di Giacomo Galeazzi
Gli Indiani amazzonici del Perù - riferisce l' associazione Survival International - hanno chiesto l' espulsione di un controverso prete italiano accusandolo di "razzismo e aggressione" per il ruolo assunto nella promozione di una nuova strada che gli Indiani hanno etichettato come "la Strada della Morte". Padre Miguel Piovesan, parroco della piccola cittadina di Puerto Esperanza nel remoto Perù sud-orientale, ha reclutato una schiera di potenti alleati per sostenere il suo progetto di collegare la cittadina alla rete stradale del Perù. Fra questi ci sono influenti uomini del Congresso. Ma i popoli indigeni della regione si oppongono con fermezza.
Temono che la strada potrebbe aprire l`area al taglio illegale del legno e ai cercatori d`oro, che già avanzano nella regione. La strada passerebbe anche attraverso tre aree protette istituite per tutelare le numerose tribù incontattate della provincia. L`organizzazione locale indiana FECONAPU ha chiesto l`espulsione di Piovesan dalla regione per la sua "aggressiva" promozione del progetto stradale. "Piovesan usa la sua rivista e i programmi radiofonici per definirci maiali e vermi che non sanno pensare" denunciano gli Indiani. Dalla sua stazione radio, Piovesan attacca abitualmente ogni forma di opposizione, accusando gli Indiani locali di aver subito il "lavaggio del cervello" da parte di "organizzazioni straniere" compresa Survival International che lui ha accusato di "finanziare le Ong" locali indigene. In realtà Survival non finanzia nessuna organizzazione del Perù. L`organizzazione degli Indiani amazzonici peruviani AIDESEP sostiene che il progetto stradale sia solo uno stratagemma ideato "a beneficio della mafia del taglio illegale del legno". Survival ha visto prove inquietanti che dimostrano che lungo il tracciato previsto dal progetto, il taglio illegale è già iniziato.
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