domenica 5 dicembre 2010
Da colonia a hotel di lusso, finisce a giudizio il vescovo di Salerno Pierro
SALERNO - Quattro ore e mezzo per decidere e due minuti per leggere il verdetto. L’arcivescovo metropolita di Salerno, monsignor Gerardo Pierro, è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato, tentata e consumata, falso e abuso edilizio. Sua Eccellenza è finito sotto inchiesta per aver ottenuto due milioni e mezzo di finanziamento dalla Regione Campania per la ristrutturazione di un’ex colonia estiva per bambini. Quella che doveva essere una casa per ferie, rivolta a giovani meno abbienti e associazioni religiose, è diventata un albergo, l’Angellara Home - Villaggio San Giuseppe, sequestrato il 15 luglio 2008 dal nucleo tributario della Finanza e mai più riconsegnato alla Curia.
Con l’arcivescovo andrà a processo, il prossimo 5 luglio, anche il suo più fidato collaboratore, don Comincio Lanzara, accusato anche di peculato e appropriazione indebita, l’economo diocesano, monsignor Vincenzo Rizzo, e imprenditori, professionisti, funzionari comunali ed ex politici, come Giovanni Sullutrone, presidente del consiglio regionale all’inizio degli anni ’90. Si è salvato solo Alberto Di Lorenzo, ex responsabile dello Sportello unico del Comune di Salerno, grazie ad un provvedimento di revoca da lui firmato del permesso di costruire su quella che doveva essere la spiaggia dei preti. Nessun commento da parte dei vertici ecclesiastici. Monsignor Pierro ha compiuto il 26 aprile scorso il settantacinquesimo anno d’età e, come dispone il diritto canonico, ha rassegnato le dimissioni nelle mani del Papa.
Il suo successore (si parla con insistenza di monsignor Luigi Moretti, vice gerente della diocesi di Roma), erediterà una diocesi lacerata da conflitti interni e lotte intestine tra sacerdoti per il potere. Preferisce non rilasciare dichiarazioni neanche uno dei difensori dell’arcivescovo, Paolo Carbone, che insieme al collega Lorenzo Lentini, aveva ottenuto il dissequestro di oltre un milione di euro, di cui una parte proveniente dai fondi dell’otto per mille, bloccati dal sostituto titolare delle indagini, Roberto Penna. Giovedì sera il gup del tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini, ha avallato l’intero impianto accusatorio accogliendo anche la richiesta di non luogo a procedere avanzata dal pm nei confronti del dirigente comunale assolto, Alberto Di Lorenzo. Determinante per il verdetto di rinvio a giudizio è stata la costituzione di parte civile della Regione Campania che lo scorso anno ha chiesto la restituzione dei finanziamenti erogati. Palazzo Santa Lucia aveva stanziato un ulteriore contributo di un milione di euro mai corrisposto proprio a causa dell’inchiesta giudiziaria.
L’Angellara Home fu inaugurato il 17 settembre del 2005 alla presenza dell’allora governatore Antonio Bassolino che si complimentò con Pierro per la realizzazione di una struttura al servizio dei più bisognosi. Quando tre anni dopo, però, la Finanza mise i sigilli all’albergo, all’interno c’era una turista tedesca costretta a fare le valigie. Non è la prima volta che il nome dell’arcivescovo di Salerno viene iscritto nel registro degli indagati. Nel 2002 Pierro fu accusato di appropriazione indebita per aver utilizzato i fondi ricavati dall’esproprio di alcuni terreni a Serino per completare i lavori di costruzione del seminario di Pontecagnano Faiano intitolato a Giovanni Paolo II. In quell’occasione fu dimostrata la buona fede del presule e l’inchiesta fu archiviata. Non senza però strascichi polemici: infatti l’allora procuratore aggiunto Michelangelo Russo, lo stesso che mise sotto accusa il cardinale di Napoli, Michele Giordano, si oppose. Giovedì Pierro ha trascorso l’intera giornata al seminario metropolitano, come è solito fare da alcuni mesi. In mattinata, prima che cominciasse l’udienza, si è sentito con i difensori.
Ha sperato fino all’ultimo che l’avviso di garanzia, da lui stesso definito tempo fa «strumento del diavolo», non si trasformasse in un decreto di rinvio a giudizio. Sua Eccellenza ha sempre preferito parlare poco della vicenda giudiziaria che si è abbattuta su di lui. Anche se, soprattutto negli ultimi tempi, in diverse occasioni ha lanciato veri e propri anatemi contro i sacerdoti che lo avrebbero tradito.
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