di Dario Ferri
La Chiesa non esce dal tunnel del porno. Smentendo gli annunci dello scorso inverno, la casa editrice Weltbild, posseduta al 100% dalla chiesa cattolica tedesca, non sarà messa in vendita, nonostante la pubblicazione di numerosi romanzi erotici. Passato lo scandalo mediatico, la Chiesa si è rimangiata la parola, non esattamente una novità come nota Der Spiegel.
LA CHIESA HARD - I titoli a luci rosse venduti da una delle più grandi casi editrici tedesche, Weltbild, avevano creato un grosso scandalo in Germania l’anno scorso.
Il motivo era la proprietà azionaria di Weltbild, società interamente in mano alla Chiesa cattolica, con tanto di vescovi o loro incaricati in consiglio di amministrazione o di sorveglianza. La commercializzazione di materiale in netto contrasto con la morale cattolica aveva sollevato un pandemonio mediatico, tra l’altro iniziato da alcuni gruppi cristiani di orientamento conservatore, che ritenevano intollerabile che un’impresa clericale proponesse l’erotismo per le masse. Una tesi accolta, con qualche ritrosia e titubanza, anche dalla gerarchia. La Conferenza episcopale tedesca aveva infatti deciso di vendere Weltbild, per liberarsi dalle sue “scandalose” attività”.
PAROLA RIMANGIATA - Dopo alcuni mesi però tutto è cambiato. Il caso Weltbild non occupa più le prime pagine dei giornali tedeschi, e l’associazione tra Chiesa ed hard letterario è ormai finita nel dimenticatoio. Forse a causa della crisi, o forse per altri motivi, la Chiesa ha deciso di trasferire le partecipazioni azionarie di Weltbild delle varie diocesi in una fondazione. Il gruppo rimarrà così sotto il controllo della Curia teutonica, e secondo il presidente del consiglio di sorveglianza Peter Beer, vicario generale della diocesi di Monaco, la fondazione perseguirà obiettivi benefici ispirati dalla morale cristiana. I soci di Weltbild rinunciano così ai profitti ricavati dalla vendita di un gruppo editoriale da quasi 2 miliardi di fatturato annuo, e la fondazione sarà la sola responsabile della casa editrice. Chissà se anche i cataloghi saranno aggiornati alla linea suggerita dal vicario generale della diocesi di Monaco di Baviera, oppure se i titoli hard saranno tenuti visti i gusti del pubblico.
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