Secondo l’astronomo del Papa le recenti scoperte scientifiche indicano verso l’esistenza di un’altra vita nello spazio, un bacino potenzialmente infinito di nuovi fedeli.
Un editoriale dell’Osservatore Romano riflette sulle recentissime scoperte fatte dall’
astrofisica, e si interroga sui
potenziali pensieridei fratelli di oltre galassia. Nello spazio infinito ci potrebbe essere la vita, e magari in un remoto punto oscuro la civiltà è così avanzata che leggono proprio i
l giornale del Vaticano. Peccato solo non potergli rispondere come si dovrebbe, ma
l’affetto cosmico rimane, per l’alto prelato che ha dedicato un pensierino a chi vive a
qualche milione di anni luce di distanza. Un gesuita che già in passato si era posto il problema della compatibilità tra fede cristiana e vita extraterrestre, dando riposta positiva.
L’intelligenza superiore degli alieni comporterebbe secondo
l’astronomo del Vaticano anche il risparmio della fatica da fare in caso di
conversione. Simile sforzo vale solo per i poveri umani.
FRATELLO GESUITA TELEFONA NELLO SPAZIO -L’esistenza di altri mondi nell’universo e’ ipotesi accettata dagli astronomi pontifici. L’ Osservatore romano di domani fa un passo oltre, chiedendosi direttamente se un nostro fratello extraterrestre, che magari respira arsenico anziché‚ ossigeno, si starà ponendo le stesse domande? Perché‚ non chiederselo, visto che l’astrofisica è una scienza che riserva sempre sorprese?”. Parola di astronomo e di gesuita: lo scrive il direttore della Specola vaticana, padre Jose’ Gabriele Funes, gesuita argentino, 47 anni, dal 2006 capo degli astronomi del Papa nella sede storica nel Palazzo apostolico di Castel Gandolfo.
L’ASTRONOMO DEL PAPA E L’ALTRA VITA -L’editoriale di padre Funes, già
leggibile in Pdf sul sito dell’Osservatore romano, e’ intitolato ‘S
e qualcuno respira arsenico‘, ed e’ dedicato alle recenti scoperte in astrofisica, le ‘nane rosse’ di cui ha dato conto
‘Nature’, e il batterio capace di vivere attraverso l’arsenico, pubblicata su Science, così come l’altra notizia pubblicata sulla rivista scientifica dell’esistenza di un pianeta, molto più grosso della Terra, dove le temperature e il vapore acqueo formato da nubi densissime indicherebbero un potenziale di vita extraterrestre. E il
gesuita-astronomo si interroga su altri mondi possibili e si chiede che tipo di esseri viventi dobbiamo cercare.” Dalle nuove scoperte, commenta, indubbiamente verrà un allargamento dei ‘nostri orizzonti concettuali’. Verranno domande sui pianeti e le galassie e su cosa sia un essere vivente. Ma se cerchiamo nuove forme di vita, ‘dobbiamo almeno sapere cosa cercare, cioe’ definire cosa e’ un essere vivente’, quindi si allargheranno ‘i nostri orizzonti concettuali’. ‘E chissà se, – e’ la conclusione – in una lontanissima galassia ellittica, qualcuno che abita su una ’super terra’ orbitante intorno a una ‘nana rossa’ e respira arsenico, in questo momento si sta facendo le stesse domande”.
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