di Destatevi.Org
Ecco di seguito una lista di elementi e di indizi che fanno sospettare l’appartenenza del papa gesuita Francesco I alla massoneria:L’argentino Jose Mario Bergoglio è il nuovo Papa. Si chiamerà Francesco I. Ha 76 anni, è l’arcivescovo di Buenos Aires ed il primo Pontefice extraeuropeo e sudamericano, nonchè il primo gesuita e il primo a fregiarsi del nome di Francesco; figlio di emigrati piemontesi in argentina della zona di Asti; membro della Compagnia di Gesù;
nel 2005 arrivò secondo dietro Ratzinger e pare sia stato il candidato auspicato dal Cardinal Martini. E’ diventato prete ha 33 anni; prima di diventare gesuita ha studiato come chimico. Quando fu nominato cardinale nel 2001 ordinò ai suoi di non andare a Roma ma di donare i soldi per il viaggio ai poveri. Vive in umiltà; da quando è arcivescovo di Buenos Aires ha scelto un piccolo appartamento al posto di quello lussuoso adiacente alla cattedrale della capitale argentina. E’ diventato popolare al tempo della grande crisi economica argentina del 2001: fu un punto di riferimento rispetto alla pessima reputazione dei politici e burocrati del Paese. A posteriori, il Conclave del 2005, risulta oggi come una “prova generale” di questo, se l’unico che seriamente attirò voti oltre a Ratzinger si ritrova ad essere il suo successore. Bergoglio ha sempre rifiutato di accettare ruoli curiali. È stato ritenuto un conservatore ma, nonostante questo, non ha mai approvato l’eccessiva rigidità della Chiesa soprattutto in materia di sessualità. Negli anni ’70 contestò l’apertura dei gesuiti alla Teologia della Liberazione e forse questa posizione gli valse anche l’accusa di connivenza con il regime dei generali ( secondo la denuncia del CELS, che sarebbe stata confermata dalla vedova di Emilio Bignone, sarebbe stato coinvolto nel sequestro di due giovani seminaristi aderenti al movimento dei sacerdoti del terzo mondo). Ma nell’anno santo del 2000 fece “indossare” all’intera Chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, per le colpe assunte negli anni della dittatura. Bergoglio è professore di letteratura e psicologia. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936, ha studiato e si è diplomato come tecnico chimico, ma poi ha scelto il sacerdozio ed è entrato nel seminario di Villa Devoto. L’11 marzo 1958 è passato al noviziato della Compagnia di Gesù, ha compiuto studi umanistici in Cile e nel 1963, di ritorno a Buenos Aires, ha conseguito la laurea in filosofia. È stato ordinato sacerdote nel dicembre ’69. Maestro di novizi a Villa Barillari, San Miguel, nel ’73 è stato eletto Provinciale dell’Argentina, incarico che ha esercitato per sei anni. Autore dei libri “Meditaciones para religiosos” del 1982, “Reflexiones sobre la vida apostolica” del 1986 e “Reflexiones de esperanza” del 1992. Giovanni Paolo II lo nominò vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires nel maggio del ’92. Il 27 giugno dello stesso anno ricevette nella cattedrale di Buenos Aires l’ordinazione episcopale dalle mani del cardinale Antonio Quarracino, del nunzio apostolico monsignor Ubaldo Calabresi e del vescovo di Mercedes-Lujan, monsignor Emilio Ognenovich. Se i nomi hanno un senso, la scelta di Francesco (è la prima volta che un papa decide di chiamarsi così), dovrebbe tuttavia essere di buon auspicio. Sperando non trattarsi di un diversivo per fiaccare il nuovo corso latino-americano. Nei prossimi giorni altri servizi per conoscere meglio la figura del nuovo Papa e le reazioni in America Latina’ (fonte: http://cambiailmondo.org/2013/03/13/jorge-mario-bergoglio-francesco-i-e-il-nuovo-papa/).
Ora, voglio che notiate che il cardinale Bergoglio era il candidato di Carlo Maria Martini (cardinale gesuita arcivescovo emerito di Milano, morto nell’agosto del 2012), cosa questa confermata anche dal sito dell’ACLI di Bergamo in questi termini: ‘Al Conclave del 2005 che elesse Joseph Ratzinger, Bergoglio fu candidato dall’ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini e risultò il secondo più votato’ (fonte:http://www.aclibergamo.it/notizie/articolo/largentino-bergoglio-e-papa-francesco-vengo-dalla-fine-del-mondo).
Questo è un particolare non da poco, perchè Carlo Maria Martini era un massone. Cito dal mio libro ‘La Massoneria smascherata’: ‘Nella lista ‘Pecorelli’ compaiono questi prelati Gesuiti massoni: il prete Giovanni Caprile e l’arcivescovo Alessandro Gottardi. Secondo ‘la lista di Mons. Marinelli’ pubblicata in molti scritti, il cardinale gesuita Carlo Maria Martini, arcivescovo emerito di Milano, morto nell’agosto del 2012, era anch’egli un massone (cfr. ‘Lo scandalo del tempio satanico a San Giovanni Rotondo dedicato a San Padre Pio’ a cura di Franco Adessa e Alberto Felici – http://musicasacra.forumfree.it/?t=51100131). La cosa è stata confermata da quelli del Grande Oriente Democratico in occasione della sua morte, infatti affermano del Martini che ‘volle essere iniziato Libero Muratore’ –http://www.grandeoriente-democratico.com/). Questa sua appartenenza alla Massoneria, spiegherebbe dunque le belle parole spese dal Gran Maestro del GOI Gustavo Raffi in occasione della sua morte: ‘Ha creduto nell’ecumenismo e nel dialogo con la società civile e con le altre religioni a cominciare dall’ebraismo e mancherà a credenti e non credenti la sua grande umanità e l’esempio di una riflessione che ha affrontato i grandi temi della vita umana. In ogni occasione ha saputo sempre guardare l’altro negli occhi, cercando insieme la verità’ (http://www.corrispondenzaromana.it/omaggio-del-grandoriente-al-card-martini/)’ (pag. 255-256).
E’ evidente dunque che dietro l’elezione del cardinale Bergoglio al soglio pontificio c’è la Massoneria, e che il candidato dei cardinali massoni (perchè nella curia romana esistono cardinali massoni) era l’argentino Bergoglio.
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/03/14/il-nuovo-papa-era-il-candidato-del-cardinale-massone-carlo-maria-martini/
Il Grande Oriente d’Italia sul loro sito grandeoriente.it ha fatto un comunicato stampa sull’elezione del nuovo ‘papa’. Questo comunicato stampa è stato fatto dal massone Gustavo Raffi. Badate bene che Gustavo Raffi è Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia dal marzo 1999. Questo conferma che il nuovo ‘papa’ abbia uno spirito massone, visto che ha il beneplacito della massoneria italiana. Inoltre questo cosiddetto ‘papa Francesco’ nel 2005 era stato candidato al soglio pontificio dal cardinale massone Carlo Maria Martini.
Gian Michele Tinnirello
Roma, 14 marzo 2013 – (AgenParl) Papa: Raffi (Goi), con nuovo Pontefice nulla sarà più come primaTratto da: http://gianmicheletinnirello.org/2013/03/14/la-massoneria-italiana-con-papa-francesco-nulla-sara-piu-come-prima/
“Con Papa Francesco nulla sarà più come prima. Chiara la scelta di fraternità per una Chiesa del dialogo, non contaminata dalle logiche e dalle tentazioni del potere temporale” “Uomo dei poveri e lontano dalla Curia. Fraternità e voglia di dialogo le sue prime parole concrete: forse nella Chiesa nulla sarà più come prima. Il nostro auspicio è che il pontificato di Francesco, il Papa che ‘viene dalla fine del mondo’ possa segnare il ritorno della Chiesa-Parola rispetto alla Chiesa- istituzione, promuovendo un confronto aperto con il mondo contemporaneo, con credenti e non, secondo la primavera del Vaticano II”. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, commenta così l’inizio del pontificato di Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio.
“Il gesuita che è vicino agli ultimi della storia – prosegue Raffi – ha la grande occasione per mostrare al mondo il volto di una Chiesa che deve recuperare l’annuncio di una nuova umanità, non il peso di un’istituzione che si arrocca a difesa dei propri privilegi. Bergoglio conosce la vita reale e ricorderà la lezione di uno dei suoi teologi di riferimento, Romano Guardini, per il quale non si può staccare la verità dall’amore”. “La semplice croce che ha indossato sulla veste bianca – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – lascia sperare che una Chiesa del popolo ritrovi la capacità di dialogare con tutti gli uomini di buona volontà e con la Massoneria che, come insegna l’esperienza dell’America Latina, lavora per il bene e il progresso dell’umanità, avendo come riferimenti Bolivar, Allende e José Martí, solo per citarne alcuni. E’ questa la ‘fumata bianca’ che aspettiamo dalla Chiesa del nostro tempo”.
Fonte: http://www.grandeoriente.it/rassegna-stampa/2013/03/(agenparl)-papa-raffi-(goi),-con-nuovo-pontefice-nulla-sara-piu-come-prima.aspx
L’Anti-Defamation League (ADL) ossia la Lega Antidiffamazione, ha accolto bene l’elezione al soglio pontificio del cardinale argentino Jorge Bergoglio.
Abraham H. Foxman, il direttore nazionale della ADL ha emesso un comunicato in cui ha affermato tra le altre cose: ‘Ci congratuliamo con il nuovo Papa e gli auguriamo il bene nella sua nuova importante responsabilità. Crediamo che l’elezione di Francesco I è un momento importante nella storia della Chiesa. Noi non vediamo l’ora di lavorare con lui per continuare a promuovere i rapporti tra Cattolici ed Ebrei come abbiamo fatto con i suoi predecessori. C’è molto nel suo passato che ci rassicura per il futuro (We congratulate the new Pope and wish him well in his important new responsibility. We believe that the election of Francis I is a significant moment in the history of the Church. We look forward to working with him to continue to foster Catholic-Jewish relations as we have with his predecessors. There is much in his record that reassures us about the future)’.
Fonte: http://www.adl.org/press-center/press-releases/interfaith/adl-congratulates-new-pope-francis.html
Mi pare dunque evidente che il nuovo ‘papa’ faccia parte anche lui di coloro che assieme alla Massoneria e agli Illuminati vogliono instaurare il Nuovo Ordine Mondiale.
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/03/16/la-potentissima-massoneria-ebraica-da-il-benvenuto-a-francesco-i/
Simbolo massonico cambiato sullo stemma episcopale di Bergoglio
Papa Francesco I aveva scelto il seguente stemma episcopale nel quale era presente un simbolo massonico: una stella a cinque punte (il pentagramma o pentalfa massonico). Ecco lo stemma:
Voglio che sappiate che l’astuto ‘papa’ Francesco (non può che essere astuto visto che è un Gesuita) ha fatto cambiare la stella a cinque punte presente sul suo stemma con una stella a otto punte.
Lo stemma era con cinque punte come peraltro si può chiaramente capire da tutti gli articoli di stampa che uscirono a tale riguardo dopo la conferenza stampa tenuta dal prelato papale Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, il 18 marzo scorso, durante la quale annunciò a tutto il mondo quale era lo stemma papale scelto da ‘papa’ Francesco, mostrandolo (con la stella a cinque punte) e spiegandolo. Ecco alcune delle parole che pronunciò in quella conferenza: ‘Abbiamo avuto proprio poco prima di venire, la decisione presa dal santo padre a proposito di stemma e motto, che rimangono quelli che erano quando era arcivescovo di Buenos Aires’.
Ma ecco che adesso al posto del pentalfa massonico c’è una stella a otto punte!
Voglio però che sappiate pure questo, che nella sostanza è cambiato poco, perchè lui ha fatto sostituire un simbolo occulto-massonico con un altro simbolo occulto-massonico, infatti anche la stella a otto punte è un simbolo occulto-massonico e ve lo passo a dimostrare, riportandovi una parte del mio libro ‘La Massoneria smascherata’ dove parlo proprio di questo simbolo massonico.
‘Questa stella a otto punte è un simbolo esoterico-occulto che viene usato anche nella Massoneria, e per i Massoni rappresenta Satana – che loro chiamano Lucifero – che per loro è il portatore di Luce, detto anche Venere, nel suo aspetto di stella del mattino che, al mattino, risveglia i dormienti e incita alla rivolta contro i dogmi del Cristianesimo. E’ un simbolo molto antico questo, in quanto nell’antica Mesopotamia Venere era la terza divinità della triade astrale mesopotamica. Il suo simbolo era la stella a otto punte, in quanto il suo ciclo astronomico è legato ad un periodo di otto anni. Anche oggi questo simbolo si trova nella carta de La Stella dei Tarocchi.
Ho detto poco fa che viene usato anche nella Massoneria, e difatti guardate questa foto con a sinistra la stella a otto punte in un tempio massonico e a destra su un sigillo massonico.
Ma guardate soprattutto queste due foto: la prima mostra il soffitto di una stanza all’interno dell’House of Temple di Washington D.C. (che è il quartiere generale del Rito Scozzese Antico ed Accettato Giurisdizione Sud degli USA), e la seconda una specie di porta tra due colonne. Notate la stella a otto punte come viene messa in risalto, e che nella seconda foto si trova sotto un simbolo egiziano e tra due serpenti.
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/03/27/clamoroso-il-papa-francesco-ha-fatto-sostituire-il-simbolo-massonico-sul-suo-stemma-con-un-altro-simbolo-massonico/
Il suo significato massonico è ispirato dal versetto biblico di Esodo 4:6. ‘In questo versetto biblico, il cuore («petto») sta per ciò che siamo, la mano per quello che facciamo. Può quindi essere interpretato in questo modo: Quello che siamo è ciò che in ultima analisi, facciamo. Il significato simbolico di questo gesto potrebbe spiegare il motivo per cui è così ampiamente utilizzato dai massoni più importanti. La mano nascosta consente agli altri iniziati di sapere che l’individuo raffigurato nell’opera fa parte della confraternita segreta e che le sue azioni sono ispirate dalla filosofia massonica e dalle sue credenze. Inoltre, la mano che esegue le azioni viene nascosta da un vestito, che simbolicamente si riferisce alla natura occulta delle azioni massoniche’ (http://www.neovitruvian.it/2012/03/26/la-mano-nascosta-che-ha-manipolato-la-storia/).
Secondo Simon Romero, giornalista del New York Times che si occupa di America Latina, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, all’epoca della rovente polemica in Argentina sulla legalizzazione dei matrimoni omosessuali, mantenne una posizione di enorme apertura sul tema.
E’ ovvio, e non fa notizia, che il Papa sia contrario al matrimonio omosessuale. Come altrettanto ovvio è che la Chiesa tenti di scongiurare, nei Paesi in cui è presente, la possibilità che si approvino leggi sui matrimoni tra persone dello stesso sesso. La posizione di Bergoglio è, in queste ovvietà però, decisamente rivoluzionaria.
Secondo il New York Times, in un articolo firmato da Simon Romero ed Emily Shall, nel 2010 (anno in cui in Argentina impazzavano le polemiche sulla legge sul matrimonio gay, approvata in luglio) l’arcivescovo Bergoglio caldeggiava una soluzione decisamente poco ortodossa all’interno della Conferenza Episcopale Argentina: sostenere le unioni civili omosessuali.
Insomma, niente sacramento del matrimonio, su questo non ci piove, ma un’apertura incredibile alle unioni civili (cosa che, sono convinti in molti, annichilirebbe la provocatoria “battaglia” sul matrimonio gay); nel 2010 la Chiesa di Roma era disperata nel tentativo di arrestare la “deriva omosessuale” del governo argentino: le pressioni di Oltretevere su Buenos Aires perchè si facesse il possibile per mettersi di traverso al disegno di legge, poi approvato, sul matrimonio omosessuale erano feroci e le strade della capitale argentina registravano imponenti manifestazioni ultra-cattoliche per protestare contro quel “lavoro del diavolo”, condannando pubblicamente la proposta di legge.
La posizione di Papa Benedetto XVI, che da cardinale fu a prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, era inflessibile sulla purezza dottrinale: occorreva che la Chiesa sostenesse una posizione intransigente e Bergoglio, all’epoca a capo della Conferenza Episcopale, aveva il dovere di mostrare i muscoli.
Il futuro papa però, secondo il New York Times, vedeva in quell’intransigenza “un errore strategico” e sosteneva, tra i vescovi sudamericani, la soluzione di caldeggiare le unioni civili omosessuali per scongiurare il matrimonio (che dottrinalmente rappresenta un sacramento per la Chiesa). Una sorta di “male minore” che però poneva la Conferenza Episcopale in una posizione di apertura al mondo, di dialogo con la società; posizione alla fine non passata, visto che prevalse la linea di Papa Benedetto.
Secondo Roxana Alfieri, un’assistente sociale che ha seduto in alcune delle riunioni dei vescovi argentini nel 2010, Bergoglio “non voleva che la Chiesa assumesse una posizione che condannasse le persone, ma piuttosto che fosse di rispetto dei loro diritti, come quelli di qualsiasi altra persona vulnerabile”.
In molti potrebbero contestare quanto riportato dal New York Times adducendo una lettera inviata nel luglio 2010 da Bergoglio alle Suore Carmelitane di Buenos Aires, nella quale si legge che quella legge avrebbe messo “in gioco un rigetto frontale della legge di Dio, per di più incisa nei nostri cuori” trattandosi di “una mossa del Padre della Menzogna che pretende di confondere e ingannare i figli di Dio”.
Parole tuttavia non contraddittorie con il Bergoglio-pensiero: discusse le varie posizioni all’interno della Conferenza Episcopale Argentina, preso atto della linea di Roma e dell’intransigenza da mantenere, viene da sè che l’allora cardinale non aveva grandi chance di far emergere come vincente la sua posizione (che pure molti vescovi appoggiavano) e, certamente, non aveva il potere di calcare la mano di fronte alla posizione dell’allora Papa.
22 Marzo 2013
Andrea Spinelli Barrile
Fonte: http://www.agenziaradicale.com/
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/03/22/quando-il-cardinale-jorge-bergoglio-ora-papa-francesco-appoggiava-le-unioni-civili-omosessuali/
Inoltre le seguenti parole sono state pronunciate dal capo della Chiesa Cattolica Romana:
“Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby…questo è il problema più grave’.”
Fonte:http://www.corriere.it/cronache/13_luglio_29/intervista-papa-lobby-gay-ratzinger-scarano_6c99664c-f83d-11e2-a59e-96a502746665.shtml
‘Vi avevo detto che vi avrei dato di cuore la mia benedizione. Dato che molti di voi non appartengono alla Chiesa cattolica, altri non sono credenti, imparto di cuore questa benedizione, in silenzio, a ciascuno di voi, rispettando la coscienza di ciascuno, ma sapendo che ciascuno di voi è figlio di Dio. Che Dio vi benedica.’Quello che lui ha affermato è in pieno accordo con quanto afferma la Massoneria, secondo cui tutti gli uomini sono figli di Dio.
Fonte
Sul sito della Grande Loggia del Michigan, si legge infatti che ‘la Massoneria insegna che siccome Dio è il Creatore, tutti gli uomini e tutte le donne sono i figli di Dio. A motivo di ciò, tutti gli uomini e tutte le donne sono fratelli e sorelle …’ (www.gl-mi.org/freemasonry-explained.htm – Freemasonry teaches that: Since God is the Creator, all men and women are the children of God. Because of that, all men and women are brothers and sisters …), e il massone Albert Pike affermò che ‘Egli è il nostro Padre, e noi siamo tutti Fratelli’ (Albert Pike, Morals and Dogma, Edizione Italiana, Bastogi Editrice Italiana, Foggia 2011, Vol. 2, pag. 175 – 14° Grande Eletto), ed ancora che attorno agli altari della Massoneria ‘il Cristiano, l’Ebreo, il Mussulmano, il Buddista, il seguace di Confucio e di Zoroastro possono riunirsi come fratelli ed accomunarsi nella preghiera al solo Dio ….’ (Ibid., pag. 174). Quindi, sia Francesco che la Massoneria insegnano che tutti gli uomini, a prescindere che siano Cristiani, Buddisti, Mussulmani, Induisti, Scintoisti, e così via, sono figli di Dio e quindi fratelli. Questo è il principio massonico della fratellanza universale.
Fonte
Cattolici ed evangelici convocati a condividere e annunciare il nome di Gesù. Nuovo impulso ecumenico dall’incontro della CRECES a Buenos Aires
BUENOS AIRES/BARI, domenica, 26 agosto 2007 (ZENIT.org).- Un appello ad annunciare e a condividere “il nome di Gesù” è risuonato, sulle labbra del Cardinale primate d’Argentina, nel IV Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito (CRECES), celebrato recentemente a Buenos Aires.
Sono accorse all’appuntamento ecumenico – dal motto “Gesù al Luna Park” (nome dello stadio in cui ha avuto luogo) – lunedì scorso migliaia di cristiani: lode, musica e canzoni, adorazione, interventi, riflessioni, testimonianze ed espressioni di solidarietà hanno riempito la giornata, culminata con una Dichiarazione Congiunta della commissione direttiva della CRECES, consapevole che il mondo può cambiare se tutti i cristiani uniranno la propria voce per proclamare Gesù Cristo.
Annunciare e condividere il nome di Gesù
L’Arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina, il Cardinale Jorge Bergoglio, ha offerto il proprio sostegno all’incontro, come in occasioni precedenti; è intervenuto richiamando i cristiani a “non privatizzare il Vangelo” e ha convocato il popolo di Dio ad annunciare e a condividere “il nome di Gesù”, ha reso noto l’organizzazione a ZENIT.
“Il nome di Gesù è il centro della nostra vita, la colonna vertebrale. Il suo nome deve significare per noi memoria, incontro e annuncio (…). Che questa memoria guidi la nostra vita. Il nome di Gesù deve essere custodito nella nostra memoria perché quello spirito non si adulteri in me”, ha sottolineato il porporato.
“Non privatizziamo il Vangelo”, “non privatizziamo il nome di Gesù per noi stessi. Se non lo condivido, è perché non l’ho capito. Gratuitamente lo abbiamo ricevuto, gratuitamente dobbiamo darlo”, ha esortato.
Matteo Calisi, come fondatore e presidente della “Comunità di Gesù” (www.comunitadigesu.org ) – comunità carismatica cattolica nata a Bari che da più di vent’anni promuove la riconciliazione tra i cristiani – e presidente della Fraternità Internazionale delle Comunità e Associazioni Carismatiche di Alleanza (www.catholicfraternity.net), ha partecipato all’incontro come uno degli oratori principali.
In alcune dichiarazioni a ZENIT ha approfondito l’appello del Cardinal Bergoglio, sottolineando che, come afferma il porporato, “nessuno ha il diritto di relegare l’annuncio del Vangelo ad una mera sfera religiosa privata”.
“Inoltre, l’annuncio del Vangelo è un diritto-dovere tutti coloro che appartengono al Regno di Dio, che sono stati battezzati in Cristo, che sono, quindi, figli dell’unico Padre Celeste e nostri fratelli, anche se non ancora in piena comunione con la Chiesa Cattolica”, ha sottolineato Calisi.
In questi incontri, il Cardinal Bergoglio ha espresso alcuni “gesti concreti” di ecumenismo spirituale mostrando la sua “volontà di voler perseguire con decisione questo cammino ecumenico, un impegno prioritario” di Benedetto XVI “ed irrinunciabile per la Chiesa Cattolica”, ha affermato.
Frutto dell’incontro della CRECES è la Dichiarazione finale, con “un valore ed una importanza rilevante particolarmente qui in America Latina dove le relazioni tra la Chiesa Cattolica e gran parte del mondo evangelico pentecostale sono state segnate da molte incomprensioni e dalla mancanza di un dialogo fraterno”, ha spiegato Calisi a ZENIT.
Missione comune
Questa Dichiarazione “è un atto congiunto tra cattolici ed evangelici che esprime un desiderio sincero di riconciliazione e la volontà d’intraprendere la comune missione dell’annuncio del Vangelo”, ha aggiunto.
“L’esperienza di questo dialogo tra cattolici ed evangelici proposto dal CRECES in Argentina e in America Latina è la risposta concreta ed effettiva che è possibile collaborare all’unica missione del Vangelo nel mutuo rispetto, apertura e sincerità”, ha osservato.
“Infatti – constata Calisi –, lo scopo del recente Meeting non è stato altro che la proclamazione gioiosa e congiunta del kerigma apostolico affidato da Cristo ai suoi discepoli per la chiamata alla conversione di quanti ancora non lo hanno incontrato”.
“Quindi la nostra unità non si basa su una Dichiarazione astratta ma sulla comune missione voluta da Gesù per la Sua Chiesa ‘perchè il modo creda’. Questo dialogo rappresenta senza dubbi una fra le risposte provvidenziali dello Spirito Santo alle sfide ecumeniche della Chiesa in America Latina evidenziate dal recente documento finale del CELAM di Aparecida, approvato da Papa Benedetto XVI”.
La realtà della CRECES
La CRECES (www.creces.org.ar) è nata dal desiderio di un gruppo di cattolici ed evangelici che, senza saperlo, pregavano per conto proprio perché il Signore suscitasse una forma di dar vita a un cammino comune verso il compimento della preghiera di Gesù: che tutti siano uno “perché il mondo creda che tu mi hai mandato” (Gv 17,21), spiegano i promotori.
Un cammino in comune è iniziato con la visita di Matteo Calisi a Buenos Aires nel luglio 2003. Da vent’anni il laico italiano – che vede nell’origine della CRECES un’ispirazione del Signore – e il pastore evangelico Jorge Himitian della capitale argentina condividevano lo stesso desiderio di unità.
“Quando la Comunità di Gesù di Bari diede inizio alla sua prima fondazione argentina a Buenos Aires nel 2003 fu la promotrice dell’iniziativa del CRECES – ha detto Calisi a ZENIT –. Infatti, attualmente, degli 8 membri del Consiglio Esecutivo del CRECES (formato da pastori evangelici e leader cattolici) 3 sono membri della Comunità di Gesù argentina”.
E’ stato adottato il nome di “Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito” perché non si tratta semplicemente di un gruppo, ma “il Signore ha creato una vera Comunione tra noi, Rinnovata dal suo Spirito”, spiegano i suoi membri.
Nel nome si esprime anche la comune esperienza “carismatica”: quella del Battesimo nello Spirito Santo, un’esperienza di effusione condivisa oggi da 600 milioni di cristiani in tutto il mondo, evangelici di tutte le denominazioni, ortodossi e cattolici.
Fonte: http://www.zenit.org/it/articles/cattolici-ed-evangelici-convocati-a-condividere-e-annunciare-il-nome-di-gesu
E anche questo:
NUOVI PRETI DELLA NUOVA CHIESAInoltre Papa Francesco si sente fratello con i musulmani:
ARGENTINA . III Encuentro Fraterno della Comunión Renovada de Evangélicos y Católicos en el Espíritu (CRECES). Sotto il patrocinio del primate argentino il card. Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires, che si “sottopone” volentieri agli eretici con il gesto incredibile di inginocchiarsi e di farsi benedire
Per introdurre questa clamorosa vicenda (anch’essa segnalataci da un amico del posto, che ringraziamo di cuore) sarà bene riportare l’informativa in lingua italiana dell’Agenzia Zenit del 22 giugno scorso (http://zenit.org/italian/)
BUENOS AIRES, giovedì, 22 giugno 2006 (ZENIT.org).- Sono stati circa 7.000 i cattolici e gli evangelici che si sono riuniti questo lunedì nello stadio Luna Park di Buenos Aires per pregare per l’unità dei cristiani in occasione del III Incontro Fraterno della Comunione Rinnovata di Evangelici e Cattolici nello Spirito (CRECES).
All’incontro, al quale hanno partecipato, tra gli altri, padre Raniero Cantalamessa, OFM, predicatore della Casa Pontificia, il pastore Giovanni Traettino, Vescovo della Chiesa Evangelica della Riconciliazione in Italia, e Matteo Calisi, Presidente della Fraternità Cattolica di Associazioni e Comunità Carismatiche di Alleanza, ha dato il suo sostegno il Cardinale Jorge Mario Bergoglio, Arcivescovo di Buenos Aires e primate d’Argentina.
Secondo quanto reso noto da un comunicato ricevuto da ZENIT, “tutta la giornata è stata una testimonianza di unità”.
“Una ventina di pastori, laici e sacerdoti, musicisti e oratori ha condiviso il palco per invitare la gente a pregare e a cantare per Gesù. Nella moltitudine non c’erano divisioni tra cattolici ed evangelici. Tutti si sono seduti insieme ed hanno condiviso come fratelli le lodi e le prediche”.
Il primo incontro di questo tipo si è svolto nel 2004. “La cosa nuova che il Signore stava facendo era in realtà la cosa vecchia”, ha detto il pastore Norberto Saracco nel presentare la CRECES e ricordare il desiderio di Dio di raggiungere l’unità di tutti i suoi figli.
Nel suo intervento, Matteo Calisi ha ricordato il suo ingresso nel Movimento del Rinnovamento Carismatico, quando i carismatici erano soliti riunirsi alla Pontificia Università Gregoriana. In seguito il pastore Traettino lo invitò ad una riunione nella sua chiesa, alla quale assistette come unico cattolico. Iniziò allora il rapporto tra la Comunità di Gesù di Bari e la Chiesa evangelica di Traettino, che “è andato crescendo e ha trasformato in realtà l’incontro tra le due Chiese in ogni parte del mondo”.
La chiave dell’unità, ha sottolineato padre Raniero Cantalamessa, è l’amore: “Il nostro contributo all’unità è l’amore reciproco”, ha spiegato. Se alcuni vogliono costruire l’unità a partire della verità di fede, “noi vogliamo farlo partendo dal cuore”.
“L’unità che cerchiamo esiste già perché è stata conquistata da Cristo e si rende operante nella Chiesa attraverso lo Spirito Santo”, ha aggiunto. “Lo Spirito precede, l’istituzione non può far altro che seguirlo”.
Il predicatore vaticano ha segnalato che “c’è ancora molto da fare”, e che “da sola la via dell’ecumenismo ufficiale e teologico non raggiungerebbe mai l’unità dei cristiani. E’ necessario sostenere l’ecumenismo dottrinale con quello spirituale. E visto che entrambi procedono dallo stesso Spirito, non può esserci conflitto”.
Giovanni Traettino ha quindi sottolineato che “il Battesimo dello Spirito Santo non può essere un’esperienza individuale, ma comunitaria. La Pentecoste è uno spirito di frontiera che avvicina e unisce cattolici ed evangelici. La croce è il principio della nostra riconciliazione”.
“L’unità non è una scelta perché Dio è unità”, ha esclamato, avvertendo che “ci saranno molte resistenza ma Dio vincerà”.
Il Cardinal Bergoglio, dopo aver ricevuto in ginocchio l’imposizione delle mani dei pastori, sacerdoti e laici che hanno animato l’incontro, ha pronunciato un intervento sul tema “Abbraccio, piaga e vento”.
“Che il Padre ci chiuda la bocca con l’abbraccio e ci unisca sempre più”, ha auspicato. “Sì, sono peccatore, vedo la piaga con cui Cristo ci ha salvato”; “appropriamoci della piaga di Cristo”. Quanto al vento (dello Spirito Santo), ha osservato che è lui che “ci stringe nell’unità” e “ci unisce come chiese riconciliate nella diversità”.
Al termine della giornata, il pastore Carlos Mraida ha letto la dichiarazione congiunta del Terzo Incontro di Evangelici e Cattolici, sul tema
“Testimonianza e Impegno”.
“Siamo venuti a celebrare l’amore di Dio Padre, che ci ha resi suoi figli, ricreando la nostra vita e dandole senso e proposito”, si legge.
“Siamo venuti a celebrare la grazia di nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha fatti nuove creature”; “siamo venuti a celebrare la presenza nella nostra vita dello Spirito Santo, che ci aiuta, ci consola e ci rafforza”.
“Siamo venuti a celebrare che c’è una sola Chiesa, formata da tutti coloro che confessano che Gesù è il Signore e sono stati battezzati. Facendolo non possiamo fare a meno di dichiarare con dolore e pentimento che le nostre divisioni hanno impedito di mostrare adeguatamente al mondo il proposito di Dio di conformare un’umanità diversa ma unita”, ha aggiunto.
“Siamo venuti a celebrare la gloria di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo, conclude la dichiarazione. Dichiariamo che la sua gloria è presente e riempirà tutta la terra. Ci impegniamo a far sì che questa gloria si manifesti in modo più abbondante nella nostra Nazione. A Lui la gloria per sempre. Amen”.
Fonte: http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/NuoviPreti/CardBergoglioEcumenico.htm
Città del Vaticano, 2 agosto 2013 – “Come tutti sapete, quando i Cardinali mi hanno eletto come Vescovo di Roma e Pastore Universale della Chiesa Cattolica, ho scelto il nome di Francesco, un santo molto famoso, che ha amato profondamente Dio e ogni essere umano, al punto da essere chiamato “fratello universale”. Lo scrive Papa Francesco in un messaggio indirizzato “ai musulmani di tutto il mondo” in occasione, spiega lo stesso Pontefice, “della conclusione del mese di Ramadan, dedicato principalmente al digiuno, alla preghiera e all’elemosina”.
Nel testo, il Papa ricorda ai fedeli dell’Islam, che è “ormai tradizione che, in questa occasione, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso vi mandi un messaggio augurale, accompagnato da un tema offerto per la riflessione comune. Quest’anno, il primo del mio Pontificato, ho deciso – sottolinea – di firmare io stesso questo tradizionale messaggio e di inviarvelo, cari amici, come espressione di stima e amicizia per tutti i musulmani, specialmente coloro che sono capi religiosi”.
Papa Francesco continua il dialogo con i fedeli anche via web. “La sicurezza della fede non ci rende immobili e chiusi, ma ci mette in cammino per rendere testimonianza a tutti e dialogare con tutti”. Così scrive il pontefice in un tweet indirizzato agli 8 milioni di follower che lo seguono su Twitter.
Fonte: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2013/08/02/928899-papa-muslumanio-twitter-dialogo-messaggio.shtml e anche http://www.repubblica.it/ultimora/esteri/papa-scrive-ai-musulmani-mi-sento-vostro-fratello/news-dettaglio/4381424
Ora voglio che sappiate che l’ecumenismo è un ideale massonico. Quelle che seguono sono parole di Gioele Magaldi, massone iniziato e cresciuto nel Grande Oriente d’Italia dove ha raggiunto lo status di Maestro Venerabile, fondatore del movimento massonico di opinione Grande Oriente Democratico, parole da lui dette in una intervista fattagli da Alfredo Lissoni su Radio Padania l’8 febbraio 2013:
‘La Massoneria nasce proprio come risposta, se vuole, nel seicento, nel settecento, come risposta all’intolleranza religiosa. Cioè nell’Europa sei – settecentesca, nell’Europa seicentesca soprattutto, ci sono buone religioni sanguinosissime, tra confessioni cristiane protestanti e cattoliche. La massoneria mette insieme innanzi tutto negli stessi ambiti, protestanti di varie confessioni e cattolici, e cerca di spingere in amicizia, in un nome di principi metareligiosi, cioè la Massoneria dice: ”Guardate che vi è una spiritualità comune, per esempio nel Cristianesimo, per cui non vale la pena litigare o lacerarsi per questioni minimali, c’è una spiritualità cristiana comune e quindi facciamola valere’ .
Tratto da: http://giacintobutindaro.org/2013/02/14/lecumenismo-e-nato-nelle-logge-massoniche/
Nicola Spinello, Gran Maestro Aggiunto Vicario della Comunione di Piazza del Gesù, nel programma ‘mistero’ andato in onda 20 Marzo 2013, alla domanda: ‘Che rapporto c’è tra i Gesuiti e la Massoneria?’ ha risposto:
‘Gesuiti e Massoneria hanno da sempre avuto credo un grande interesse vicendevole speculativo …’,poi alla domanda: ‘Il papa è argentino, e in Argentina c’è una grande tradizione massonica, lui è stato arcivescovo di Buenos Aires, pensa che può avere avuto rapporti con la Massoneria?’, ha risposto:
‘Mi stupirebbe esattamente il contrario: se non li avesse avuti. La tradizione massonica in Argentina è potentissima …’,e ad un altra domanda della intervistatrice afferma:
‘Credo che questo papa sia la realizzazione di un disegno che da troppo tempo voleva essere adottato ….’.Il messaggio è chiaro.
A conferma di quanto stretti siano i legami tra Massoneria e Gesuiti – che è l’Ordine a cui appartiene il nuovo ‘papa’ Francesco – c’è la dichiarazione di Giuliano di Bernardo, ex Gran Maestro del GOI, che alla domanda del giornalista Ferruccio Pinotti se esistono veramente delle contiguità o delle concordanze tra Gesuiti e massoneria ha risposto così:
‘Le concordanze ci sono sempre, al vertice. A un certo livello ci sono sempre state, segretamente. Quando si parla di questo filo segreto, si parla di un dialogo sottile, profondo, che esiste tra persone di qualità. Sono queste convergenze a evitare – in caso di crisi o conflitti – i danni maggiori, le situazioni irreparabili. E’ chiaro che, alla base della piramide, troviamo il prete e il massone che si comportano come don Camillo e Peppone. Ma i vertici, poichè sono vertici illuminati, si toccano sempre’ (Ferruccio Pinotti, Fratelli d’Italia, pag. 23).
Infine, voglio ricordarvi che si può essere massoni anche senza essere stato iniziato alla massoneria.
Ecco cosa dice un Gran Maestro del Grande Oriente di Francia, 33° Grado del Rito Scozzese:
‘Un uomo che, pur non essendo massone, condivide ed appoggia i nostri principi, è già un massone senza grembiule‘,confermate dal satanista Albert Pike, pure lui un massone del 33° del Rito Scozzese, che disse:
‘Si incontrano molti Massoni che non si sono mai sottoposti all’iniziazione’
Dopo aver letto tutte queste cose, giudicate da voi stessi da persone intelligenti, se papa Francesco è un massone oppure no.
Fonte: http://destatevi.org/il-papa-francesco-e-un-massone/
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