lunedì 6 dicembre 2010

Claps, trovato Dna di 2 uomini fra i reperti del sottotetto


L'INCHIESTA


La novità riferita ai consulenti delle parti dal professor Vincenzo Pascali, direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università cattolica di Roma. I codici genetici isolati da tracce di sperma su un materasso e uno strofinaccio. Nei prossimi giorni saranno confrontati con il Dna di Danilo Restivo

ROMA - Tra i numerosissimi reperti sequestrati nel sottotetto e nei locali attigui della chiesa della Trinità di Potenza, dove il 17 marzo scorso è stato ritrovato il cadavere di Elisa Claps 1, è stato isolato dai periti nominati dal gip di Salerno il Dna di due diverse persone di sesso maschile. Lo ha riferito oggi ai consulenti delle parti, nel corso di un incontro che si è svolto a Roma - secondo quanto apprende l'ANSA - il professor Vincenzo Pascali, Direttore dell'Istituto di medicina legale dell'Università cattolica di Roma, che coordina un gruppo di periti.

Due Dna diversi tra loro sono stati estratti da residui di sperma isolati su un materasso che era nel sottotetto. Un terzo codice genetico è stato isolato dai residui di liquido seminale individuati in uno strofinaccio sequestrato nei locali del centro culturale Newman, che ha sede nei locali della canonica sottostanti al sottotetto. Uno dei due Dna provenienti dal materasso è "sovrapponibile" a quello dello strofinaccio, quindi apparterrebbero alla stessa persona. L'altra traccia di Dna proveniente dal materasso, evidentemente, ricondurrebbe a un altro individuo.

Nei prossimi giorni, i due codici genetici isolati saranno confrontati con il Dna di Danilo Restivo, unico indagato per il delitto di Elisa Claps e detenuto nel Regno Unito 2 per l'omicidio di una sarta inglese. Poiché, al momento dell'arresto, Restivo non aveva voluto sottoporsi a prelievo di sangue o saliva in assenza del suo legale, il suo codice genetico sarà estratto da oggetti personali, sequestrati dalla polizia inglese, rimasti finora sigillati. Materiale aperto oggi in presenza dell'avvocato Mario Marinelli, legale dell'indagato.

Per Lucio Di Pietro, procuratore generale di Salerno titolare delle indagini sul caso, "anche se è stato trovato qualcosa, non si tratta di elementi decisivi". Di Pietro non conferma la notizia dei due Dna e rimanda ogni valutazione alla prossima settimana, quando "i contenuti delle perizie dei cinque consulenti nominati dalla procura saranno resi noti".

FONTE

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