prevedeva che un giudice indipendente avrebbe riesaminato i casi “secretati” per  determinare se potessero essere resi pubblici.
LA DIOCESI COPRIVA GLI ABUSI - I file evidenziano come la diocesi sapesse della condotta criminale dei suoi sacerdoti da decenni, prima che qualsiasi notizia fosse stata resa pubblica dalle stesse vittime. Inoltre, cosa persino più grave, appaiono evidenti le coperture fornite ai preti colpevoli di abuso che sono stati rimossi e trasferiti ad altre chiese e diocesi, persino all’estero. Questo per non far “scoppiare” lo scandalo e secretare il tutto. “Invitiamo tutti i cattolici e tutti i membri della comunità a leggere questi documenti“, così l’avvocato Antony De Marco ha detto in una conferenza stampa. “Questi documenti dimostrano anni e anni, decenni di abusi perpetrati ai danni di bambini di questa comunità. Fin quando la comunità non vedrà questi documenti e conoscerà il loro contenuto e la loro gravità, questo dramma non si potrà mai dire concluso“.

SPOSTATI DA UNA PARTE ALL’ALTRA - Secondo l’ex giudice Antony DeMarco, almeno uno dei sacerdoti, Gustavo Benson, fa ancora  sacerdozio attivo nella diocesi di Ensenada in Messico. In una intervista del 2002 con la Press-Enterprise di Riverside, Benson ha detto che lui si prendeva cura dei bambini per il suo ministero, ma non aveva mai  fatto nulla di inappropriato. In almeno un caso, i documenti  evidenziano gli abusi commessi da un sacerdote, il cui nome non era emerso in precedenza nelle azioni legali o penali: quello del reverendo Luis Eugenio de Francisco, originario della Colombia. La polizia stava indagando de Francisco con l’accusa di aver abusato di bambini quando la diocesi convinse gli investigatori ad abbandonare il caso se il prete fosse ritornato subito alla sua diocesi colombiana e senza più mettere piede negli Stati Uniti. “Ai primi di agosto del 1963, il sacerdote è stato messo agli arresti da parte della polizia civile del Comune di San Diego per violazione del Codice Penale dello Stato“, l’allora vescovo Charles F. Buddy così scriveva al vescovo della diocesi colombiana di Cali. “Al momento c’è un accordo tra questa Curia e le autorità civili di San Diego, per il quale se egli lascerà gli Stati Uniti con la promessa di non tornare mai, le accuse verranno accantonate dalle legge civile“.
DeMarco afferma che gli avvocati sono venuti a conoscenza solo da poco di questa documentazione su de Francisco. Nessuno ha intentato una causa, la Chiesa non ha rivelato le denunce e non è chiaro cosa sia successo al prete e se è ancora vivo. Le carte indicano che ha lavorato anche in Florida e in Texas prima di arrivare nella diocesi di San Diego, dove ha lavorato con i lavoratori migranti nella Coachella Valley circa 150 miglia a sud est di Los Angeles. “Hai una reputazione vincente di lavoratore zelante e devoto ai poveri,” gli scriveva il vescovo Buddy in una lettera datata dicembre 1.962. “D’altra parte – continuava il vescovo – gli ‘incidenti’ agli Indio sono più gravi di quelli presentati a me, soprattutto in quanto la polizia ha raccolto informazioni su di essi. Sai come la voce si sparge,  Sarà più prudente e più sicuro per te tornare alla diocesi“.

I TRATTAMENTI PSICHIATRICI - Un altro caso descritto nel materiale reso noto, coinvolge il reverendo Robert Nikliborc, che fu stato inviato ad un istituto di trattamento psichiatrico nel 1950 dopo che la diocesi ricevette numerose denunce, poi però divenne direttore di una struttura cattolica romana residenziale per ragazzi difficili chiamata Boystown nel deserto di Banning in California. I ragazzi che vivevano lì nel 2007 hanno intentato cause contro Nikliborc. Il sacerdote è morto mentre era in corso la causa. In una lettera scritta a Nikliborc nel 1956 mentre era in quel “posto speciale”, Buddy faceva riferimento a due incidenti che coinvolgevano il prete senza descriverli, e chiedeva a  Nikliborc di decidere se stare con Dio o contro di lui.

PROLIFICO ABUSANTE - Le carte contengono anche documenti dagli archivi del reverendo Anthony Rodrigue. Nel 1976, un gruppo di genitori della parrocchia di Rodrigue a Heber, in California, si lamentava del fatto che il prete molestava i loro figli. Il sacerdote fu mandato in una struttura psichiatrica del Massachusetts per il trattamento e poi rinviato al ministero sacerdotale nonostante le raccomandazioni di chi lo aveva “trattato”. Rodrigue poi ammise di aver molestato da quattro a cinque bambini di un anno in un arco di 22 anni, secondo quanto riportato da Irwin Zalkin, uno degli avvocati  dei querelanti. Circa 30 persone hanno intentato cause contro la diocesi relativamente ad abusi sessuali nei confronti del sacerdote, morto nel corso dell’ultimo anno.”E’ stato probabilmente uno dei più prolifici abusanti in questa diocesi. … E si sapeva di questo tipo dai tempi del seminario, ma lo tenevano nel ministero“, ha detto Zalkin. Gli avvocati stanno ancora cercando di poter rilasciare ulteriori 2.000 pagine di documenti. Hanno anche cercato di ottenere documenti simili  dell’arcidiocesi di Los Angeles per anni, ma senza successo. Una diocesi con più di 500 querelanti nel 2007 per la cifra record di 660 milioni di risarcimento. Fino ad oggi, per quanto riguarda la Chiesa di California, c’è stato solo un accordo tra querelanti e diocesi di Orange nel 2005. Più di 4.000 pagine di documenti riservati vennero rese pubbliche.

FONTE

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