Domani l’incidente probatorio per consentire
l’analisi del dna
Secondo quanto emerso dall’intervista, alcuni anni dopo la scomparsa della ragazza, avvenuta il 12 settembre 1993, in tutte le chiese di Potenza era stata posta una cassetta per raccogliere informazioni sulla sorte di Elisa ma solo il parroco della Santissima Trinità, morto due anni fa, aveva rifiutato di mettere la cassetta anche nella sua chiesa. La donna, inoltre, ha detto: “Don Mimì Sabia non si è mai degnato di farmi vedere l'interno della chiesa, dove io ero convinto che Elisa fosse rimasta: questo ha lasciato in me il dubbio”.
La madre della ragazza ha fatto un nuovo appello affinché chi sa qualcosa riguardo alla morte di Elisa parli perché “voglio giustizia”. Alla sua dichiarazione, si è associato monsignor Ennio Appignanesi, arcivescovo di Potenza dal 1993 al 2001, che ha escluso il coinvolgimento del parroco nella scomparda della sedicenne.
Durante la trasmissione, inoltre, si è ripercorsa anche la vita dell’unico indagato, Danilo Restivo, che oggi vive Inghilterra e è stato sospettato di aver ucciso a Bournemouth la vicina di casa Heather Barnett, il 12 novembre 2002 e una ragazza coreana il 12 luglio 2002, omicidio per il qual un giovane è stato condannato all’ergastolo ma continua a proclamarsi innocente.
Ieri è stata depositata alla Procura generale di Salerno la perizia che dovrebbe contenere la verità riguardo alla morte di Elisa e l’incidente probatorio per stabilire lanecessità di nuovi esami è stato fissato per domani. Grazie ad essi, sarà possibile analizzare le tracce di dna e si procederà alla ricognizione di tutti i reperti raccolti nel sottotetto della chiesa, per procedere al confronto con il dna di Restivo.
Secondo le indiscrezioni riportate da Repubblica, la ragazza non sarebbe morta per strangolamento ma dissanguata dopo aver ricevuto almeno quattro coltellate, alla coscia, al bacino e a una spalla.
Laura Vergani
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