lunedì 1 agosto 2016

SIMBOLI SATANICI NELLA CHIESA CATTOLICA

come riconoscere i simboli dell'occulto
Premessa
Lo studio dei simboli è una delle scienze più interessanti, ma al tempo stesso anche una delle più impegnative per chi voglia affrontare seriamente questa tematica. I simboli, soprattutto quelli più universali (come la croce, il cerchio, la stella, ecc...), sono vecchi quanto l'uomo stesso, e il loro significato - diverso a seconda delle epoche e dei popoli che li hanno utilizzati - risale alla notte dei tempi. Per questa ragione, in questi ultimi decenni, diversi ricercatori, che hanno consacrato tutta la loro vita allo studio e alla conoscenza del simbolismo, hanno scritto a questo riguardo opere enciclopediche la cui consultazione è indispensabile per la comprensione di questi segni. Si deve quindi dedurre che ogni simbolo - anche quelli usati nel mondo dell'occulto - dev'essere oggetto di una scrupolosa opera di discernimento che ne permetta la decrittazione senza cadere in errori grossolani frutto per lo più di superficialità, di ignoranza o di giudizi affrettati.
Dilettanti allo sbaraglio
galleria simboli dell'occultoIn questi ultimi anni, per fronteggiare un occultismo sempre più invadente, c'è stata una fioritura di siti internet finalizzati ad una messa in guardia nei confronti dei pericoli derivanti dalle pratiche esoteriche. Si va dai siti che smascherano i veri scopi perseguiti dalle varie organizzazioni che vorrebbero instaurare un Nuovo Ordine Mondiale (Massoneria, Illuminati, circoli mondialisti, ecc...), a quelli che si limitano a ad una critica basilare dell'occulto in tutte le sue forme (neostregoneria, neopaganesimo, New Age, satanismo, magia cerimoniale, ecc...). Altri spazi web sono stati interamente consacrati all'analisi dei vari simboli che appaiono nei più disparati ambienti (musicale, cinematografico, commerciale, ecc...). A questo scopo vengono presentate diverse liste grafiche di fregi che a fianco di ogni simbolo ne riportano una breve descrizione. Si tratta per lo più di raccolte estratte da libri il cui scopo è quello di dare al lettore un'infarinatura sull'argomento, senza pretese di approfondimento o di esaustività. Purtroppo, questa mancanza di scientificità è spesso degenerata in una forma ancora più povera in cui ci si limita a mostrare un dato simbolo - senza spiegarne in maniera adeguata l'origine, la storia e il significato - e a mostrare in un secondo tempo come questo stesso simbolo appaia in diverse situazioni contingenti. Lo stesso si fà con presunte posizioni massoniche o sataniche delle mani, delle braccia o del corpo di un dato personaggio, posizioni che dovrebbero provare in maniera certa la sua appartenenza al mondo dell'occulto. Anche in questo caso, si percepisce un'approssimazione e una scarsa profondità di giudizio che finiscono per invalidare tutto l'impianto accusatorio. è vero che i rituali massonici prevedono nell'avanzamento vari Gradi posizioni delle mani o del corpo che sottintendono un significato tutto particolare, ma in molti casi si tratta di posizioni che qualunque persona potrebbe assumere in maniera del tutto casuale, e quindi - tranne che in certi casi evidenti - insistendo su queste posizioni si rischia di cadere nell'assurdo o nella forzatura. In un altro articolo abbiamo già denunciato il pericolo rappresentato da un certo tipo complottismo che abbiamo definito «di serie B», che mescola in ordine sparso fatti reali a falsità o a esagerazioni, e che finisce inevitabilmente per screditare tutta l'opera di chi da anni studia con rigore scientifico queste tematiche.
Fattori di cui non si può non tenere conto
Se da una lato non è possibile pretendere che ogni lettore debba per forza diventare un esperto in simbologia, dall'altro esistono certi criteri elementari o conoscenze di cui bisogna tener conto che possono aiutarci a discernere il valore di determinate argomentazioni. Vediamoli in successione:
- Nascita recente dell'occultismo moderno
Il primo presupposto importante è costituito dalla datazione dell'occultismo contemporaneo. Anche se la magia è antica quanto l'uomo, l'occulto che oggi è sotto i nostri occhi è di origine relativamente recente. La prima associazione ad usare in maniera intensiva il simbolismo per spiegare agli adepti la sua filosofia è senza dubbio la Massoneria, la quale - non dimentichiamolo - è stata ufficialmente fondata a Londra nelbaphomet 1717. All'inizio, furono creati solamente i rituali dei primi tre Gradi: Apprendista, Compagno e Maestro. Successivamente, con la creazione di nuovi Gradi (fino al 33º, nel Rito Scozzese Antico e Accettato), i suoi simboli più famosi (l'Occhio Onniveggente iscritto nel Triangolo, la Squadra e il Compasso, il Sole e la Luna, ecc...) hanno iniziato a comparire più estesamente sulle pareti della Loggia, sui grembiuli degli iniziati, e così via. Ma questi fregi era appannaggio unicamente dell'adepto, il quale era tenuto al silenzio con i profani sotto pena di giuramento e minacce di morte. Verso la fine dell'Ottocento (e precisamente nel 1888), la Massoneria favorì attivamente la nascita di Logge esterne affiliate che praticavano la magia cerimoniale, la più famosa delle quali è certamente quella dell'Alba Dorata (Hermetic Order of the Golden Dawn). In questa congrega, nel 1898 venne iniziato il famoso mago nero e massone di alto Grado Aleister Crowley (1875-1947), che dopo la rottura con i capi di questa sètta creò dapprima un proprio Ordine (l'Astrum Argentum - A\ A\), e in seguito (nel 1910) confluì nell'Ordo Templi Orientis (O.T.O.). Dopo la morte di Crowley, i suoi insegnamenti vennero ripresi negli Stati Uniti da alcuni suoi discepoli che crearono diverse Logge in California. Uno dei frequentatori di questi ambienti era Anton Szandor LaVey (1930-1997), che nel 1966 creò la Church of Satan («Chiesa di Satana»), la quale, nonostante i numerosi scismi, è sopravvissuta fino ai nostri giorni. Buona parte dei simboli o dei segni esibiti dal satanismo moderno (il Baphomet, il segno delle corna, ecc...) proviene dall'organizzazione creata negli anni Sessanta da Lavey.
Nel 1954, Gerald Gardner (1884-1964), un altro membro dell'Ordo Templi Orientis, diede alle stampe alcuni libri sulla neostregoneria (la Wicca), e solo nel 1960 nacquero per sua iniziativa i primi coven in cui si praticava l'«antica religione della natura». Per farla breve, l'uso di questi simboli può essere collocato in un'epoca che va dalla fine dell'Ottocento alla seconda metà degli anni Sessanta. Ne consegue che l'assurda pretesa dei vari occultisti di essere gli eredi di un'antica tradizione magica che sarebbe segretamente sopravvissuta dall'avvento del cristianesimo fino ai nostri tempi è una favola bella e buona! Come dimostreremo tra breve, questa constatazione è di fondamentale importanza per la comprensione di molti simboli.

- L'importanza del contesto
La seconda premessa per chi si accinge allo studio dei simboli è invece di natura accidentale. Come abbiamo detto più sopra, molti segni sono di origine antichissima e il loro significato semantico è diverso a seconda delle epoche e delle culture che ne hanno fatto uso. Uno dei criteri pratici fondamentali nel discernimento dei simboli è il contesto in cui li troviamo. La cosa risulterà più chiara con l'ausilio di un semplice esempio. La Stella a cinque punte, sia dritta che rovesciata, è senza dubbio una delle forme più usate nei rituali sia di magia nera che di magia bianca. La si può facilmente riconoscere in fotografie o disegni che ritraggono messe nere, riti di neostregoneria, ecc... Tuttavia, non dobbiamo assolutamente dimenticare che questo fregio è una delle forme ornamentali più in voga fin dall'antichità presso tutte le culture. Durante il Rinascimento, ad esempio, il Pentalfa era considerato dagli artisti il simbolo della perfezione, e in ambito religioso le sue cinque punte venivano spesso associate alle cinque piaghe di Cristo.
Dunque, occorre usare molta prudenza prima di poter etichettare come «satanica» una stella di questo tipo. In questi casi, la prima regola da seguire è lo studio del contesto. Se questo fregio fà la sua comparsa insieme ad altri simboli di natura espressamente esoterica (come il Capro di Mendes iscritto al suo interno) o in presenza di altri elementi negativi, allora possiamo essere abbastanza certi della sua valenza magica; ma è evidente che non possiamo classificare come «satanica» la stella cometa che mettiamo nel cielo del nostro Presepe o quella che finisce in cima al nostro albero di Natale. Affermare, come fanno certuni, che ogni stella a cinque punte, al di fuori di un determinato contesto, sia una prova certa di coinvolgimento nell'occulto è - a mio avviso - indice di poca serietà e in qualche caso anche di scarso equilibrio mentale...
stelle decorative


- Provenienza cristiana di molti simboli esoterici
Un altro fattore basilare che non dobbiamo assolutamente trascurare è l'origine cristiana di certi simboli dell'occulto. Più sopra, abbiamo menzionato il simbolo dell'Occhio iscritto nel Triangolo come uno dei più utilizzati dalla Massoneria (e dai suoi derivati). Per i massoni, questa figura rappresenta l'impenetrabile divinità della sètta, il cosiddetto Grande Architetto dell'Universo (il G\A\D\U\). Lo si trova raffigurato sui grembiuli rituali, sul trono in cui siedono il Gran Maestro o il Venerabile, sulla carta intestata delle Logge, ecc... Ma, come abbiamo detto, la Massoneria è stata fondata nel 1717... Ci chiediamo: prima di questa data, questo simbolo era già in uso?
La risposta è sì. Lo si può scorgere all'interno o sulla facciata di molte chiese cattoliche, stampato sui catechismi, sui paramenti liturgici, ecc... Il significato attribuito in ambito cattolico a questo simbolo non è per nulla «satanico», anzi... Il Triangolo sta a simboleggiare la Trinità delle Persone divine (il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo) nell'Unità di un unico Dio, mentre l'Occhio rappresenta l'Onniveggenza divina (Dio vede tutto perché è presente in ogni luogo). Questo emblema appare in edifici di culto eretti soprattutto nel periodo pre-rinascimentale. Una prima conclusione si impone da sé: la Massoneria si è appropriata di numerosi elementi del simbolismo cristiano attribuendogli un altro significato, diverso da quello originale.

occhio onniveggente nelle chiese cattoliche
occhio onniveggente nelle logge massoniche
A sinistra: l'Occhio onniveggente del Dio Uno e Trino nelle Chiese. A destra: lo stesso simbolo, ma con significato ben diverso, nelle Logge massoniche.

Per i cattolici, l'occhio nel triangolo rappresenta anche la Divina Provvidenza, ossia il fatto che il Signore provvede continuamente alle nostre necessità, una credenza confermata dal detto popolare «Dio vede, Dio provvede».

occhio nel triangolo sul cottolengo
Sopra: la facciata della Piccola Casa della Divina Provvidenza, fondata a Torino nel 1832 da San Giuseppe Benedetto Cottolengo (1786-1842), un istituto di carità creato per soccorrere gli ammalati e i bisognosi. L'occhio nel triangolo sta appunto a simboleggiare la Divina Provvidenza.

Un altro esempio è fornito dalla figura del pellicano. Presso gli antichi romani, questo uccello era il simbolo dell'altruismo e della generosità spinta fino all'estremo sacrificio della propria vita. Secondo la leggenda, infatti, la femmina del pellicano in mancanza di cibo si strappa la carne dal petto per sfamare i suoi piccoli. Fin dai primi secoli della sua storia, il cristianesimo ha fatto propria questa figura per simboleggiare Gesù Cristo che si dà nell'Eucarestia (il Suo Corpo e il Suo Sangue) ai suoi fedeli come cibo spirituale. Lo si può trovare sui calici usati per la Messa, sui paramenti liturgici o sull'altare inciso sulla porta del tabernacolo.
Prima i Rosacroce (nel XVII secolo) e in seguito la Massoneria si sono impadroniti di questo simbolo attribuendogli un significato tutto esoterico: il pellicano rappresenterebbe la sètta che ciba i suoi adepti con la dottrina massonica. Non a caso, il simbolo del 18º Grado (Sovrano Principe Rosacroce) è un pellicano circondato dalla Squadra, dal fregio dei Rosacroce (una croce al cui centro c'è una rosa) e dall'acronimo I.N.R.I. Anche in questo caso, conformemente all'abitudine della Massoneria di rubare i simboli cristiani mutando loro di significato, è stato operato un cambiamento. L'iscrizione di Ponzio Pilato posta sulla croce di Cristo, Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum («Gesù Nazareno Re dei Giudei»), è stata reinterpretata dagli iniziati in Igni Natura Renova Integra («Tutta la natura rinnovata dal fuoco»). Gli esempi si potrebbero moltiplicare.

pellicano cristiano pellicano massonico
A sinistra: il pellicano sul tabernacolo di un'antica chiesa cattolica. A destra: la stessa figura all'interno del simbolo del 18º Grado della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato. 

Chi ignora ostinatamente l'origine cristiana di tanti simboli usati nell'occulto rischia di finire nell'assurdo. Seguendo questa mentalità irragionevole e sconsiderata si può giungere ad affermare che anche la Croce sarebbe un simbolo esoterico, visto che essa compare anche all'interno di simboli usati anche in ambiente occultista. É il caso (tra i tanti) della croce usata dalla Golden Dawn - sia quella rosicruciana (1), che quella che sormonta un Triangolo (2) - oppure la Croce nella Corona (3), presente in tante chiese come simbolo della regalità di Cristo, ma che rappresenta anche la più alta decorazione delle Logge massoniche che praticano il Rito di York: quella di «Cavaliere Templare». In tutti i tre casi, ci troviamo di fronte ad emblemi adottati dalle sètte nel tardo Ottocento, ossia molti secoli dopo la nascita dell'uso cristiano della Croce come segno della Redenzione del genere umano operata da Cristo.

la croce cristiana usata dagli occultisti

D'altronde, è noto che il diavolo è la scimmia di Dio.

- Opere sul simbolismo
L'ultimo consiglio che diamo a chi si vuole addentrare in questo territorio pieno insidie è di procurarsi uno dei tanti dizionari dei simboli facilmente reperibili in ogni libreria degna di questo nome. Ne esistono di ogni genere, anche tascabili e in edizione economica. Anche se non raggiungono lo spessore di certe opere monumentali, questi dizionari contengono una spiegazione essenziale per ognuno dei simboli più rilevanti, compresi quelli utilizzati nel mondo dell'occulto.

Quando la grossolanità sposa il pregiudizio

Alla luce di questi importanti presupposti, andiamo ora ad analizzare un esempio pratico che illustra in maniera plateale a quali abbagli può condurre un certo dilettantismo congiunto ad una grossa dose di preconcetti. Un certo numero di siti dedicati allo studio del simbolismo è gestita da persone appartenenti all'arcipelago protestante. Uno dei postulati fondamentali della dottrina dei cosiddetti «evangelici» (non tutti fortunatamente), soprattutto da quelli nordamericani, è che la Chiesa cattolica sarebbe niente meno che una forma di culto satanico.
Sulle orme di Martin Lutero (1483-1546) e degli altri pseudo-riformatori, queste persone affermano che il Papa sarebbe l'Anticristo e la Chiesa di Roma Babilonia, la Grande Prostituta descritta dal Libro dell'Apocalisse. La solita minestra riscaldata... Questa convinzione troverebbe una conferma nell'esistenza di simboli diabolici presenti nei paramenti pontifici. Una dimostrazione pratica di questo genere di asserzioni la ritroviamo pari pari in un sito evangelico 1 che fornisce una pletora di simboli «satanici» e di loro applicazioni. In particolare, prenderemo in esame due dei tanti fregi che il gestore di questo sito non esita a definire «satanici»: la croce rovesciata e il nodo borromeo.

- La croce rovesciata
Questo simbolo è senza dubbio uno dei più popolari nel contesto del culto satanico odierno. Rispondendo alla filosofia satanista che vuole essere un rovesciamento della religione cristiana, questo fregio indica l'antitesi dell'ascesi cristiana in cui l'umiltà viene sostituita dalla superbia, la castità dalla lussuria, il perdono dalla vendetta, ecc... Normalmente, nel quadro dei riti satanici, essa suole essere posta sull'altare insieme al Baphomet (la Stella a cinque punti rovesciata i cui è iscritto il Capro) come espressione grafica del rifiuto di Cristo (e di attesa dell'Anticristo). Durante il suo viaggio in Terra Santa, il 24 marzo 2000, Giovanni Paolo II (1920-2005) celebrò una messa per la gioventù sul Monte delle Beatitudini. Intarsiata nel trono in cui sedeva c'era una croce capovolta.
karol wojtyla - croce rovesciata
Queste immagini, che in breve hanno fatto il giro del mondo, furono immediatamente riprese da diversi siti di orientamento protestante che denunciarono l'uso di un presunto simbolo «del diavolo» da parte della Chiesa cattolica... Le cose stanno realmente così? Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una grossa carenza di documentazione. Secondo la testimonianza di due Padri della Chiesa, Eusebio di Cesarea (265-340) e di Origene di Alessandria (185-254), «a causa dell'incendio di Roma dell'anno 644, di cui furono incolpati i cristiani, avvenne la prima persecuzione voluta da Nerone; fra le migliaia e migliaia di vittime vi fu anche Pietro il quale finì nel carcere Mamertino e nel 67 (alcuni studiosi dicono nel 64), fu crocifisso sul colle Vaticano nel circo Neroniano, la tradizione antichissima fà risalire allo storico cristiano Origene, la prima notizia che Pietro fu crocifisso per sua volontà, con la testa in giù» 2. Aderente a questo racconto, l'iconografia classica ha sempre raffigurato il martirio dell'Apostolo Pietro crocifisso su una croce a rovescio.
martirio di san pietro
Sopra: quadri o affreschi medievali e rinascimentali che illustrano il martirio di San Pietro, crocifisso a testa in giù (e quindi su di una croce rovesciata). Secondo la tradizione, il Principe degli Apostoli volle morire così perché si riteneva indegno di essere crocifisso come il Maestro.

Per questa ragione, lo stesso simbolo appare anche su alcune medaglie fatte coniare da Papa Pio IX (1792-1878) in occasione della battaglia di Castelfidardo (18 settembre 1860), durante la quale le truppe fedeli al Pontefice (gli zuavi) si scontrarono con gli invasori piemontesi. Sulla medaglia di destra è scritto in alto: «Pro Petri Sede» Per la Sede di Pietro»).

medaglie pontificie

Se qualcuno nutrisse ancora dei dubbi in proposito, ecco cosa riporta Il libro dei Segni e dei Simboli 3, nella sezione dedicata ai fregi cristiani:

croce di san pietro - croce rovesciata
Immagine estratta dal Catechismo della Diocesi di Boston:
Cristo ordina a San Pietro di pascere le sue pecorelle e i suoi agnelli (Gv 21, 15-19),
sapendo che lo attende il martirio (su di una croce a rovescio).
san pietro e san paolo
Sopra: pregevole stampa estratta dal Messale Romano:
San Pietro (con la croce rovesciata) e San Paolo (con la spada).

- I tre cerchi intrecciati o nodo borromeo
Durante uno dei suoi numerosi viaggi, Benedetto XVI è stato fotografato a bordo della papamobile in atto di benedire la folla. Sempre nel medesimo sito «evangelico», si fà notare che sulla casula, in corrispondenza del braccio destro, c'è il simbolo dei tre cerchi intrecciati.

benedetto XVI

Dunque, dopo Giovanni Paolo II anche Benedetto XVI viene accusato di usare simboli satanici. Per provarlo, viene utilizzato lo stesso fregio che abbiamo inserito nella pagina che abbiamo dedicato ai luciferini Led Zeppelin, e precisamente il simbolo personale del batterista John Bonham (1948-1980). Questo segno, infatti, è presente sul Tarocco dello Ierofante, ideato dal mago nero Aleister Crowley. Anche in questo caso, il gestore di questa pagina pecca di superficialità e spara un giudizio affrettato senza uno straccio di indagine. Lo stesso libro di simboli poc'anzi citato ci fornisce una spiegazione di questo emblema tutt'altro che satanica 4: i tre cerchi rappresentano la SS.ma Trinità.

tre cerchi - trinità

Fin dai tempi antichi, il nodo borromeo è stato utilizzato per esprimere la fede nel Dio Uno e Trino. Ecco altri esempi:

nodo borromeo - ss.ma trinità

Persino l'opera di Robert Godwin intitolata The Making of Led Zeppelin's Fourth, dedicata alla composizione del famigerato IV album degli Zeppelin (Atlantic 1971), si premura di farci sapere che questo simbolo è stato preso in prestito dalla simbologia cristiana («Questo è un altro antico segno della Trinità...», è scritto nelle prime righe) 5:

tre cerchi - trinità

Conclusione

Come dicevamo all'inizio di questo articolo, lo studio dei simboli è una delle scienze più intriganti, ma anche una delle più complicate a causa dei vari significati che certi emblemi possono assumere nelle varie circostanze. Qualcuno ha detto che i simboli non mentono mai, e ciò è verissimo. Sta a noi, però, interpretarli nel modo corretto evitando di far dire loro ciò che vorremmo sentirci dire.
ATTENTI A CERTI LIBRI...
opere anticattoliche
Buona parte della disinformazione che regna in certi ambienti cospirazionisti a proposito di simboli è dovuta alla circolazione di opere faziose o superficiali scritte da autori protestanti. Ad esempio, Codex Magica (Rivercrest Pub 2005), di Texe Marrs, mostra tutta una serie di gesti fatti con il corpo o con le mani che, secondo l'Autore, dovrebbero provare l'appartenenza di certi personaggi alla Massoneria o al satanismo.
codex magica - gesti
Il più delle volte, in realtà, si tratta di gesti naturali o del tutto casuali che non provano un bel nulla. Altre due opere come A Woman Rides the Beast (Harvest House Publishers  1994), di Dave Hunt, e The Two Babylons (Chick Pub 1998), di Alexander Hislop (1807-1865), cercano di dimostrare l'origine egizia, babilonese, sumera, ecc... del culto cattolico.
papa pagano
Inutile dire che nessuno studioso di religioni ha mai preso seriamente questi autori che si arrampicano sugli specchi per documentare affermazioni assurde e prive di fondamento storico (*).

(*) Per correttezza, va detto che autori come Marrs o Hunt su altre questioni hanno scritto opere valide e condivisibili.

banner centro culturale san giorgio
Note

1 Vedi la pagina web
2 Vedi la pagina web
3 Cfr. I. Schwarz-Winklhofer-H. Biedermann, Il libro dei Segni e dei Simboli, Biesse, 2008, pag. 82. Vedi anche pagina web
4 Ibid., pag. 93.


5 Cfr. R. Godwin, The Making of Led Zeppelin's Fourth, CG Publishing Inc., Burlington 1996, pag. 14; l'immagine è stata estratta dall'opera di R. Koch, The Book of Signs.
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