Premessa
Lo studio dei simboli è una delle scienze più interessanti, ma al tempo stesso
anche una delle più impegnative per chi voglia affrontare seriamente
questa tematica. I simboli, soprattutto quelli più universali (come
la croce, il cerchio, la stella, ecc...), sono vecchi quanto l'uomo
stesso, e il loro significato - diverso a seconda delle epoche e dei
popoli che li hanno utilizzati - risale alla notte dei tempi. Per
questa ragione, in questi ultimi decenni, diversi ricercatori, che
hanno consacrato tutta la loro vita allo studio e alla conoscenza
del simbolismo, hanno scritto a questo riguardo opere
enciclopediche la cui consultazione è indispensabile per la
comprensione di questi segni. Si deve quindi dedurre che ogni
simbolo - anche quelli usati nel mondo dell'occulto - dev'essere
oggetto di una scrupolosa opera di discernimento che ne permetta la
decrittazione senza cadere in errori grossolani frutto per lo più di
superficialità, di ignoranza o di giudizi affrettati.
Dilettanti allo sbaraglio
In questi ultimi anni, per
fronteggiare un occultismo sempre più invadente, c'è stata una
fioritura di siti internet finalizzati ad una messa in
guardia nei confronti dei pericoli derivanti dalle pratiche
esoteriche. Si va dai siti che smascherano i veri scopi perseguiti
dalle varie organizzazioni che vorrebbero instaurare un
Nuovo Ordine
Mondiale (Massoneria, Illuminati, circoli mondialisti, ecc...), a
quelli che si limitano a ad una critica basilare dell'occulto in
tutte le sue forme (neostregoneria, neopaganesimo, New Age,
satanismo, magia cerimoniale, ecc...). Altri spazi web sono
stati interamente consacrati all'analisi dei vari simboli che
appaiono nei più disparati ambienti (musicale, cinematografico,
commerciale, ecc...). A questo scopo vengono presentate diverse
liste grafiche di fregi che a fianco di ogni simbolo ne riportano
una breve descrizione. Si tratta per lo più di raccolte estratte da
libri il cui scopo è quello di dare al lettore un'infarinatura
sull'argomento, senza pretese di approfondimento o di esaustività.
Purtroppo, questa mancanza di scientificità è spesso degenerata in
una forma ancora più povera in cui ci si limita a mostrare
un dato simbolo - senza spiegarne in maniera adeguata l'origine, la
storia e il significato - e a mostrare in un secondo tempo come
questo stesso simbolo appaia in diverse situazioni contingenti. Lo stesso si fà
con presunte posizioni massoniche o sataniche delle mani, delle
braccia o del corpo di un dato personaggio, posizioni che dovrebbero
provare in maniera certa la sua appartenenza al mondo dell'occulto.
Anche in questo caso, si percepisce un'approssimazione e una scarsa
profondità di giudizio che finiscono per invalidare tutto l'impianto
accusatorio. è vero
che i rituali massonici prevedono nell'avanzamento vari Gradi
posizioni delle mani o del corpo che sottintendono un significato
tutto particolare, ma in molti casi si tratta di posizioni che
qualunque persona potrebbe assumere in maniera del tutto casuale, e
quindi - tranne che in certi casi evidenti - insistendo su queste
posizioni si rischia di cadere
nell'assurdo o nella forzatura. In un altro
articolo abbiamo già denunciato il pericolo rappresentato da
un certo tipo complottismo che abbiamo definito «di serie B», che mescola in
ordine sparso fatti reali a falsità o a esagerazioni, e che finisce
inevitabilmente per screditare tutta l'opera di chi da anni studia
con rigore scientifico queste tematiche.
Fattori di cui non si può non tenere conto
Se da una lato non è possibile
pretendere che ogni lettore debba per forza diventare un esperto in
simbologia, dall'altro esistono certi criteri elementari o
conoscenze di cui bisogna tener conto che possono aiutarci a
discernere il valore di determinate argomentazioni. Vediamoli in
successione:
- Nascita
recente dell'occultismo moderno
Il primo presupposto importante è
costituito dalla datazione dell'occultismo contemporaneo. Anche
se la magia è antica quanto l'uomo, l'occulto che oggi
è sotto i nostri occhi è di origine relativamente recente.
La prima associazione ad usare in maniera intensiva il
simbolismo per spiegare agli adepti la sua filosofia è senza
dubbio la
Massoneria, la quale - non dimentichiamolo - è stata
ufficialmente fondata a Londra nel 1717. All'inizio,
furono creati solamente i rituali dei primi tre Gradi: Apprendista, Compagno e
Maestro. Successivamente, con la creazione di nuovi Gradi (fino
al 33º, nel Rito Scozzese Antico e Accettato), i suoi simboli
più famosi (l'Occhio Onniveggente iscritto nel Triangolo, la
Squadra e il Compasso, il Sole e la Luna, ecc...) hanno iniziato
a comparire più estesamente sulle pareti della Loggia, sui
grembiuli degli iniziati, e così via. Ma questi fregi era
appannaggio unicamente dell'adepto, il quale era tenuto al
silenzio con i profani sotto pena di giuramento e minacce di
morte. Verso la fine dell'Ottocento (e precisamente nel 1888),
la Massoneria favorì attivamente la nascita di Logge esterne
affiliate che praticavano la magia cerimoniale, la più famosa
delle quali è certamente quella dell'Alba Dorata (Hermetic
Order of the Golden Dawn). In questa congrega, nel
1898 venne iniziato il famoso mago nero e massone di alto
Grado
Aleister Crowley (1875-1947), che dopo la rottura con i
capi di questa sètta creò dapprima un proprio Ordine (l'Astrum
Argentum - A\
A\),
e in seguito (nel 1910) confluì nell'Ordo
Templi Orientis (O.T.O.). Dopo la morte di Crowley, i
suoi insegnamenti vennero ripresi negli Stati Uniti da alcuni
suoi discepoli che crearono diverse Logge in California. Uno dei
frequentatori di questi ambienti era
Anton Szandor LaVey (1930-1997), che nel
1966
creò la Church of Satan («Chiesa di Satana»), la
quale, nonostante i numerosi scismi, è sopravvissuta fino ai
nostri giorni. Buona parte dei simboli o dei segni esibiti dal
satanismo moderno (il Baphomet, il segno delle corna,
ecc...) proviene dall'organizzazione creata negli anni
Sessanta da Lavey.
Nel 1954,
Gerald Gardner
(1884-1964), un altro membro dell'Ordo Templi Orientis,
diede alle stampe alcuni libri sulla neostregoneria (la Wicca),
e solo nel 1960 nacquero per sua iniziativa i primi coven in cui si praticava l'«antica religione della natura».
Per farla breve, l'uso di questi simboli può essere collocato in
un'epoca che va dalla fine dell'Ottocento alla seconda metà
degli anni Sessanta. Ne consegue che l'assurda pretesa dei vari occultisti di essere
gli eredi di un'antica tradizione magica che sarebbe
segretamente sopravvissuta dall'avvento del cristianesimo fino
ai nostri tempi è una favola bella e buona! Come
dimostreremo tra breve, questa constatazione è di fondamentale
importanza per la comprensione di molti simboli.
- L'importanza
del contesto
La seconda premessa per chi si
accinge allo studio dei simboli è invece di natura accidentale.
Come abbiamo detto più sopra, molti segni sono di origine
antichissima e il loro significato semantico è diverso a seconda
delle epoche e delle culture che ne hanno fatto uso. Uno dei criteri pratici
fondamentali nel discernimento dei simboli è il contesto in
cui li troviamo. La cosa risulterà più chiara con l'ausilio
di un semplice esempio.
La Stella a cinque punte, sia dritta che rovesciata, è
senza dubbio una delle forme più usate nei rituali sia di
magia nera che di magia bianca. La si può facilmente
riconoscere in fotografie o disegni che ritraggono messe nere,
riti di neostregoneria, ecc... Tuttavia, non dobbiamo
assolutamente dimenticare che questo fregio è una delle forme
ornamentali più in voga fin dall'antichità presso tutte le
culture. Durante il Rinascimento, ad
esempio, il Pentalfa era considerato dagli artisti il simbolo della
perfezione, e in ambito religioso le sue cinque punte venivano
spesso associate alle cinque piaghe di Cristo.
Dunque, occorre
usare molta prudenza prima di poter etichettare come «satanica»
una stella di questo tipo. In questi casi, la prima regola da
seguire è lo studio del contesto. Se questo fregio fà la
sua comparsa insieme ad altri simboli di natura espressamente
esoterica (come il Capro di Mendes iscritto al suo interno) o in
presenza di altri elementi negativi, allora possiamo essere
abbastanza certi della sua valenza magica; ma è evidente che non possiamo
classificare come «satanica» la stella cometa che mettiamo nel
cielo del nostro Presepe o quella che finisce in cima al nostro
albero di Natale. Affermare, come fanno certuni, che ogni stella a cinque punte, al
di fuori di un determinato contesto, sia una prova certa di
coinvolgimento nell'occulto
è - a mio avviso - indice di poca serietà e in qualche caso
anche di scarso equilibrio mentale...
- Provenienza
cristiana di molti simboli esoterici
Un altro fattore basilare che non
dobbiamo assolutamente trascurare è l'origine cristiana di
certi simboli dell'occulto. Più sopra, abbiamo
menzionato il simbolo dell'Occhio iscritto nel Triangolo come uno
dei più utilizzati dalla Massoneria (e dai suoi derivati). Per i
massoni, questa figura rappresenta l'impenetrabile
divinità della sètta, il cosiddetto Grande Architetto dell'Universo
(il G\A\D\U\).
Lo si trova raffigurato sui grembiuli rituali, sul trono in cui siedono il
Gran Maestro o il Venerabile, sulla carta intestata delle Logge,
ecc... Ma, come abbiamo detto, la Massoneria è stata fondata nel
1717... Ci chiediamo: prima di questa data, questo simbolo era
già in uso?
La risposta è sì. Lo si può scorgere all'interno o
sulla facciata di molte chiese cattoliche, stampato sui
catechismi, sui paramenti liturgici, ecc... Il significato
attribuito in ambito cattolico a questo simbolo non è per nulla
«satanico», anzi... Il Triangolo sta a simboleggiare la Trinità delle Persone divine (il Padre, il Figlio e lo
Spirito Santo) nell'Unità di un unico Dio, mentre l'Occhio rappresenta l'Onniveggenza divina (Dio vede tutto perché è presente in ogni luogo). Questo
emblema appare in edifici di culto eretti soprattutto nel periodo
pre-rinascimentale. Una prima conclusione si impone da
sé: la Massoneria si è appropriata di numerosi elementi del
simbolismo cristiano attribuendogli un altro significato, diverso da quello originale.
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A sinistra: l'Occhio
onniveggente del Dio Uno e Trino nelle Chiese. A destra: lo stesso
simbolo, ma con significato ben diverso, nelle Logge massoniche.
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Per i cattolici, l'occhio nel triangolo rappresenta
anche la Divina Provvidenza, ossia il fatto che il Signore
provvede continuamente alle nostre necessità, una credenza
confermata dal detto popolare «Dio vede, Dio provvede».
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Sopra: la facciata
della Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata a Torino
nel 1832 da
San Giuseppe Benedetto Cottolengo
(1786-1842), un istituto di carità creato per soccorrere gli
ammalati e i bisognosi. L'occhio nel triangolo sta appunto a
simboleggiare la Divina Provvidenza.
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Un
altro esempio è fornito dalla figura del pellicano.
Presso gli antichi romani, questo uccello era il simbolo dell'altruismo e
della generosità spinta fino all'estremo sacrificio della
propria vita. Secondo la leggenda, infatti, la femmina del
pellicano in mancanza di cibo si strappa la carne dal petto per
sfamare i suoi piccoli. Fin dai primi secoli della sua storia,
il cristianesimo ha fatto propria questa figura per
simboleggiare Gesù
Cristo che si dà nell'Eucarestia (il Suo Corpo e il Suo Sangue)
ai suoi fedeli come cibo spirituale. Lo si può trovare sui
calici usati per la Messa, sui paramenti liturgici o sull'altare inciso
sulla porta del tabernacolo.
Prima i Rosacroce (nel XVII secolo) e in seguito la Massoneria si sono impadroniti di
questo simbolo attribuendogli un significato tutto esoterico: il
pellicano rappresenterebbe la sètta che ciba i suoi adepti con
la dottrina massonica. Non a caso, il simbolo del 18º Grado
(Sovrano Principe Rosacroce) è un pellicano circondato dalla
Squadra, dal fregio dei Rosacroce (una croce al cui centro c'è
una rosa) e dall'acronimo I.N.R.I. Anche in questo caso,
conformemente all'abitudine della Massoneria di rubare i simboli
cristiani mutando loro di significato, è stato operato un
cambiamento. L'iscrizione di Ponzio Pilato posta sulla croce di
Cristo, Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum («Gesù Nazareno Re
dei Giudei»), è stata reinterpretata dagli iniziati in Igni
Natura Renova Integra («Tutta la natura rinnovata dal
fuoco»). Gli esempi si potrebbero moltiplicare.
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A sinistra: il
pellicano sul tabernacolo di un'antica chiesa cattolica. A destra:
la stessa figura all'interno del simbolo del 18º Grado della
Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato.
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Chi ignora ostinatamente l'origine cristiana di tanti simboli usati
nell'occulto rischia di finire nell'assurdo. Seguendo questa
mentalità irragionevole e sconsiderata si può giungere ad affermare che
anche la
Croce sarebbe un simbolo esoterico, visto che essa compare anche
all'interno di simboli usati anche in ambiente occultista.
É il caso (tra i tanti) della croce usata dalla Golden Dawn
- sia quella rosicruciana (1), che quella che sormonta
un Triangolo (2) - oppure la
Croce nella Corona (3), presente
in tante chiese come simbolo della regalità di Cristo, ma che
rappresenta anche la più alta decorazione delle Logge massoniche che praticano il
Rito di York: quella di «Cavaliere Templare». In tutti i tre casi,
ci troviamo di fronte ad emblemi adottati dalle sètte nel tardo
Ottocento, ossia molti secoli dopo la nascita dell'uso cristiano della Croce come
segno della Redenzione del genere umano operata da Cristo.
D'altronde, è noto che il diavolo è la
scimmia di Dio.
- Opere sul
simbolismo
L'ultimo consiglio che diamo a chi
si vuole addentrare in questo territorio pieno insidie è di
procurarsi uno dei tanti dizionari dei simboli facilmente
reperibili in ogni libreria degna di questo nome. Ne esistono di
ogni genere, anche tascabili e in edizione economica. Anche se
non raggiungono lo spessore di certe opere monumentali, questi
dizionari contengono una spiegazione essenziale per ognuno dei
simboli più rilevanti, compresi quelli utilizzati nel mondo
dell'occulto.
Quando la grossolanità sposa il pregiudizio
Alla luce di questi importanti
presupposti, andiamo ora ad analizzare un esempio pratico che
illustra in maniera plateale a quali abbagli può condurre un certo
dilettantismo congiunto ad una grossa dose di preconcetti. Un certo
numero di siti dedicati allo studio del simbolismo è gestita da
persone appartenenti all'arcipelago protestante. Uno dei postulati
fondamentali della dottrina dei cosiddetti «evangelici» (non tutti
fortunatamente), soprattutto da quelli nordamericani, è che la
Chiesa cattolica sarebbe niente meno che una forma di culto satanico.
Sulle orme di Martin Lutero (1483-1546) e degli altri
pseudo-riformatori, queste persone affermano che il Papa sarebbe
l'Anticristo e la Chiesa di Roma Babilonia, la Grande Prostituta
descritta dal Libro dell'Apocalisse. La solita minestra
riscaldata... Questa convinzione troverebbe una conferma
nell'esistenza di simboli diabolici presenti nei paramenti
pontifici. Una dimostrazione pratica di questo genere di asserzioni
la ritroviamo pari pari in un sito evangelico 1
che fornisce una pletora di simboli «satanici» e di loro
applicazioni. In particolare, prenderemo in esame due dei tanti
fregi che il gestore di questo sito non esita a definire «satanici»: la
croce rovesciata e il nodo borromeo.
- La croce
rovesciata
Questo simbolo è senza dubbio uno
dei più popolari nel contesto del culto satanico odierno. Rispondendo alla
filosofia satanista che vuole essere un rovesciamento della
religione cristiana, questo fregio indica l'antitesi dell'ascesi
cristiana in cui l'umiltà viene sostituita dalla superbia, la
castità dalla lussuria, il perdono dalla vendetta, ecc...
Normalmente, nel quadro dei riti satanici, essa suole essere posta
sull'altare insieme al Baphomet (la Stella a cinque punti
rovesciata i cui è iscritto il Capro) come espressione grafica del rifiuto di Cristo (e di
attesa dell'Anticristo). Durante il suo viaggio in Terra Santa, il
24 marzo 2000, Giovanni Paolo II (1920-2005) celebrò una messa
per la gioventù sul Monte delle Beatitudini. Intarsiata nel trono in
cui sedeva c'era una croce capovolta.
Queste immagini, che in breve
hanno fatto il giro del mondo, furono immediatamente riprese da diversi
siti di orientamento protestante che denunciarono l'uso di un
presunto simbolo «del diavolo» da parte della Chiesa cattolica... Le cose stanno realmente così? Anche
in questo caso, ci troviamo di fronte ad una grossa carenza di
documentazione. Secondo la testimonianza di due Padri della Chiesa,
Eusebio di Cesarea (265-340) e di
Origene di Alessandria
(185-254), «a causa dell'incendio di Roma dell'anno 644, di cui
furono incolpati i cristiani, avvenne la prima persecuzione voluta
da Nerone; fra le migliaia e migliaia di vittime vi fu anche Pietro
il quale finì nel carcere Mamertino e nel 67 (alcuni studiosi dicono
nel 64), fu crocifisso sul colle Vaticano nel circo Neroniano, la
tradizione antichissima fà risalire allo storico cristiano Origene,
la prima notizia che Pietro fu crocifisso per sua volontà,
con la testa in giù» 2. Aderente
a questo racconto, l'iconografia classica ha sempre raffigurato il
martirio dell'Apostolo Pietro crocifisso su una croce a rovescio.
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Sopra: quadri o
affreschi medievali e rinascimentali che illustrano il martirio di
San Pietro, crocifisso a testa in giù (e quindi su di una croce
rovesciata). Secondo la tradizione, il Principe degli Apostoli volle
morire così perché si riteneva indegno di essere crocifisso come il
Maestro.
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Per questa ragione, lo stesso simbolo appare anche su
alcune medaglie fatte coniare da
Papa Pio IX (1792-1878) in occasione della battaglia di
Castelfidardo (18 settembre 1860), durante la quale le truppe fedeli
al Pontefice (gli zuavi) si scontrarono con gli invasori piemontesi.
Sulla medaglia di destra è scritto in alto: «Pro Petri Sede»
(«Per la Sede di Pietro»).
Immagine estratta dal
Catechismo della Diocesi di Boston:
Cristo ordina a San
Pietro di pascere le sue pecorelle e i suoi agnelli (Gv 21,
15-19),
sapendo che lo attende
il martirio (su di una croce a rovescio).
Sopra: pregevole stampa estratta dal
Messale Romano:
San Pietro (con la croce rovesciata)
e San Paolo (con la spada).
- I tre cerchi intrecciati o
nodo borromeo
Durante uno dei suoi numerosi viaggi, Benedetto
XVI è stato fotografato a bordo della papamobile in atto di
benedire la folla. Sempre nel medesimo sito «evangelico», si fà
notare che sulla casula, in corrispondenza del braccio destro, c'è
il simbolo dei tre cerchi intrecciati.
Dunque, dopo Giovanni Paolo II anche
Benedetto XVI viene accusato di usare simboli satanici. Per
provarlo, viene utilizzato lo stesso fregio che abbiamo inserito
nella pagina che abbiamo dedicato ai luciferini
Led Zeppelin, e precisamente il simbolo personale del
batterista
John Bonham (1948-1980). Questo segno, infatti,
è presente sul Tarocco
dello Ierofante, ideato dal mago nero Aleister Crowley. Anche in
questo caso, il gestore di questa pagina pecca di superficialità e
spara un giudizio affrettato senza uno straccio di indagine. Lo
stesso libro di simboli poc'anzi citato ci fornisce una spiegazione
di questo emblema tutt'altro che satanica 4:
i tre cerchi rappresentano la SS.ma Trinità.
Fin dai tempi antichi, il nodo borromeo è stato
utilizzato per esprimere la fede nel Dio Uno e Trino. Ecco altri
esempi:
Persino l'opera di Robert Godwin intitolata
The Making of Led Zeppelin's Fourth, dedicata
alla composizione del famigerato IV album degli
Zeppelin
(Atlantic 1971), si premura di farci sapere che questo simbolo è
stato preso in prestito dalla simbologia cristiana («Questo è
un altro antico segno della Trinità...», è scritto nelle prime
righe) 5:
Conclusione
Come dicevamo all'inizio di questo articolo, lo
studio dei simboli è una delle scienze più intriganti, ma anche una
delle più complicate a causa dei vari significati che certi emblemi
possono assumere nelle varie circostanze. Qualcuno ha detto che i
simboli non mentono mai, e ciò è verissimo. Sta a noi, però,
interpretarli nel modo corretto evitando di far dire loro ciò che
vorremmo sentirci dire.
ATTENTI
A CERTI LIBRI...
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Buona parte
della disinformazione che regna in certi ambienti
cospirazionisti a proposito di simboli è dovuta alla
circolazione di opere faziose o superficiali scritte da
autori protestanti. Ad esempio, Codex Magica (Rivercrest
Pub 2005), di
Texe Marrs, mostra
tutta una serie di gesti fatti con il corpo o con le mani
che, secondo l'Autore, dovrebbero provare l'appartenenza di
certi personaggi alla Massoneria o al satanismo.
Il più delle
volte, in realtà, si tratta di gesti naturali o del tutto
casuali che non provano un bel nulla. Altre due opere come
A Woman Rides the Beast (Harvest House
Publishers 1994), di
Dave Hunt, e The
Two Babylons (Chick Pub 1998), di
Alexander Hislop
(1807-1865), cercano di dimostrare l'origine egizia,
babilonese, sumera, ecc... del culto cattolico.
Inutile dire
che nessuno studioso di religioni ha mai preso seriamente
questi autori che si arrampicano sugli specchi per
documentare affermazioni assurde e prive di fondamento
storico (*).
(*)
Per correttezza, va detto che autori come Marrs o Hunt su
altre questioni hanno scritto opere valide e condivisibili.
|
Note
3
Cfr. I. Schwarz-Winklhofer-H.
Biedermann, Il libro dei Segni e dei Simboli, Biesse,
2008, pag. 82. Vedi anche pagina web
5
Cfr. R. Godwin, The
Making of Led Zeppelin's Fourth, CG Publishing Inc., Burlington
1996, pag. 14; l'immagine è stata estratta dall'opera di R.
Koch, The Book of
Signs.
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