I 25 milioni sequestrati furono sbloccati per intervento del papa: istituendo l’Autorità di informazione finanziaria (AIF) convinse la procura a dissequestrarli, ma subito dopo l’atteggiamento del Vaticano cambiò, sostenendo che la competenza dell’agenzia non fosse retroattiva all’anno di formazione (2011).
Lillo segnala anche un conflitto d’interessi per il ministro della giustizia del “governo Bagnasco”, Paola Severino (ora cancellatasi dall’albo professionale, già avvocato del presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi).
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