lunedì 14 novembre 2011
LA TRINITA' CATTOLICA NON E' BIBLICA E LA BIBBIA SPIEGA IL PERCHE'.
SECONDO fonti storiche attendibili, più di 2.000 anni fa un uomo di nome Gesù nacque a Betleem, piccola città della Giudea. All’epoca a Gerusalemme regnava Erode il Grande, e Cesare Augusto era imperatore di Roma. (Matteo 2:1; Luca 2:1-7) In genere gli storici latini dei primi due secoli evitarono di menzionare Gesù, dato che le autorità romane dell’epoca cercavano di reprimere il cristianesimo.
D’altra parte, un’opera di consultazione osserva: “L’effetto storico delle attività [di Gesù] è stato più rilevante, anche da un punto di vista rigorosamente secolare, delle gesta di qualsiasi altro personaggio della storia. La sua nascita segna l’inizio di una nuova era, riconosciuta dalle principali civiltà del mondo”. — The Historians’ History of the World.
La rivista Time riferiva che sono stati scritti più libri su Gesù che su qualsiasi altro personaggio storico. Molti di questi libri affrontano l’argomento dell’identità di Gesù. Nel corso della storia forse nessun altro argomento è stato oggetto di tante controversie.
Quando a Maria fu detto che avrebbe avuto un figlio e che avrebbe dovuto mettergli nome Gesù, lei rispose: “Come avverrà questo, dato che non ho rapporti con un uomo?” L’angelo Gabriele le disse: “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Per questa ragione dunque quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”.— Luca 1:30-35.
In seguito Gesù compì miracoli che stupirono i suoi apostoli. Quando una forte tempesta stava per affondare la loro imbarcazione sul Mar di Galilea, Gesù placò il mare con queste parole di rimprovero: “Taci! Quietati!” Stupefatti, gli apostoli si domandarono: “Chi è realmente costui?”— Marco 4:35-41; Matteo 8:23-27.
Molti contemporanei di Gesù si interrogavano sulla sua identità, tanto che egli domandò agli apostoli chi le persone dicessero che fosse. “Alcuni dicono Giovanni il Battista”, risposero, “altri Elia, altri ancora Geremia o uno dei profeti”, tutte persone che non erano più in vita. Al che Gesù “disse loro: ‘Ma voi, chi dite che io sia?’ Rispondendo, Simon Pietro disse: ‘Tu sei il Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente’”.Perfino i demoni, gli angeli malvagi, dissero di Gesù: “Tu sei il Figlio di Dio”. — Matteo 16:13-16; Luca 4:41.
Benché in genere Gesù non parlasse di sé come del Figlio di Dio, riconobbe di esserlo. (Marco 14:61, 62; Giovanni 3:18; 5:25, 26; 11:4) Il più delle volte, però, diceva di essere “il Figlio dell’uomo”. Identificandosi in questo modo, poneva l’accento sulla sua nascita umana, sul fatto che era realmente un essere umano. Così facendo rivelava anche di essere il “figlio dell’uomo” che Daniele aveva visto in una visione comparire dinanzi all’Iddio Onnipotente, “l’Antico di Giorni”. — Matteo 20:28; Daniele 7:13.
Anziché proclamare che era il Figlio di Dio, Gesù lasciò che fossero gli altri a giungere a questa conclusione. E perfino persone diverse dagli apostoli capirono chi era, compresi Giovanni Battista e Marta, un’amica di Gesù. (Giovanni 1:29-34; 11:27) Questi credettero che Gesù era il promesso Messia. Appresero che era vissuto in cielo come potente creatura spirituale e che Dio aveva trasferito miracolosamente la sua vita nel grembo della vergine Maria. — Isaia 7:14; Matteo 1:20-23.
Sotto molti aspetti Gesù era simile al primo uomo, Adamo. Per esempio, entrambi erano uomini perfetti che non avevano avuto un padre umano. (Genesi 2:7, 15) Per questo la Bibbia chiama Gesù “l’ultimo Adamo”, un uomo perfetto che poteva servire quale “riscatto corrispondente”.La vita di Gesù fu l’esatto equivalente di quella del “primo uomo Adamo”, che Dio aveva creato come essere umano perfetto. — 1 Corinti 15:45; 1 Timoteo 2:5, 6.
La storia della vita di Gesù fu messa per iscritto da quattro suoi contemporanei, Matteo, Marco, Luca e Giovanni, due dei quali erano anche suoi intimi amici. I libri che scrissero, e che portano il loro nome, sono comunemente chiamati Vangeli e sono disponibili per intero o in parte in più di 2.000 lingue. Questi quattro libretti sono di solito uniti ad altri libri che, messi insieme, formano la Bibbia. La diffusione dei Vangeli — da soli o come parte della Bibbia — supera di gran lunga quella di qualsiasi altro scritto della storia. Non sorprende che Gesù sia più noto di qualunque altro uomo che sia mai esistito!
Il primo Adamo è chiamato nella Bibbia “figlio di Dio”. (Luca 3:38) Tuttavia, disubbidendo volontariamente, Adamo perse la preziosa relazione filiale che aveva con Dio. Gesù invece fu sempre fedele al Padre celeste e continuò ad avere la sua approvazione quale Figlio di Dio. (Matteo 3:17; 17:5) La Bibbia dice che tutti quelli che esercitano fede in Gesù, accettandolo come loro Salvatore, possono ricevere la vita eterna. — Giovanni 3:16, 36; Atti 5:31; Romani 5:12, 17-19.
Alcuni però asseriscono che Gesù non sia semplicemente il Figlio di Dio, ma Dio stesso. Secondo loro Gesù sarebbe Dio Onnipotente, come il Padre. È così? Gesù è in qualche modo parte di Dio? È questo ciò che affermò lui o qualcuno degli scrittori della Bibbia? Chi è il solo vero Dio? Cosa disse Gesù al riguardo?
GESÙ si rivolgeva spesso in preghiera a Dio, chiamandolo Padre, e insegnò ai discepoli a fare altrettanto. (Matteo 6:9-11; Luca 11:1, 2) In una preghiera che fece insieme agli apostoli solo poche ore prima di morire, Gesù rivolse al Padre questa supplica: “Padre, l’ora è venuta; glorifica il tuo figlio, affinché il figlio glorifichi te. Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo”. — Giovanni 17:1, 3.
Si noti che Gesù rivolge la preghiera a Colui che definisce“il solo vero Dio”. Poi fa riferimento alla posizione superiore occupata da Dio, dicendo: “E ora, Padre, glorificami presso te stesso con la gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse”. (Giovanni 17:5) Visto che Gesù chiese a Dio in preghiera di poter stare presso Dio,come poteva Gesù essere al tempo stesso “il solo vero Dio”? Esaminiamo questo aspetto.
Poche ore dopo aver pronunciato questa preghiera, Gesù fu messo a morte. Ma non rimase a lungo in quella condizione: solo dal venerdì pomeriggio alla domenica mattina. (Matteo 27:57–28:6) “Questo Gesù ha Dio risuscitato”, disse l’apostolo Pietro, “del quale fatto noi siamo tutti testimoni”. (Atti 2:31, 32) Gesù poteva essersi risuscitato da solo? No, perché secondo la Bibbia i morti “non sono consci di nulla”. (Ecclesiaste 9:5) Fu “il solo vero Dio”, il Padre celeste di Gesù, a risuscitare suo Figlio. — Atti 2:32; 10:40.
Qualche tempo dopo, un discepolo di Gesù di nome Stefano fu ucciso da persecutori religiosi. Poco prima di essere lapidato, Stefano ebbe una visione e disse: “Ecco, vedo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. (Atti 7:56) Quindi Stefano vide Gesù, “il Figlio dell’uomo”, in un ruolo di sostegno degli interessi divini in cielo, “alla destra di Dio”, così come era stato ‘presso Dio’ prima di venire sulla terra. — Giovanni 17:5.
Dopo l’uccisione di Stefano, Gesù apparve miracolosamente a Saulo, meglio conosciuto col nome romano di Paolo. (Atti 9:3-6) Ad Atene, in Grecia, Paolo parlò dell’“Iddio che ha fatto il mondo e tutte le cose che sono in esso”. Disse che questo Dio, il “solo vero Dio”, giudicherà “la terra abitata con giustizia mediante un uomoche ha costituito, e ne ha fornito garanzia a tutti in quanto lo ha risuscitato dai morti”. (Atti 17:24, 31) Qui l’apostolo Paolo parla di Gesù come di “un uomo” — sì, qualcuno inferiore a Dio — al quale Dio aveva ridato la vita in cielo.
Anche l’apostolo Giovanni descrisse Gesù in un ruolo subordinato a Dio. Disse di avere scritto il suo Vangelo affinché i lettori potessero credere che “Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”, non Dio. (Giovanni 20:31) Giovanni ebbe anche una visione celeste dell’“Agnello”, che nel suo Vangelo viene identificato con Gesù. (Giovanni 1:29) L’Agnello viene visto con altri 144.000 che, come dice Giovanni, “sono stati comprati [o risuscitati] dalla terra”. Giovanni spiega che i 144.000 hanno ‘il nome dell’Agnelloe il nome del Padre suo scritto sulle loro fronti’. — Rivelazione (Apocalisse) 14:1, 3.
L’“Agnello” può essere “il Padre suo”? Ovviamente no. Nella Bibbia sono distinti. Hanno perfino nomi diversi.
Come abbiamo appena visto, il nome dato al Figlio di Dio, cioè all’Agnello, è Gesù. (Luca 1:30-32) Qual è invece il nome del Padre suo? Nella Bibbia ricorre migliaia di volte. Per esempio, Salmo 83:18 dice: “Tu, il cui nome è Geova, tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra”. Purtroppo in molte traduzioni il nome di Dio, Geova, è stato sostituito con i termini “SIGNORE” e “DIO”, spesso scritti in maiuscoletto. Nelle intenzioni dei traduttori, l’uso delle maiuscole dovrebbe servire a distinguere Geova da altri che sono chiamati dèi o signori.* Comunque, in molte traduzioni bibliche il Nome Divino è stato giustamente ripristinato.
Una versione inglese, l’American Standard Version(1901), è un notevole esempio di traduzione biblica che ha ripristinato il nome di Dio, Geova, restituendogli il posto che gli spetta. Nella prefazione si legge: “I revisori americani, dopo attenta riflessione, sono giunti all’unanime convinzione che la superstizione giudaica, secondo cui il Nome Divino era troppo sacro per potersi pronunciare, non doveva più condizionare la versione inglese o alcun’altra versione dell’Antico Testamento, come fortunatamente non avviene in numerose versioni fatte da missionari odierni”.
Che dire allora dell’insegnamento secondo il quale Geova e Gesù sarebbero in effetti lo stesso Dio, come afferma la dottrina della Trinità? La rivista The Living Pulpit, nel numero di aprile-giugno 1999, definiva così la Trinità: “C’è un solo Dio e Padre, un solo Signore Gesù Cristo e un solo Spirito Santo, tre ‘persone’ . . . che sono uguali o uno nell’essenza . . . ; tre persone ugualmente Dio, con le stesse prerogative naturali, e ciò nondimeno distinte, riconoscibili dalle loro caratteristiche personali”.#
Dove ebbe origine questa complessa dottrina trinitaria? Il periodico Christian Century, nel numero del 20-27 maggio 1998, citava un pastore il quale riconosce che la Trinità è “un insegnamento della chiesa più che un insegnamento di Gesù”. Ma a parte il fatto che non è un insegnamento di Gesù, la Trinità è almeno in armonia con quello che Gesù insegnò?
Gesù insegnò ai discepoli a pregare: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome”. Secondo la descrizione che ne fa la Bibbia, il nostro Padre celeste, il cui nome è Geova, è superiore al Figlio. Per esempio, Geova è “da eternità in eternità”, mentre secondo la Bibbia Gesù è “il primogenito di ogni creatura”. Gesù stesso insegnò che Geova è più grande di lui, quando disse: “Il Padre è maggiore di me”. (Matteo 6:9; Salmo 90:1, 2,Nuova Riveduta; Colossesi 1:15, Nuova Riveduta;Giovanni 14:28, La Bibbia Concordata) La dottrina della Trinità afferma invece che il Padre e il Figlio sono “ugualmente Dio”.
La superiorità del Padre rispetto al Figlio, come pure il fatto che il Padre è una persona distinta, è evidenziata anche dalle preghiere di Gesù, come quella che pronunciò poco prima di essere ucciso: “Padre, se lo desideri, rimuovi da me questo calice [cioè, una morte ignominiosa]. Tuttavia si compia non la mia volontà, ma la tua”. (Luca 22:42) Se Dio e Gesù sono “uno nell’essenza”, come afferma la dottrina della Trinità, come poteva Gesù avere una volontà diversa da quella del Padre? — Ebrei 5:7, 8; 9:24.
Inoltre, se Geova e Gesù fossero uguali, come poteva uno di loro non sapere cose che l’altro sapeva? Per esempio, parlando del tempo del giudizio del mondo, Gesù disse: “In quanto a quel giorno o a quell’ora nessuno sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre”. — Marco 13:32.
La Trinità non è un insegnamento di Gesù né dei primi cristiani. Come si è detto, è “un insegnamento della chiesa”. Nel suo numero del 1999 dedicato alla Trinità, The Living Pulpit osservava: “A volte sembra che tutti diano per scontato che la dottrina della trinità sia un pilastro della teologia cristiana”, ma in realtà, aggiungeva, non è “un concetto biblico”.
La New Catholic Encyclopedia (1967) tratta a fondo l’argomento della Trinità e ammette che il dogma trinitario è “un’invenzione della fine del quarto secolo. . . . Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede”.
Martin Werner, docente presso l’Università di Berna, in Svizzera, osservò: “Tutte le volte che il Nuovo Testamento parla della relazione di Gesù con Dio, il Padre, sia in riferimento alla sua comparsa come uomo che alla sua posizione di Messia, essa viene concepita e descritta categoricamente come subordinazione”. È chiaro che ciò in cui Gesù e i primi cristiani credevano era ben diverso dall’insegnamento trinitario delle chiese attuali. Dove ebbe quindi origine questa dottrina?
Nella Bibbia si parla di molte divinità che venivano adorate, fra cui Astoret, Milcom, Chemos e Molec. (1 Re 11:1, 2,5, 7) Perfino nell’antico Israele un tempo molti credevano che Baal fosse il vero Dio. Per questo Elia, profeta di Geova, disse agli israeliti che dovevano scegliere: “Se il vero Dio è Geova, seguitelo; ma se è Baal, seguite lui”. — 1 Re 18:21.
Anche il culto di triadi, o gruppi di tre divinità associate, era comune fra i pagani prima della nascita di Gesù. “Dall’Egitto venne l’idea di una divina Trinità”, osserva lo storico Will Durant. (Storia della civiltà — Cesare e Cristo,trad. di A. Mattioli, Milano, 1957, p. 753). E James Hastings scrive: “Nella religione indiana, ad esempio, incontriamo il gruppo trinitario composto da Brahmā, Shiva e Visnu; nella religione egiziana troviamo il gruppo trinitario formato da Osiride, Iside e Horus”. — Encyclopædia of Religion and Ethics.
Ci sono quindi molti dèi. I primi cristiani ne erano consapevoli? Consideravano Gesù l’Iddio Onnipotente?
* Vedi, ad esempio, Salmo 110:1 nella Nuova Riveduta. Sia Gesù che Pietro citarono questo versetto. — Matteo 22:42-45; Atti 2:34-36.
# Il Simbolo Atanasiano, formulato alcune centinaia di anni dopo la morte di Gesù, definiva la Trinità in questo modo: “Dio è il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, eppure non sono tre dèi, ma un solo Dio”. — Alfred Läpple, Documenti della fede cattolica, trad. delle Benedettine di Rosano, Cittadella Editrice, Assisi, 1972, pp. 80-1.
QUANDO l’apostolo Paolo guarì uno zoppo a Listra, le folle gridarono: “Gli dèi sono divenuti simili agli uomini e sono scesi a noi!” Pensarono che Paolo fosse Hermes e Barnaba, il suo compagno, Zeus. (Atti 14:8-14) A Efeso l’argentiere Demetrio avvertì che se a Paolo fosse stato permesso di continuare a predicare, ‘il tempio della grande dea Artemide sarebbe stato stimato come nulla’. — Atti 19:24-28.
Le persone del I secolo, come molti oggi, adoravano “quelli che sono chiamati ‘dèi’, sia in cielo che sulla terra”. Per questo l’apostolo Paolo disse: “Ci sono molti ‘dèi’ e molti ‘signori’”. Ma aggiunse: “Effettivamente c’è per noi un solo Dio, il Padre”, e “c’è un solo Signore, Gesù Cristo”. — 1 Corinti 8:5, 6.
Benché Gesù non abbia mai asserito di essere Dio, è vero che, quale governante costituito da Geova, nella profezia di Isaia gli vengono attribuiti i titoli di “Dio potente” e “Principe della pace”. La profezia di Isaia aggiunge: “Dell’abbondanza del dominio principesco e della pace non ci sarà fine”. (Isaia 9:6, 7) Perciò in qualità di “Principe” — il figlio del gran Re, Geova — Gesù sarà il Governante del celeste governo dell’‘Iddio Onnipotente’. — Esodo 6:3.
Ma qualcuno potrebbe chiedere: ‘In che senso Gesù è un “Dio potente”? E non è forse vero che l’apostolo Giovanni disse che Gesù stesso è Dio?’ Nella Nuova RivedutaGiovanni 1:1 dice: “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio”. Secondo alcuni questo significherebbe che “la Parola”, che nacque sulla terra come bambino Gesù, è l’Iddio Onnipotente stesso. È così?
Interpretare il versetto in questo modo, cioè come se volesse dire che Gesù è l’Iddio Onnipotente, contraddirebbe la dichiarazione precedente, secondo cui “la Parola era con Dio”. Se si è “con” qualcuno, non si può essere quel qualcuno. Per questo molte traduzioni della Bibbia qui fanno una distinzione, per rendere evidente che la Parola non era l’Iddio Onnipotente. Per esempio, alcune dicono: “la Parola era un Dio”, “un dio era la Parola” e “la Parola era divina”.*
L’espressione “un dio” ricorre anche in alcuni versetti biblici che in greco hanno una costruzione simile a quella diGiovanni 1:1. Per esempio, riferendosi ad Erode Agrippa I, le folle esclamarono: “Voce di un dio”! E quando Paolo sopravvisse al morso di un serpente velenoso, la gente del posto disse che “era un dio”. (Atti 12:22, Nuova Riveduta, CEI; 28:3-6, Nuova Riveduta, La Nuova Diodati, CEI) Parlare della Parola come di “un dio”, e non come di Dio, è in armonia sia con la grammatica greca che con gli insegnamenti biblici. — Giovanni 1:1.
Si noti in che modo Giovanni identifica “la Parola” nel primo capitolo del suo Vangelo. “La Parola è divenuta carne e ha risieduto fra noi”, scrive, “e abbiamo visto la sua gloria, una gloria tale che appartiene [non a Dio, ma] a un figlio unigenito da parte di un padre”. Perciò “la Parola” che divenne carne visse sulla terra come uomo, Gesù, e fu vista dagli uomini. Non poteva quindi essere l’Iddio Onnipotente, riguardo al quale Giovanni dice: “Nessun uomo ha mai visto Dio”. — Giovanni 1:14, 18.
‘Perché allora’, potrebbe chiedere qualcuno, ‘vedendo Gesù risorto, Tommaso esclamò: “Mio Signore e mio Dio!”?’ Come si è già detto, Gesù è un dio nel senso che è divino, ma non è il Padre. Gesù aveva appena detto a Maria Maddalena: “Io ascendo al Padre mio e Padre vostro e all’Iddio mio e Iddio vostro”. Si ricordi anche il motivo per cui Giovanni scrisse il suo Vangelo. Tre versetti dopo aver narrato l’episodio di Tommaso, Giovanni spiegò che il motivo per cui scriveva era affinché i lettori credessero “cheGesù è il Cristo, il Figlio di Dio”, non che Gesù è Dio. — Giovanni 20:17, 28, 31.
È chiaro che ci sono molti dèi. Alcuni, come abbiamo visto, sono menzionati nella Bibbia. Tuttavia persone che nell’antichità videro la potenza di Geova esclamarono: “Geova è il vero Dio! Geova è il vero Dio!” (1 Re 18:39) C’è però un altro dio che ha un certo potere. La Bibbia dice che “il dio di questo mondo ha accecato le menti” degli increduli. — 2 Corinti 4:4, Nuova Riveduta.
La sera prima di morire, Gesù per tre volte mise in guardia i discepoli contro questo dio, chiamandolo “il governante di questo mondo”. Disse che questo potente governante, o dio, sarebbe stato “cacciato fuori”. (Giovanni 12:31; 14:30;16:11) Chi è questo dio, e di quale mondo è il governante?
Questo dio non è altri che l’angelo ribelle, Satana il Diavolo. Come lo sappiamo? La Bibbia spiega che quando Satana tentò Gesù, gli mostrò “tutti i regni del mondo e la loro gloria, e gli disse: ‘Ti darò tutte queste cose se ti prostri e mi fai un atto di adorazione’”. (Matteo 4:8, 9) Non sarebbe stata certo una tentazione se Satana avesse offerto a Gesù qualcosa che non aveva. In realtà, come spiegò l’apostolo Giovanni, “tutto il mondo giace nel potere del malvagio”. — 1 Giovanni 5:19.
Ricordate che Gesù promise: “Il governante di questo mondo sarà cacciato fuori”. (Giovanni 12:31) In effetti questo mondo, o sistema di cose, e il suo governante saranno eliminati, come predisse l’apostolo Giovanni quando affermò: “Il mondo passa”. Ma aggiunse: “Chi fa la volontà di Dio rimane per sempre”. (1 Giovanni 2:17)Esaminiamo ora quali sono i meravigliosi propositi del solo vero Dio e come possiamo trarne beneficio.
* Vedi The New Testament, di James L. Tomanek; The Emphatic Diaglott, testo interlineare, di Benjamin Wilson; The Bible — An American Translation, di J.M.P. Smith e E. J. Goodspeed.
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