martedì 15 novembre 2011

OLANDA,PRETE CATTOLICO HA RELAZIONE CON DONNA DA 46 ANNI.L'IRA DEL VATICANO.

Jan Peijnenburg con la conviventeIn Olanda un prete di 81 anni dovrà interrompere la relazione che dura da 46 anni con una donna 85enne, altrimenti verrà sospeso. “Piuttosto che l’amore della mia vita lascerò il sacerdozio”.
Ultimatum del vescovo al prete convivente. Entro il 1° dicembre don Jan Peijnenburg, 81 anni, deve interrompere la relazione che dura da 46 anni con la signora Threes van Dijck, 85 anni, oppure verrà sospeso dall’ufficio sacerdotale. La decisione è stata ufficializzata dalla diocesi di Hertogenbosch, la più grande dei Paesi Bassi. Il sacerdote svolge la sua missione pastorale nella città di Eindhoven, nel sud-est dell’ Olanda. Quindi, dopo quasi mezzo secolo di convivenza, don Jan ha un mese di tempo per scegliere tra l’amor sacro e l’amor profano, tra i doveri del suo ministero e un legame «clandestino» che lo ha accompagnato per una vita.
L’ ultimatum delle autorità ecclesiastiche arriva in risposta ad libro nel quale don Jan Peijnenburg e la sua convivente Threes van Dijck si appellano alla Santa Sede per l’abolizione della regola celibataria nella Chiesa cattolica. Per molti anni la diocesi ha chiuso un occhio sulla violazione del celibato ecclesiastico da parte del prete olandese. Sorprendente, però, è la motivazione secondo la quale «non è inusuale per i sacerdoti vivere con una compagna», ma, «criticando apertamente il principio del celibato,don Jan si è spinto troppo oltre». E il portavoce del vescovo spiega che quella imposta al prete concubino è «una scelta rilevante nella sua vita», però «si tratta di una condizione che viene necessariamente assunta quando si sceglie il sacerdozio».
Di fronte all’«aut aut» della diocesi, l’ anziano prete ha già fatto sapere che, se obbligato a scegliere, lascerà il sacerdozio piuttosto che abbandonare l’amore della sua vita. E ha definito l’imposizione del celibato «una violazione dei diritti umani». La contrarietà al celibato ecclesiastico obbligatorio è condiviso dal Paul Iby, vescovo di Eisenstadt, secondo il quale «i preti dovrebbero essere liberi di scegliere se sposarsi o meno» e «la Santa Sede è troppo timida su tale questione».
In tutto il primo millennio e anche dopo, nella Chiesa il celibato del clero era inteso come «continenza», ossia completa rinuncia, dopo l’ordinazione, alla vita di matrimonio, anche per chi si fosse precedentemente sposato. Le prime regole scritte in materia a partire dal secolo IV (dopo la fine delle persecuzioni) confermano che fin dall’inizio della Chiesa preti e vescovi erano tenuti ad astenersi dalla vita matrimoniale.

Eppure, con una certa frequenza, si torna a parlare dell’abolizione dell’obbligo del celibato sacerdotale. Nel febbraio 2008 fu la volta dei sacerdoti brasiliani: decisero di inviare una petizione al Vaticano per chiedere una revisione della legge canonica che vieta di sposarsi. Una presa di posizione emersa nel corso del dodicesimo «Incontro nazionale dei sacerdoti» organizzato presso il monastero di Itaici, nello Stato di San Paolo. La petizione fu avviata alla congregazione per il Clero, presieduta allora dal cardinale brasiliano Claudio Hummes, ex arcivescovo di San Paolo. In pratica i preti brasiliani hanno chiesto alla Santa Sede che ci siano due tipi di sacerdozio: uno celibatario, per chi prende i voti di castità negli ordini religiosi, e uno senza obbligo di celibato, riservato a persone sposate dai vescovi perché ritenute degne. Una misura quest’ultima che aiuterebbe anche a reintegrare nella Chiesa i preti «spretati» per essersi uniti in matrimonio. L’ultimatum di Eindhoven dimostra che la strada è ancora lunga.


FONTE

LA FALSA LEGGE DEL CELIBATO CATTOLICO
1 Lo Spirito dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti menzogneri e a dottrine diaboliche, 2 sedotti dall’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. 3 Costoro vieteranno il matrimonio ……..

( 1 Timoteo 4:1-3 )

In questo passo ,qui riportato dalla versione CEI della Bibbia,approvata dallo stesso Vaticano,l’apostolo Paolo mette in guardia i fedeli dal dipartirsi dalla vera dottrina, cosa che accadrà “negli ultimi tempi “, cioè i tempi della chiesa ,successivi ai tempi di allora.


I primi Cristiani riconoscevano che l’adorazione degli dei pagani non era altro che adorazione di demoni.

In 1 Corinzi 10:20,21, Paolo afferma :
“dico che i sacrifici dei pagani sono fatti a demòni e non a Dio. Ora, io non voglio che voi entriate in comunione con i demòni; 21 non potete bere il calice del Signore e il calice dei demòni; non potete partecipare alla mensa del Signore e alla mensa dei demòni. “

Cosa ne consegue ? Ne consegue che le dottrine diaboliche sono gli insegnamenti dei misteri pagani !
Ed il divieto di contrarre matrimonio, nella religione misterica ,non si applicava a tutti gli uomini, ma solo ai sacerdoti.

Non tutte le nazioni , accogliendo l’insegnamento dei Misteri pagani, accoglievano pure l ‘insegnamento del celibato.
Quando i Misteri di Cibele, dea babilonese, entrarono a Roma, entrò con essi la dottrina del celibato. ( Clarke - Clarke’s Commentary , vol. 6 , pag. 601 ).

Questa dottrina, invece di promuovere la purezza, come potrebbe sembrare, promosse una “ castrazione innaturale” e, da parte dei sacerdoti celibi, tali eccessi che il Senato sentì di doverli espellere dalla repubblica romana.

Più tardi, quando il celibato venne stabilito nella Roma papale, si svilupparono problemi simili.
Roma, a quei tempi, era una città “ santa” , ma solo di nome.
Si stima che vi fossero 6.000 prostitute su una popolazione di 100.000 persone. ( Durant - The Story of Civilization : The Reformation , pag. 21 )

Gli storici ci riportano che “ Tutti gli ecclesiastici avevano della amanti e tutti i conventi della capitale eran case di mala fama “. ( D’Aubigne - History of the Reformation,pag. 11 )

Il cardinale Pietro D’Ailly disse che non osava descrivere l’immoralità dei monasteri e che “ prendere il velo”, per una donna, era semplicemente un altro modo di divenire una prostituta pubblica.

Le violazioni alla castità erano tante e tali ,nel nono secolo ,che San Teodoro Studita , proibì perfino la presenza di animali di sesso femminile nei monasteri .
Nell’anno 1477, le danze ed orge notturne che si tenevano nel chiostro Cattolico di Kercheim, son descritte dalla storia come peggiori di quelle che si vedevano nella case di tolleranza pubbliche. ( Flick - The Decline of the Medieval Church , pag . 295).

I preti vennero conosciuti come “ mariti di tutte le donne “ ed Alberto il Magnifico, Arcivescovo di Amburgo, così esortò i preti della sua diocesi : “ Si non caste, tamen caute “ ( se non potete essere casti, siate almeno prudenti ! ) .
Un altro vescovo tedesco iniziò a tassare i preti del suo distretto ,per ogni donna che avessero e per ogni figlio che nascesse loro.
Così scoprì che nella sua diocesi v’ erano 1100 donne illecitamente tenute dal clero ! ( D’Aubigne, op. cit. )

The Catholic Encyclopedia dice che la tendenza di alcuni, a sottolineare questi scandali e ad esagerarne i dettagli, “ è la stessa tendenza che hanno i difensori della Chiesa ad ignorare queste spiacevoli pagine della storia .” ( The Catholic Encyclopedia,, vol. 3, pag 483, - Celibacy - ).

Non c’è dubbio che entrambe le parti possano aver esagerato, giacché il riportare fatti immorali li volge facilmente all’esagerazione,ma, comunque, resta che i risultati della proibizione al matrimonio sono troppo ovvi per poter essere ignorati.

The Catholic Encyclopedia, sebbene cerchi di spiegare e giustificare il celibato, ammette che vi sono stati molti abusi :
“ Non vogliamo negare il bassissimo livello di moralità nel quale,in diversi periodi della storia del mondo ed in diverse nazioni che si definiscono Cristiane , il sacerdozio Cattolico sia occasionalmente affondato ….. La corruzione dilagava … e come poteva essere altrimenti quando da ogni parte si erano introdotti tra i vescovi uomini di natura brutale e di smodate passioni, che diedero il peggior esempio al clero che governavano ? Un grande numero di membri del clero, non solo preti, ma vescovi, presero moglie apertamente, ed ebbero figli ai quali trasmisero i beni “ ( pagine 483-485 )

Nella Bibbia non esiste nessuna regola che richieda ad un ministro di rinunciare al matrimonio.
Gli apostoli erano sposati ( 1 Corinzi 9 : 5 ) ed un vescovo doveva “ essere marito di una sola moglie “ ( 1 Timoteo 3 :2 ).
Anche The Catholic Encyclopedia dice : “Nel Nuovo testamento non troviamo alcuna indicazione al celibato che sia obbligatorio sia per gli apostoli che per coloro che essi ordinavano . “ ( pagina 481).
La dottrina del celibato si sviluppò dunque gradualmente all’interno della Chiesa Cattolica, e non fu introdotta da Cristo.
Nell’Antico Testamento , tanto per citare, i sacerdoti della tribù di Levi, destinati e designati per diretta scelta e volontà di Dio,al servizio sacerdotale ,erano regolarmente sposati e con prole!

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