lunedì 6 dicembre 2010
Trovati in chiesa i resti di Elisa Claps Svolta nel giallo che sconvolse Potenza
Trovati in chiesa i resti di Elisa Claps
Il questore: ma la conferma arriverà solo con la prova del Dna
La notizia ha messo in agitazione tutta la città. Il caso di Elisa Claps è legato a quello di una donna uccisa in Inghilterra nel 2002: per entrambi i delitti è stato a lungo sospettato Danilo Restivo. Sembra in ogni caso inverosimile che il corpo della ragazza sia stato così a lungo nel posto in cui è stato trovato.
Ad arrivare tra i primi sul posto anche il fratello della giovane, Gildo Claps. La messa serale è stata annullata. Davanti alla chiesa, sulla centrale via Pretoria, si sono radunate decine di persone, numerosi cronisti, fotografi e cameramen. Dopo il riscontro il fratello è uscito visibilmente sconvolto. Poi è arrivata la conferma del questore Romolo Panico: i resti sono di Elisa.
E' stato trovato "un corpo in avanzato stato di decomposizione", in condizioni molto, molto precarie, ha detto il questore, spiegando che nulla sarà toccato perché domattina la polizia scientifica continuerà a fare accertamenti. Ma, ha precisato, "sarà solo l'esame del Dna a sciogliere ogni dubbio sul riconoscimento. Non possiamo ancora dire con certezza a chi attribuire i resti trovati oggi".
Il corpo era stato murato nel sottotetto della chiesa. Il particolare non è di poco conto se si considera che l'edificio fu oggetto di approfondite perquisizioni dopo la scomparsa. I resti sono stati scoperti da alcuni operai che stavano facendo degli interventi di manutenzione per alcune infiltrazioni di acqua. Stavano lavorando in una zona normalmente non accessibile e dopo il ritrovamento hanno avvisato le forze dell'ordine.
Quella domenica mattina del 12 settembre 1993 Elisa uscì di casa intorno alle 11.30 con la sua amica Eliana De Cillis: quest'ultima dichiarerà poi di averla lasciata poco dopo, perché la studentessa doveva incontrare, proprio nella chiesa della Santissima Trinità, un ragazzo, Danilo Restivo 1. Il giovane raccontò agli investigatori (e ha sempre ripetuto) di aver parlato con Elisa Claps per pochi minuti e di averla salutata intorno a mezzogiorno. La ragazza fu vista per l'ultima volta verso l'una da un suo coetaneo che abitava nel suo stesso edificio. Da quel momento di Elisa si sono perse le tracce.
Restivo fu coinvolto nell'inchiesta come indiziato, non essendo riuscito a dimostrare quali furono i suoi spostamenti successivi all'incontro con Elisa. Secondo le sue dichiarazioni, una volta uscito dalla chiesa avrebbe girovagato da solo per la città, entrando in uno dei cantieri delle scale mobili in costruzione. Qui sarebbe caduto da una scalinata di cemento armato, ferendosi alla mano sinistra e facendosi medicare, alle 13.45 - circa un'ora dopo l'ultimo avvistamento di Elisa - al pronto soccorso dell'ospedale San Carlo di Potenza. Successivamente si è trasferito in Inghilterra, dove è rimasto coinvolto in un'altra inchiesta per la morte di una donna, la sarta Heather Barnett, che abitava nei pressi della sua casa. Restivo è comunque indagato in stato di libertà per la morte di Elisa Claps.
Agghiaccianti le circostanze dell'omicidio della donna inglese, nelle cui indagini rimase coinvolto. Heather Barnett, di Bornemouth, madre di due figlie, fu assassinata brutalmente il 12 novembre 2002. Restivo, che viveva in un appartamento nella zona di Charminster, di fronte a quello della donna, fu arrestato nel 2004 nel corso delle indagini su quel delitto: negò ogni coinvolgimento e fu rilasciato senza alcuna incriminazione. Arrestato di nuovo due anni dopo fu interrogato nuovamente, ma di nuovo rilasciato. Heather, 48 anni, fu trovata morta dalle figlie in bagno in uno scenario terrificante: era stata colpita in testa con un oggetto simile a un martello, e pugnalata. I seni erano stati mutilati e lasciati accanto al corpo. Nella mano c'erano dei capelli, lunghi 9 centimetri, che non erano i suoi, ma nemmeno di Restivo. Che comunque aveva il "vizietto" di tagliare ciocche di capelli alle donne.
La famiglia di Elisa. Gildo Claps in tutti questi anni si è battuto in prima linea insieme alla madre Filomena per ottenere giustizia, con continui appelli alle istituzioni e alle forze dell'ordine a non interrompere mai le indagini. Anche l'amministrazione comunale ha tenuto sempre vivo il ricordo di Elisa con manifesti pubblici a ogni anniversario della scomparsa e con delle manifestazioni. Fra i cittadini si fa largo un interrogativo: come sia stato possibile che per tutto questo tempo un corpo sia stato presente nella chiesa, senza che nessuno se ne sia accorto.
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