Il Santo Prepuzio è una reliquia costituita da quelli che sarebbero i resti del prepuzio di Gesù recisogli durante il rito della circoncisione e a cui sono stati attribuiti diversi eventi miracolosi. In diversi momenti della storia, a volte anche contemporaneamente, varie chiese in Europa hanno dichiarato di possederlo
Possesso del Santo Prepuzio
A seconda della fonte, durante il Medioevo in varie città europee c'erano otto, dodici, quattordici o addirittura diciotto diversi Santi Prepuzi.[1]
Originariamente si riteneva che la reliquia fosse stata consegnata a Leone III il 25 dicembre 800 da Carlo Magno in occasione della sua incoronazione. L'imperatore l'avrebbe a sua volta ricevuta da unangelo mentre pregava presso il santo Sepolcro. Secondo un'altra versione invece il prepuzio sarebbe un dono di Irene di Bisanzio, ricevuto da Carlo Magno in occasione delle nozze. Leone III collocò la reliquia nel Sancta sanctorum della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, assieme alle altre.[2]
In aggiunta a Roma, hanno rivendicato il possesso del Santo Prepuzio anche le città di Santiago di Compostela, Coulombs nella diocesi di Chartres (Francia), Chartres stessa, le chiese di Besançon, Metz, Hildesheim, Charroux, Conques, Langres, Anversa, Fécamp, Puy-en-Velay, Calcata, Auvergne.[1]
L'
abbazia di Charroux sosteneva che il Santo Prepuzio fosse stato donato ai monaci da Carlo Magno. Nei primi anni del
XII secolo venne portato in
processionefino a Roma, perché
Innocenzo III ne verificasse l'autenticità, ma il Papa rifiutò l'opportunità. Ad un certo momento comunque la reliquia andò perduta, per ricomparire solo nel
1856, quando un
operaio che lavorava nell'abbazia dichiarò di aver trovato il
reliquiario nascosto nello spessore di un muro. La riscoperta portò ad uno scontro teologico con il Prepuzio ufficiale di Calcata, che era venerato ufficialmente dalla Chiesa da centinaia di anni. Nel
1900 la Chiesa risolse il dilemma vietando a chiunque di scrivere o parlare del Santo Prepuzio, pena la
scomunica (Decreto no. 37 del
3 febbraio 1900). Nel
1954, dopo lungo dibattito, la punizione venne portata al
vitandi (persona da evitare), il grado più grave della scomunica; successivamente il
Concilio Vaticano Secondo rimosse dal
calendario liturgico la festività della
Circoncisione di Cristo.
[3]Uno dei più famosi prepuzi era quello conservato dal
1100 in poi ad
Anversa, prepuzio che era stato venduto al re
Baldovino I di Gerusalemme in quel di Palestina nel corso di una crociata. Prepuzio famoso e miracoloso poiché il vescovo di
Cambray, durante una messa, ne vide uscire tre gocce di sangue che macchiarono i lini dell'altare. In onore di questo santissimo e sanguinante pezzetto di pelle, nonché della macchiata tovaglia, venne subito costruita una speciale cappella e vennero periodicamente tenute festose processioni; il miracoloso prepuzio fu oggetto di culto e meta di pellegrinaggi. Nel
1426 venne fondata ad Anversa la Fratellanza
"van der heiliger Besnidenissen ons liefs Heeren Jhesu Cristi in onser liever Vrouwen Kercke t'Antwerpen" a cui appartenevano ventiquattro confratelli, tutti alti prelati e prominenti laici.
Nel
2007 un turista notò nel cimitero del
Monte degli Ulivi una
lapide a forma di
croce, su cui era scritto "Al Dio Gesù Cristo" in
lingua greca. Alcuni pensano che quello potrebbe essere il posto in cui è sepolto il Santo Prepuzio.
[4]
Pratiche moderne
Quello di Calcata è degno di menzione perché il reliquiario che lo conteneva venne portato in processione anche recentemente (nel
1983) durante la Festa della Circoncisione, precedentemente celebrata dalla Chiesa cattolica in tutto il mondo il
1º gennaio di ogni anno. La tradizione ebbe fine quando alcuni ladri rubarono il contenitore ricoperto di gioielli e le reliquie in esso contenute.
[3] A seguito del furto non è chiaro se qualcuno dei presunti Santi Prepuzi esista ancora. In un documentario del
1997 della
televisione britannica Channel 4, il giornalista
Miles Kington andò in
Italia alla ricerca del Santo Prepuzio, ma non ne trovò traccia.
Allusioni e riferimenti storici al Santo Prepuzio
Bibliografia
- (DE) Alphons Victor Müller, Die hochheilige Vorhaut Christi im Kult und in der Theologie der Papstkirche, Berlino, 1907.
- (EN) Marc Shell, The Holy Foreskin; or, Money, Relics, and Judeo-Christianity. Jews and Other Differences: The New Jewish Cultural Studies, Jonathan Boyarin and Daniel Boyarin, Minneapolis, 1997.
- Robert P. Palazzo, The veneration of the sacred foreskin(s) of baby Jesus : a documented analysis. Multicultural Europe and cultural exchange in the Middle Ages and Renaissance, James P. Helfers, 2005.
- (EN) David Farley, An Irreverent Curiosity: In Search of the Church's Strangest Relic in Italy's Oddest Town, , 2009.
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